Articolo 18: serve chiarezza dai partiti e dai candidati alle elezioni regionali

Il tentativo delle destre di cancellare anni di lotte per i diritti dei lavoratori è quanto di più vergognoso si possa compiere. Il Governo Berlusconi continua a mortificare il nostro impianto normativo e la nostra stessa Costituzione in maniera subdola, strisciante, senza assumersi la responsabilità di spiegare il disegno diabolico che ha in mente di perseguire.


Sappiamo bene che il PdL è abituato ai sotterfugi, a tramare di nascosto, ma non dire apertamente ai lavoratori e alle lavoratrici che vogliono ridurre l'articolo 18 a una norma senza alcun valore, sottraendo al giudice la competenza a risolvere le controversie di lavoro e affidandole a un arbitro qualunque che potrà decidere "secondo equità" e non secondo la legge italiana, significa voler sopprimere del tutto un sistema di tutele già gravemente compromesso da anni di politiche contro il lavoro.

A questo punto diventa fondamentale che tutte le forze democratiche e di opposizione si impegnino affinché i diritti dei lavoratori italiani non facciano un salto indietro di mezzo secolo.

Vorremmo che anche le altre forze politiche prendessero una posizione chiara in merito. Crediamo che i lavoratori della nostra regione abbiano tutto il diritto di conoscere il reale pensiero politico dei candidati, soprattutto su temi così delicati quali quello della tutela del lavoro. Non è giusto e non è rispettoso nei confronti degli elettori pensare di poter fare campagna elettorale nella nostra regione duramente colpita dalla crisi economica e occupazionale, professandosi paladini della tutela del lavoro, quando poi a Roma si lavora allo stralcio dell'articolo 18 e all'affossamento dei principi alla base del diritto del lavoro. Il mondo del lavoro è già fin troppo investito da precarietà e incertezza. Servono regole che tutelino l'occupazione, anche come strategia d'uscita dalla crisi economica. Le istituzioni devono incentivare le aziende, tramite forme di finanziamento, a non tagliare il proprio personale. Garantire invece la "licenza di licenziare" è espressione di una politica economica ben poco lungimirante e il cui prezzo più alto, come al solito, sarà pagato solo dai lavoratori. Vorremmo conoscere ora, e vorremmo che i lavoratori dell'Emilia-Romagna conoscessero, quella degli altri partiti in corsa per le regionali.

Davide Venturi
Sinistra, Ecologia e Libertà - Circolo Terre d'Argine
 
Lorenzo Paluan

Gruppo Consiliare
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista

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