Programma della Coalizione
Lista Civica Carpi a 5 Stelle
Partito della Rifondazione Comunista
I territori e le comunità locali hanno al loro interno infinite potenzialità per reagire alla crisi mondiale del sistema finanziario che ci attanaglia in questi mesi, che per noi è anche crisi ambientale e sociale.
Noi siamo convinti che questa situazione ci imponga di abbandonare i modelli di sviluppo seguiti fino ad oggi, sposati dai partiti di destra e di centro sinistra, e riteniamo che sia il momento di puntare all’equilibrio e non più alla crescita smodata, che non ha saputo garantire un benessere equo per tutti, ma anzi ha approfondito le disparità sociali e compromesso l’ambiente in cui viviamo.
A queste crisi non si può rispondere con semplici misure palliative, serve uno scatto in termini di innovazione, di capacità di immaginare il nostro futuro e quello delle generazioni successive fuori dagli schemi abituali, che hanno ridotto noi cittadini a livello di semplici consumatori, la politica ad appendice del sistema economico, la democrazia ad un triste supermercato di “prodotti” tutti uguali e ugualmente scadenti.
Le comunità che riusciranno per prime a compiere questo scatto, potranno godere in anticipo dei vantaggi derivati da una nuova concezione del vivere insieme, fondata sulla capacità di creare un benessere reale e diffuso, equo, riproducibile nel tempo, non misurabile con l’unico metro della crescita economica.
Diverse esperienze in diverse città italiane e straniere ci dicono che avviare questo processo di cambiamento è possibile e vantaggioso, sta solo a noi decidere di intraprenderlo o meno.
Il nostro programma si fonda su principi chiari:
1) Partecipazione
I cittadini devono poter avere la possibilità di determinare le priorità di spesa dell’ente locale, attraverso strumenti decisionali di democrazia diretta. Questo richiede di conseguenza che il Comune presenti bilanci tematici di facile comprensione per garantire una corretta informazione e la possibilità di prendere decisioni sulla base di una reale consapevolezza da parte dei cittadini
2) Responsabilità diretta
L’amministrazione Comunale deve essere direttamente responsabile per le funzioni fondamentali nella gestione del proprio territorio e dei servizi per i cittadini
Questo significa invertire la tendenza all’esternalizzazione e l’affidamento a terzi delle attività che competono al Comune.
3) Sobrietà della “macchina comunale”
Noi riteniamo che si possa semplificare la struttura dirigenziale del Comune, partendo dall’abolizione della figura del Direttore Generale, valorizzare le competenze interne agli uffici comunali riducendo gli incarichi dirigenziali extraorganico e ponendo un tetto alla loro retribuzione che non potrà superare il triplo della retribuzione minima di un dipendente comunale.
I risparmi ottenuti, insieme con quelli previsti dalla ristrutturazione energetica del comune, andranno a finanziare il rafforzamento delle politiche sociali e le iniziative di sostegno alla creazione dei nuovi circuiti di economie innovative e solidali che illustriamo di seguito per aree di programma.
Nuovi strumenti di Partecipazione
1)Istituzione delle Assemblee Cittadine
Applicando il modello in uso in diverse municipalità di altri paesi, i town meeting,
proponiamo che almeno una volta l’anno vengano organizzate in quartieri e frazioni assemblee aperte di cittadini con potere deliberativo sulle priorità di intervento del Comune.
2) Abolizione del quorum per i referendum cittadini
Proponiamo la modifica del regolamento comunale sui referendum , con aumento delle firme necessarie per indirlo, ma con l’abolizione del quorum per la sua validità.
Il referendum comunale dovrà avere valenza propositiva o abrogativa di atti comunali e non sarà più semplicemente uno strumento consultivo.
Ambiente e Territorio
1) Tutela del territorio
Per realizzare il nuovo modello di Comune che abbiamo in mente è necessario fermare ora ogni ulteriore espansione edilizia.
Il territorio è una risorsa finita, l'espansione edilizia all'interno di un territorio non può essere lasciata in mano "al mercato", come è avvenuto fino ad oggi a Carpi ma deve essere stabilito un limite chiaro oltre al quale non si sottrarrà altro spazio al terreno agricolo e al verde, che nei prossimi anni ci servirà per la nostra sostenibilità alimentare, ambientale e anche energetica.
Questo significa bloccare la realizzazione delle aree edificabili previste dall’attuale PRG, programmare le nuove costruzioni solo sulla base di un chiaro monitoraggio delle esigenze abitative e delle case vuote e/o sfitte.
