Se non hanno case che dormano in garage!

Sindaco e giunta reinterpretano il famoso motto attribuito a Maria Antonietta, aggiornato ed applicato alle politiche sociali per la casa del Comune.
Giovedì sera arriverà in consiglio la delibera dell’acquisto della ormai nota palazzina di via Ginzburg, zona nuovo commissariato, da destinare a ERP.

Se in sede di dibattito sulla variazione di bilancio che autorizzava l’investimento, avevamo detto che l’operazione ci sembrava una buona idea realizzata in pessimo modo, ora che siamo a conoscenza dei dettagli dell’acquisto, dopo la seduta della Commissione Bilancio di lunedì, rimaniamo senza aggettivi a disposizione per definire l’operazione.
Nella spesa di circa 2,5 milioni per l’acquisto dei 12 appartamenti sono compresi anche 15 garage di cui diversi “doppi” (notoriamente, le famiglie in graduatoria per le case del comune, dispongono tutte di almeno due SUV).
La ditta costruttrice pare fosse disposta a vendere solo i 12 relativi ai 12 appartamenti, ma per salvaguardare la “proprietà unica” dell’immobile, il Comune ha pensato bene di comprare in blocco tutto quel che c’era.

Risultato: oltre ai 12 appartamenti acquistati al prezzo di circa 1650 euro al metro quadro comprensivi di IVA (ovvero a prezzo di mercato, senza nessuna particolare economia per il Comune che acquista in lotto) si aggiungono 15 garages.
Metà della superficie di questi garages viene pagata al prezzo al mq degli appartamenti, entrando nel calcolo della superficie commerciale vendibile, il resto (bontà loro) a 330 euro al mq (sempre IVA inclusa).
In sintesi dei 2,5 milioni investiti dal comune per case popolari, qualche centinaio di migliaia di euro se ne vanno in garages.

Vediamo di riassumere il quadro: il Comune di Carpi presenta uno degli indici case popolari/popolazione più bassi della provincia, nel territorio sono presenti poco meno di 33.000 unità abitative di cui solo 600 di edilizia popolare. I prezzi al mq negli ultimi dieci anni hanno visto un impressionante aumento, dovuto anche alla totale assenza di una politica sociale per la casa, e come risolviamo tutto questo? Acquistando appartamenti da destinare a ERP, con finiture signorili a prezzi di mercato e con un sovrabbondante numero di garages (altrettanto signorili).

Un affarone per il Comune, che se avesse dovuto costruire in proprio quegli appartamenti avrebbe speso come minimo il 40% in meno.
Siamo felici per le 12 famiglie che riusciranno ad avere un’abitazione ad un prezzo sociale nei prossimi mesi.
A titolo di provocazione, ci viene da pensare che magari a due o tre delle 500 famiglie che resteranno in lista attesa il Sindaco potrà proporre di accomodarsi negli ampi garages, visto che soldi per altri appartamenti per quest'anno e l'anno prossimo non ce ne saranno e facciamo una proposta:

Chiediamo ai consiglieri di maggioranza di bocciare questa delibera e dare mandato all'Amministrazione perchè torni a contrattare dal costruttore con una cifra secca: 2 milioni, prendere o lasciare e utilizzare il mezzo milione restante o per incrementare il fondo sociale per l'affitto oppure per acquistare altri appartamenti disponibili sul mercato.
Nel caso il costruttore rifiuti, utilizzare tutti 2,5 milioni per tornare sul mercato ad acquistare appartamenti con un bando dai criteri meno assurdi di quelli utilizzati in maggio.
In entrambi i casi il Comune potrà dare in questo modo una risposta decente a un maggior numero di famiglie, senza buttare soldi e senza prendere in giro i cittadini sulle finalità sociali di questa operazione.

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