Il partito che fu dei lavoratori ne butta qualcuno in mezzo alla strada.

Il partito che fu dei lavoratori ne butta qualcuno in mezzo alla strada.

Ieri sera i consiglieri della maggioranza avevano in mano lo strumento per mitigare gli effetti nefasti della repentina decisione del Comune di non procedere al rinnovo di un appalto di servizio per alcune lavoratrici che lavorano da anni (in un caso addirittura dal 1989!) in un ufficio comunale.

Non si trattava di contestare il merito della decisione, ma semplicemente di trovare una soluzione per impedire che a tre lavoratrici, cui la giunta ha comunicato il 4 di dicembre che dal primo di gennaio per loro non ci sarebbe più stato lavoro, di non ritrovarsi in una situazione in cui, a causa del ridicolo preavviso, né loro né l’azienda per cui lavorano, potessero trovare soluzioni alternative.

All’ordine del giorno presentato dal gruppo Carpi 5stelle – Rifondazione Comunista, che chiedeva semplicemente l’impegno alla giunta a studiare soluzioni alternative al taglio brutale, la maggioranza ha risposto con un contrordine del giorno che, anziché preoccuparsi della situazione di quelle lavoratrici e assumersi la responsabilità di una decisione presa nei modi e tempi sbagliati, parlava d’altro.

Patti di stabilità, necessità di bilancio, il governo cattivo: tutte cose pure condivisibili, ma che non avevamo nulla a che fare con le responsabilità dirette di questa giunta nei confronti di lavoratrici che per anni hanno lavorato con le stesse funzioni dei loro colleghi comunali, semplicemente venendo pagate meno e oggi vengono “tagliate” e chi si è visto si è visto.

Il PD stampa e attacca megamanifesti con scritto “Lasciano sole le famiglie davanti alla crisi”, nel caso specifico, il soggetto della frase è la giunta comunale di Carpi, che trova i soldi per pagare 270.000€ all’anno solo per le indennità ad personam di un manipolo di dirigenti e personale di staff (indennità che si aggiungono ai loro stipendi previsti da contratto nazionale), ma evidentemente non ha il tempo di trovare le risorse per dare qualche mese di tempo a tre lavoratrici per non trovarsi in mezzo a una strada da un giorno all’altro.

In cambio le lavoratrici in questione hanno la solidarietà del consiglio comunale, espressa dall’ODG votato dalla maggioranza. Meno male che non hanno aggiunto nell’odg anche gli auguri di buone feste.

Due note a margine.

La prima: guardando le facce dei consiglieri di maggioranza, ci è parso di scorgere in qualcuno l’espressione di chi stesse ingoiando un grosso rospo, ma durante il dibattito e al momento del voto, nessuna voce (o mano) si è levata in dissenso e tutti quanti hanno votato come una falange compatta, per lavarsi le mani della questione. Evidentemente le lealtà di partito prevalgono sulla responsabilità individuale di cui ogni consigliere è portatore (e ricordiamo per inciso, che la legge stabilisce che i consiglieri sono eletti senza obbligo di mandato, neanche di quello del loro capogruppo)

La seconda: il dibattito ha ampiamente dimostrato come sulla questione la ViceSindaco Borsari abbia mentito a mezzo stampa e sia stata in parte reticente in parte fuorviante nel descrivere la situazione al consiglio comunale. Ovviamente la cosa non ha provocato il benchè minimo battito di ciglia tra i consiglieri di maggioranza.

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