Proponiamo la trasformazione a Est della ferrovia in un grande parco, polmone verde per la città, impedendo l’edificazione dei previsti 280 appartamenti e insediamenti commerciali.
2) Rivoluzione energetica per tutti gli edifici Comunali e per l’illuminazione pubblica
Negli ultimi dieci anni, nonostante tutte le tecnologie necessarie siano già a disposizione ed utilizzate da diverse decine di amministrazioni comunali, non è stato fatto nulla per ridurre gli impatti ambientali e i costi della “macchina comunale”.
Proponiamo un piano di riduzione dei consumi, in grado di trasformare il 30% delle spese comunali in energia e gas in investimenti per la riqualificazione energetica degli edifici e per l’avvio di impianti per le energie rinnovabili.
3) Responsabilità diretta del Comune nella gestione dei servizi ambientali ed energetici
I servizi gas, acqua e rifiuti devono essere gestiti secondo la modalità dell’in house providing, che consente ai Comuni di creare aziende per la gestione diretta dei servizi senza sottostare alla logica del profitto ma solo a quella della qualità del servizio al minor costo possibile per il cittadino.
AIMAG deve diventare società in house al 100% di proprietà dei Comuni, allargando le sue attività anche alla vendita di servizi e materiali per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La tariffa dei rifiuti deve essere calcolata in modo puntuale in modo da premiare i cittadini e le imprese virtuose che separano e riducono i propri rifiuti, adottando tutte le iniziative necessarie come Comune e AIMAG per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”.
4) Un piano di mobilità alternativo all’automobile
L’inquinamento da traffico veicolare è una delle principali fonti di inquinamento per i nostri territori, con grvai ricadute sulla salute di tutti, come più volte riportato dagli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in merito al numero di morti e patologie croniche dovute alla concentrazione di polveri sottili.
Il problema non si risolve con i blocchi estemporanei e limitati alla circolazione delle auto, ma con la creazione di reali alternative all’uso dell’automobile, attraverso una rete di piste ciclabili integrate fra loro e funzionali agli spostamenti di lavoratori e studenti sul territorio urbano e la trasformazione della linea Carpi-Modena in una metropolitana leggera di superficie, sottratta alla gestione disastrosa di Trenitalia e affidata ai servizi di trasporto regionali.
Lavoro e Economia
1)Lotta al precariato
Il comune deve invertire l’attuale tendenza a esternalizzare i propri servizi, perché così facendo contribuisce ad allargare la platea di lavoratori poco tutelati e poco retribuiti, anche in funzioni delicatissime quali l’educazione dei nostri figli o la cura dei nostri anziani.
Per i servizi e opere per i quali si renda necessario l’appalto, dovranno esssere adottati criteri premianti per le aziende che garantiscono posti di lavoro stabili ed equamente retribuiti e non ricorrano a pratiche di subappalto
2) Promozione delle nuove reti di economia solidale e di settori economici innovativi
Riteniamo urgente la riqualificazione dei nostri settori produttivi per cogliere le opportunità offerte dal cambiamento dei modelli di produzione e consumo delle energie che si stanno affermando nei territori più avanzati e innovativi, associati alla creazione di nuovi circuiti di consumi che favoriscano le produzioni locali e la filiere corte nel settore agroalimentare ma non solo.
Carpi può diventare un grande distretto delle agroenergie, perchè abbiamo ancora il terreno necessario e perchè siamo inseriti in un contesto produttivo, che opportunamente riqualificato, può ricavare notevoli vantaggi, con i materiali per la bioedilizia, con sviluppi per il settore meccanico, informatico e dell'oleodinamica, per quello della creazione di nuove reti elettriche intelligenti.
L’obiettivo deve essere quello di puntare all’autosufficienza energetica del territorio comunale nell’arco di 15 anni, in modo da poter sfruttare tutti i vantaggi economici di questi settori innovativi al ripresentarsi dell’inevitabile prossima crisi petrolifera.
3) Un piano per le infrastrutture realmente necessarie
Contro la logica delle “grandi opere”, carrozzoni buoni per la speculazione edilizia e di nessuna utilità come le proposte di nuovo stadio e di un nuovo ospedale, di complanari e rotonde, proponiamo oltre alle due opere previste dal piano mobilità (rete ciclabile integrata e metropolitana di superficie tra Modena e Carpi), che le risorse disponibili vengano destinate ad una infrastruttura innovativa quale la creazione di una rete elettrica “intelligente” in grado di accogliere gli apporti delle centinaia di impianti di energie rinnovabili che si andranno a costruire sul territorio rendendo superflua la costruzione di elettrodotti ad alto voltaggio come quello di Migliarina.
