Per una Carpi capace di futuro

La multiutility del Comune di Provaglio d’Iseo (l’equivalente della nostra AIMAG, solo che da quelle parti le loro aziende non le svendono) ha fatto un progetto che ha consentito a trecento famiglie di installare impianti fotovoltaici in conto energia: l’acquisto collettivo ha ridotto il costo di ogni impianto e i cittadini non hanno anticipato nulla, pagheranno con i ricavi dell’energia venduta nei primi anni e in quelli successivi il guadagno sarà tutto per loro (e per l’ambiente).


Ad Ascoli Piceno, i mercati contadini e i gruppi di acquisto solidale sono promossi (e controllati!) direttamente dall’amministrazione pubblica, in questo modo si riesce a garantire che i prodotti siano veramente dei produttori locali (a da agricoltura biologica) e che i costi siano effettivamente contenuti per i cittadini.

A Sant’Ilario d’Enza il piano regolatore prevede che per le aree di nuova urbanizzazione sia obbligatorio l’installazione di impianti per il recupero dell’acqua piovana (500mc di invaso per ogni ettaro di terra urbanizzato), da destinare ad attività per le quali oggi noi utilizziamo preziosa acqua potabile.

A Padova, un piano energetico comunale “vero” (non come quelli “fantasma” del nostro comune) ha portato ad un risparmio di 600.000€ solo per quanto riguarda l’illuminazione pubblica.

Gli esempi potrebbero continuare e ci dimostrano che un’amministrazione che volesse davvero coniugare lavoro, tutela del territorio e innovazione, non dovrebbe fare altro che guardarsi intorno, confrontarsi con i propri cittadini e ripartire con un’azione di governo rinnovata, condivisa e capace di futuro: quella che noi vogliamo.

Ci ritroviamo invece con una Carpi che negli ultimi quindici anni ha perso tantissimi treni (del resto, con la ferrovia che abbiamo…), che continua a cullarsi nel ricordo di un sistema economico che ha mostrato tutte le sue crepe e le sue ingiustizie, che ha già lasciato a casa migliaia di lavoratori senza essere in grado di dare né prospettive né tutela sociale, con un’amministrazione che ha fatto una chiara scelta di campo per quanto riguarda il suo modo di gestire il territorio e la spesa pubblica: a favore di pochi, a danno di molti e soprattutto a danno di chi verrà dopo di noi, esattamente come il governo di Berlusconi a Roma.

Per questo motivo cittadini e movimenti che negli ultimi anni hanno provato a riappropriarsi del diritto a partecipare alla gestione della cosa pubblica (dalle campagne contro l’inceneritore di Fossoli, a quelle contro la cementificazione del territorio comunale, alla svendita di AIMAG al colosso degli inceneritori HERA) hanno dato vita alla coalizione che mi ha portato in consiglio comunale.

Un rappresentante nelle istituzioni però non conta nulla se le persone che vogliono vedere il cambiamento non decidono di partire da loro stesse, informandosi, confrontandosi e mobilitandosi.

Abbiamo pochi strumenti, cominciamo ad usarli e dateci una mano a tenerli vivi: www.lorenzopaluan.net .

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