Acqua pubblica: PD e IDV a Carpi fanno i pesci in barile.

Mentre a livello nazionale Di Pietro si accinge a sostenere la raccolta di firme per il referendum che abolisce la privatizzazione imposta dal governo Berlusconi, mentre Vendola annuncia che in Puglia la società Acquedotti Pugliesi tornerà ad essere azienda speciale di diritto pubblico e mentre in giro per l’Italia, numerosi amministrazioni di centrosinistra decidono di sottrarre il servizio idrico alle grinfie del mercato, votando per la sua “non rilevanza economica” da inserire negli statuti comunali, a Carpi PD e IDV, a due giorni dalle elezioni, non dicono cosa vogliono fare sul tema dell’acqua pubblica.

Riassumiamo brevemente la situazione:

A settembre il governo Berlusconi emana un decreto che obbligherà i comuni a disfarsi della maggioranza delle azioni delle multiutilities (come AIMAG e HERA), che verranno svendute ad azionisti privati

A Febbraio il disegno di legge sugli enti locali cancella le ATO (e tanti saluti al controllo delle tariffe da parte dei sindaci)

Giace in parlamento una proposta di legge popolare con 400.000 firme per mantenere il servizio idrico, l’acqua, BENE COMUNE.

A Carpi è dal 24 di febbraio che abbiamo comunicato ai capigruppo della maggioranza la nostra disponibilità ad approvare un ordine del giorno comune, sul modello di quello approvato da Imola e da altri comuni del centrosinistra.

Da allora ci chiedono tempo per valutare la situazione (una situazione che per i loro compagni di partito in giro per l’Italia, evidentemente si è già chiarita da tempo), ed è evidente che questa richiesta è una semplice manovrina preelettorale per non esprimersi pubblicamente su un tema che a Carpi è controverso, dopo tutti i proclami fatti in seguito alla vendita del primo “quarto” di AIMAG.

E’ chiaro che i signori della maggioranza carpigiana aspettano di vedere come vanno le elezioni: se prenderanno una batosta, magari diventeranno ragionevoli, se manterranno il loro livello di consenso, continueranno a fare baccano a Roma contro le privatizzazioni e a svendere i beni comuni a Carpi.

Per questo motivo invitiamo tutti gli elettori che ci tengono a mantenere l’acqua pubblica a votare per liste che si dichiarino in modo chiaro e netto contrarie alla privatizzazione del servizio idrico, perché l’unico modo per convincere PD e IDV, a Carpi, a fare la cosa giusta, è tirargli un gran calcio “elettorale” negli stinchi.

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