Infine, riteniamo infrastruttura necessaria l’estensione della connettività ad internet a banda larga anche ai territori che ne sono ancora sprovvisti, con l’installazione di trasmettitori wi-fi per le zone dove è antieconomico estendere il sistema via cavo.
4)Attività commerciali di vicinato e filiere locali
Il commercio non può essere ridotto alla sola modalità di fruizione costruita su misura per il “consumatore automobilista”, dei grandi centri commerciali e supermercati in periferia, ai quali ora si vuole aggiungere anche il cambio di destinazione d’uso di diversi capannoni delle zone artigianali e industriali.
Riteniamo che il Comune debba farsi promotore di tutte le iniziative che consentono un rapporto diretto tra produttori e consumatori, a partire dal settore agroalimentare, rafforzando e al tempo stesso rendendo più stringente il regolamento dei “mercato contadino” in termini di selezione degli operatori, favorendo quelli che optano per l’agricoltura biologica, e di politica dei prezzi.
5) Centro Storico
Per noi il centro storico non è solo funzione delle attività commerciali che vi si trovano, ma un luogo d'incontro e di vita di relazione, quindi non solo destinato al commercio ed al consumo,
Proiprio per questo riteniamo che per le attività commerciali del centro storico, tentare di competere con i centri commerciali, gli iper ed i supermercati, inseguendo le loro strategie promozionali, o misurando la propria competitività in termini di posti auto e parcheggi, sia un modo sbagliato di destinare risorse ed energie per valorizzare il centro storico.
Al contrario, ogni intervento per una mobilità sostenibile è per forza di cose un intervento che promuove la fruizione del centro, a scapito dei centri commerciali periferici, nati in funzione dell'auto.
Noi proponiamo che si renda trasparente il mercato degli affitti commerciali, che si attuino iniziative per “movimentare” l’offerta agevolando i proprietari che decidono di affittare temporaneamente i propri locali per la creazione dei temporary store, la modalità innovativa dell’apri-e-chiudi in periodi limitati che potrebbe essere di interesse per le aziende carpigiane che vogliano sperimentare i loro spacci in centro o per giovani imprenditori che vogliano sperimentare prodotti e servizi innovativi
Politiche Sociali
1) Creazione di un fondo di solidarietà per cassaintegrati e precari espulsi dal mondo del lavoro
Il Comune ha accantonato risorse notevoli con gli ultimi avanzi di gestione: devono essere utilizzate per finanziare con almeno 700.000€ un fondo anticrisi, integrabile da altri enti, che consenta l’adeguamento dell’ISEE in tempo reale e il conseguente abbattimento di tutte le tariffe comunali per lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione o espulsi dal mondo del lavoro.
2) Riqualificare e potenziare i servizi di assistenza alla persona
Proponiamo l’aumento dei posti in asili nido pubblici per arrivare almeno al 50% dei nuovi nati, rispetto al 35% attuale, integrato con l’istituzione di un fondo speciale per consentire ai genitori che vogliano prolungare il congedo parentale di ottenere un’indennità mensile pari al meno al 75% del costo stimato per il Comune per ogni posto-nido per la durata di un anno.
Revisione delle politiche di esternalizzazione dei servizi di assistenza domiciliare agli anziani
4) Potenziare i servizi di mediazione culturale
Non ci sono alternative alle politiche di integrazione delle cittadine e cittadini immigrati nel tessuto sociale carpigiano.
Proprio per questo il servizio di mediazione culturale non può restare affidato a personale precario e part time: il loro lavoro con i bambini stranieri di recente immigrazione nella scuola e presso le loro famiglie è fondamentale per ridurre gli ostacoli all’integrazione e alla reciproca comprensione. I mediatori culturali devono essere almeno raddoppiati nel numero e il loro ruolo va sostenuto anche con contratti a tempo indeterminato.
5) Una nuova politica per la casa
Il piano di 500 nuovi alloggi di edilizia popolare previsto dalla giunta e mai realizzato deve essere ripreso, non necessariamente attraverso nuove costruzioni, ma attraverso l’acquisizione dell’invenduto presente sul territorio.
Il Comune deve utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per far sì che anche la Fondazione Cassa di Risparmio decida di investire parte del suo patrimonio in immobili da destinare all’affitto a prezzi calmierati
Istruzione
1) Sostenere la scuola pubblica
Contro la disastrosa politica dei tagli del ministro Gelmini, proponiamo che l’amministrazione comunale assuma tutte le iniziative necessarie a favore delle scuole anche statali dato che la prevenzione e il sostegno in situazioni di disagio sociale e problemi nell’apprendimento concorrono ad aumentare il benessere nella nostra città, quindi a ridurre il degrado e lo scollamento fra società ed istituzioni.
Le nostre scuole materne comunali sono un esempio di eccellenza, per questo diciamo no ad ogni ipotesi di ulteriore esternalizzazione del servizio, anzi proponiamo di estendere anche a quelle statali il sostegno del coordinamento pedagogico comunale, utile strumento di appoggio per gli operatori del settore.
2) Integrare l’offerta nei servizi di doposcuola
A Carpi sono presenti diversi e importanti centri educativi pomeridiani: parrocchie e doposcuola privati, sostenuti in parte anche dal Comune. Si deve favorire il dialogo di queste realtà fra di loro e con le scuole: oggi il singolo docente o il genitore in difficoltà deve cercare da solo il sostegno di cui ha bisogno.
Devono nascere delle figure forti e stabili e professionalmente preparate che siano di raccordo fra le scuole e tutte le agenzie educative, comprese le associazioni di volontariato. Allo stesso modo si deve favorire la collaborazione fra scuola ed i servizi sociali del territorio: è necessario creare una rete di sostegno ben visibile ai giovani e facilmente accessibile per le famiglie.
Diritti civili
1) Istituzione del Registro delle Unioni Civili
Per favorire il riconoscimento dei reciproci diritti e doveri per le coppie di fatto e delle nuove forme di vita familiare, proponiamo l’adozione del Registro Comunale delle Unioni Civili
2) Testamento Biologico
Per consentire ad ogni cittadino di esercitare la propria libertà di scelta sui trattamenti di fine vita, proponiamo l’adozione del Registro Comunale per il Testamento Biologico
Lista Civica Carpi a 5 Stelle
Partito della Rifondazione Comunista
I territori e le comunità locali hanno al loro interno infinite potenzialità per reagire alla crisi mondiale del sistema finanziario che ci attanaglia in questi mesi, che per noi è anche crisi ambientale e sociale.
Noi siamo convinti che questa situazione ci imponga di abbandonare i modelli di sviluppo seguiti fino ad oggi, sposati dai partiti di destra e di centro sinistra, e riteniamo che sia il momento di puntare all’equilibrio e non più alla crescita smodata, che non ha saputo garantire un benessere equo per tutti, ma anzi ha approfondito le disparità sociali e compromesso l’ambiente in cui viviamo.
A queste crisi non si può rispondere con semplici misure palliative, serve uno scatto in termini di innovazione, di capacità di immaginare il nostro futuro e quello delle generazioni successive fuori dagli schemi abituali, che hanno ridotto noi cittadini a livello di semplici consumatori, la politica ad appendice del sistema economico, la democrazia ad un triste supermercato di “prodotti” tutti uguali e ugualmente scadenti.
Le comunità che riusciranno per prime a compiere questo scatto, potranno godere in anticipo dei vantaggi derivati da una nuova concezione del vivere insieme, fondata sulla capacità di creare un benessere reale e diffuso, equo, riproducibile nel tempo, non misurabile con l’unico metro della crescita economica.
Diverse esperienze in diverse città italiane e straniere ci dicono che avviare questo processo di cambiamento è possibile e vantaggioso, sta solo a noi decidere di intraprenderlo o meno.
Il nostro programma si fonda su principi chiari:
1) Partecipazione
I cittadini devono poter avere la possibilità di determinare le priorità di spesa dell’ente locale, attraverso strumenti decisionali di democrazia diretta. Questo richiede di conseguenza che il Comune presenti bilanci tematici di facile comprensione per garantire una corretta informazione e la possibilità di prendere decisioni sulla base di una reale consapevolezza da parte dei cittadini
2) Responsabilità diretta
L’amministrazione Comunale deve essere direttamente responsabile per le funzioni fondamentali nella gestione del proprio territorio e dei servizi per i cittadini
Questo significa invertire la tendenza all’esternalizzazione e l’affidamento a terzi delle attività che competono al Comune.
3) Sobrietà della “macchina comunale”
Noi riteniamo che si possa semplificare la struttura dirigenziale del Comune, partendo dall’abolizione della figura del Direttore Generale, valorizzare le competenze interne agli uffici comunali riducendo gli incarichi dirigenziali extraorganico e ponendo un tetto alla loro retribuzione che non potrà superare il triplo della retribuzione minima di un dipendente comunale.
I risparmi ottenuti, insieme con quelli previsti dalla ristrutturazione energetica del comune, andranno a finanziare il rafforzamento delle politiche sociali e le iniziative di sostegno alla creazione dei nuovi circuiti di economie innovative e solidali che illustriamo di seguito per aree di programma.
Nuovi strumenti di Partecipazione
1)Istituzione delle Assemblee Cittadine
Applicando il modello in uso in diverse municipalità di altri paesi, i town meeting,
proponiamo che almeno una volta l’anno vengano organizzate in quartieri e frazioni assemblee aperte di cittadini con potere deliberativo sulle priorità di intervento del Comune.
2) Abolizione del quorum per i referendum cittadini
Proponiamo la modifica del regolamento comunale sui referendum , con aumento delle firme necessarie per indirlo, ma con l’abolizione del quorum per la sua validità.
Il referendum comunale dovrà avere valenza propositiva o abrogativa di atti comunali e non sarà più semplicemente uno strumento consultivo.
Ambiente e Territorio
1) Tutela del territorio
Per realizzare il nuovo modello di Comune che abbiamo in mente è necessario fermare ora ogni ulteriore espansione edilizia.
Il territorio è una risorsa finita, l'espansione edilizia all'interno di un territorio non può essere lasciata in mano "al mercato", come è avvenuto fino ad oggi a Carpi ma deve essere stabilito un limite chiaro oltre al quale non si sottrarrà altro spazio al terreno agricolo e al verde, che nei prossimi anni ci servirà per la nostra sostenibilità alimentare, ambientale e anche energetica.
Questo significa bloccare la realizzazione delle aree edificabili previste dall’attuale PRG, programmare le nuove costruzioni solo sulla base di un chiaro monitoraggio delle esigenze abitative e delle case vuote e/o sfitte.
Proponiamo la trasformazione a Est della ferrovia in un grande parco, polmone verde per la città, impedendo l’edificazione dei previsti 280 appartamenti e insediamenti commerciali.
2) Rivoluzione energetica per tutti gli edifici Comunali e per l’illuminazione pubblica
Negli ultimi dieci anni, nonostante tutte le tecnologie necessarie siano già a disposizione ed utilizzate da diverse decine di amministrazioni comunali, non è stato fatto nulla per ridurre gli impatti ambientali e i costi della “macchina comunale”.
Proponiamo un piano di riduzione dei consumi, in grado di trasformare il 30% delle spese comunali in energia e gas in investimenti per la riqualificazione energetica degli edifici e per l’avvio di impianti per le energie rinnovabili.
3) Responsabilità diretta del Comune nella gestione dei servizi ambientali ed energetici
I servizi gas, acqua e rifiuti devono essere gestiti secondo la modalità dell’in house providing, che consente ai Comuni di creare aziende per la gestione diretta dei servizi senza sottostare alla logica del profitto ma solo a quella della qualità del servizio al minor costo possibile per il cittadino.
AIMAG deve diventare società in house al 100% di proprietà dei Comuni, allargando le sue attività anche alla vendita di servizi e materiali per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La tariffa dei rifiuti deve essere calcolata in modo puntuale in modo da premiare i cittadini e le imprese virtuose che separano e riducono i propri rifiuti, adottando tutte le iniziative necessarie come Comune e AIMAG per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero”.
4) Un piano di mobilità alternativo all’automobile
L’inquinamento da traffico veicolare è una delle principali fonti di inquinamento per i nostri territori, con grvai ricadute sulla salute di tutti, come più volte riportato dagli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in merito al numero di morti e patologie croniche dovute alla concentrazione di polveri sottili.
Il problema non si risolve con i blocchi estemporanei e limitati alla circolazione delle auto, ma con la creazione di reali alternative all’uso dell’automobile, attraverso una rete di piste ciclabili integrate fra loro e funzionali agli spostamenti di lavoratori e studenti sul territorio urbano e la trasformazione della linea Carpi-Modena in una metropolitana leggera di superficie, sottratta alla gestione disastrosa di Trenitalia e affidata ai servizi di trasporto regionali.
Lavoro e Economia
1)Lotta al precariato
Il comune deve invertire l’attuale tendenza a esternalizzare i propri servizi, perché così facendo contribuisce ad allargare la platea di lavoratori poco tutelati e poco retribuiti, anche in funzioni delicatissime quali l’educazione dei nostri figli o la cura dei nostri anziani.
Per i servizi e opere per i quali si renda necessario l’appalto, dovranno esssere adottati criteri premianti per le aziende che garantiscono posti di lavoro stabili ed equamente retribuiti e non ricorrano a pratiche di subappalto
2) Promozione delle nuove reti di economia solidale e di settori economici innovativi
Riteniamo urgente la riqualificazione dei nostri settori produttivi per cogliere le opportunità offerte dal cambiamento dei modelli di produzione e consumo delle energie che si stanno affermando nei territori più avanzati e innovativi, associati alla creazione di nuovi circuiti di consumi che favoriscano le produzioni locali e la filiere corte nel settore agroalimentare ma non solo.
Carpi può diventare un grande distretto delle agroenergie, perchè abbiamo ancora il terreno necessario e perchè siamo inseriti in un contesto produttivo, che opportunamente riqualificato, può ricavare notevoli vantaggi, con i materiali per la bioedilizia, con sviluppi per il settore meccanico, informatico e dell'oleodinamica, per quello della creazione di nuove reti elettriche intelligenti.
L’obiettivo deve essere quello di puntare all’autosufficienza energetica del territorio comunale nell’arco di 15 anni, in modo da poter sfruttare tutti i vantaggi economici di questi settori innovativi al ripresentarsi dell’inevitabile prossima crisi petrolifera.
3) Un piano per le infrastrutture realmente necessarie
Contro la logica delle “grandi opere”, carrozzoni buoni per la speculazione edilizia e di nessuna utilità come le proposte di nuovo stadio e di un nuovo ospedale, di complanari e rotonde, proponiamo oltre alle due opere previste dal piano mobilità (rete ciclabile integrata e metropolitana di superficie tra Modena e Carpi), che le risorse disponibili vengano destinate ad una infrastruttura innovativa quale la creazione di una rete elettrica “intelligente” in grado di accogliere gli apporti delle centinaia di impianti di energie rinnovabili che si andranno a costruire sul territorio rendendo superflua la costruzione di elettrodotti ad alto voltaggio come quello di Migliarina.
Infine, riteniamo infrastruttura necessaria l’estensione della connettività ad internet a banda larga anche ai territori che ne sono ancora sprovvisti, con l’installazione di trasmettitori wi-fi per le zone dove è antieconomico estendere il sistema via cavo.
4)Attività commerciali di vicinato e filiere locali
Il commercio non può essere ridotto alla sola modalità di fruizione costruita su misura per il “consumatore automobilista”, dei grandi centri commerciali e supermercati in periferia, ai quali ora si vuole aggiungere anche il cambio di destinazione d’uso di diversi capannoni delle zone artigianali e industriali.
Riteniamo che il Comune debba farsi promotore di tutte le iniziative che consentono un rapporto diretto tra produttori e consumatori, a partire dal settore agroalimentare, rafforzando e al tempo stesso rendendo più stringente il regolamento dei “mercato contadino” in termini di selezione degli operatori, favorendo quelli che optano per l’agricoltura biologica, e di politica dei prezzi.
5) Centro Storico
Per noi il centro storico non è solo funzione delle attività commerciali che vi si trovano, ma un luogo d'incontro e di vita di relazione, quindi non solo destinato al commercio ed al consumo,
Proiprio per questo riteniamo che per le attività commerciali del centro storico, tentare di competere con i centri commerciali, gli iper ed i supermercati, inseguendo le loro strategie promozionali, o misurando la propria competitività in termini di posti auto e parcheggi, sia un modo sbagliato di destinare risorse ed energie per valorizzare il centro storico.
Al contrario, ogni intervento per una mobilità sostenibile è per forza di cose un intervento che promuove la fruizione del centro, a scapito dei centri commerciali periferici, nati in funzione dell'auto.
Noi proponiamo che si renda trasparente il mercato degli affitti commerciali, che si attuino iniziative per “movimentare” l’offerta agevolando i proprietari che decidono di affittare temporaneamente i propri locali per la creazione dei temporary store, la modalità innovativa dell’apri-e-chiudi in periodi limitati che potrebbe essere di interesse per le aziende carpigiane che vogliano sperimentare i loro spacci in centro o per giovani imprenditori che vogliano sperimentare prodotti e servizi innovativi
Politiche Sociali
1) Creazione di un fondo di solidarietà per cassaintegrati e precari espulsi dal mondo del lavoro
Il Comune ha accantonato risorse notevoli con gli ultimi avanzi di gestione: devono essere utilizzate per finanziare con almeno 700.000€ un fondo anticrisi, integrabile da altri enti, che consenta l’adeguamento dell’ISEE in tempo reale e il conseguente abbattimento di tutte le tariffe comunali per lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione o espulsi dal mondo del lavoro.
2) Riqualificare e potenziare i servizi di assistenza alla persona
Proponiamo l’aumento dei posti in asili nido pubblici per arrivare almeno al 50% dei nuovi nati, rispetto al 35% attuale, integrato con l’istituzione di un fondo speciale per consentire ai genitori che vogliano prolungare il congedo parentale di ottenere un’indennità mensile pari al meno al 75% del costo stimato per il Comune per ogni posto-nido per la durata di un anno.
Revisione delle politiche di esternalizzazione dei servizi di assistenza domiciliare agli anziani
4) Potenziare i servizi di mediazione culturale
Non ci sono alternative alle politiche di integrazione delle cittadine e cittadini immigrati nel tessuto sociale carpigiano.
Proprio per questo il servizio di mediazione culturale non può restare affidato a personale precario e part time: il loro lavoro con i bambini stranieri di recente immigrazione nella scuola e presso le loro famiglie è fondamentale per ridurre gli ostacoli all’integrazione e alla reciproca comprensione. I mediatori culturali devono essere almeno raddoppiati nel numero e il loro ruolo va sostenuto anche con contratti a tempo indeterminato.
5) Una nuova politica per la casa
Il piano di 500 nuovi alloggi di edilizia popolare previsto dalla giunta e mai realizzato deve essere ripreso, non necessariamente attraverso nuove costruzioni, ma attraverso l’acquisizione dell’invenduto presente sul territorio.
Il Comune deve utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per far sì che anche la Fondazione Cassa di Risparmio decida di investire parte del suo patrimonio in immobili da destinare all’affitto a prezzi calmierati
Istruzione
1) Sostenere la scuola pubblica
Contro la disastrosa politica dei tagli del ministro Gelmini, proponiamo che l’amministrazione comunale assuma tutte le iniziative necessarie a favore delle scuole anche statali dato che la prevenzione e il sostegno in situazioni di disagio sociale e problemi nell’apprendimento concorrono ad aumentare il benessere nella nostra città, quindi a ridurre il degrado e lo scollamento fra società ed istituzioni.
Le nostre scuole materne comunali sono un esempio di eccellenza, per questo diciamo no ad ogni ipotesi di ulteriore esternalizzazione del servizio, anzi proponiamo di estendere anche a quelle statali il sostegno del coordinamento pedagogico comunale, utile strumento di appoggio per gli operatori del settore.
2) Integrare l’offerta nei servizi di doposcuola
A Carpi sono presenti diversi e importanti centri educativi pomeridiani: parrocchie e doposcuola privati, sostenuti in parte anche dal Comune. Si deve favorire il dialogo di queste realtà fra di loro e con le scuole: oggi il singolo docente o il genitore in difficoltà deve cercare da solo il sostegno di cui ha bisogno.
Devono nascere delle figure forti e stabili e professionalmente preparate che siano di raccordo fra le scuole e tutte le agenzie educative, comprese le associazioni di volontariato. Allo stesso modo si deve favorire la collaborazione fra scuola ed i servizi sociali del territorio: è necessario creare una rete di sostegno ben visibile ai giovani e facilmente accessibile per le famiglie.
Diritti civili
1) Istituzione del Registro delle Unioni Civili
Per favorire il riconoscimento dei reciproci diritti e doveri per le coppie di fatto e delle nuove forme di vita familiare, proponiamo l’adozione del Registro Comunale delle Unioni Civili
2) Testamento Biologico
Per consentire ad ogni cittadino di esercitare la propria libertà di scelta sui trattamenti di fine vita, proponiamo l’adozione del Registro Comunale per il Testamento Biologico
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