Riprendo un comunicato stampa uscito ora da Rifondazione Comunista di Modena.
Chissà come hanno fatto i "piddini" modenesi a superare tutte le insormontabili difficoltà e ostacoli che hanno trovato i loro colleghi di maggioranza a Carpi...
TESTAMENTO BIOLOGICO A MODENA: UNA SCELTA DI CIVILTÁ E LAICITÁ
Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra esprimono apprezzamento per l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Modena del registro del testamento biologico.
Si tratta di una scelta di civiltà che sancisce il diritto dei modenesi ad esprimere la propria dichiarazione anticipata di volontà relativa ai trattamenti sanitari, cioè a dire quali terapie accettare e quali rifiutare. Uno strumento al servizio delle persone, affinché la propria volontà sia rispettata, e al servizio dei medici che hanno a disposizione un elemento di prova inconfutabile circa la volontà dei pazienti.
La delibera che istituisce a Modena il registro de testamento biologico assume un ulteriore significato, essendo di iniziativa popolare è nata dalla volontà di centinaia di modenesi che ne hanno condiviso il valore di umanità e laicità. Quegli stessi valori che il Governo Berlusconi, subalterno alle gerarchie ecclesiastiche, non riconosce.
Si tratta di una scelta di laicità. Chi nel centrodestra critica questo provvedimento immagina uno stato etico in cui i valori del proprio credo prevalgono su quelli di tutti i cittadini. Al contrario noi siamo per la libertà di scelta e sulla piena autodeterminazione delle persone.
Dopo Pavullo e Modena ci auguriamo che il registro del testamento biologico possa essere approvato in tanti altri Comuni modenesi.
Chissà come hanno fatto i "piddini" modenesi a superare tutte le insormontabili difficoltà e ostacoli che hanno trovato i loro colleghi di maggioranza a Carpi...
TESTAMENTO BIOLOGICO A MODENA: UNA SCELTA DI CIVILTÁ E LAICITÁ
Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra esprimono apprezzamento per l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Modena del registro del testamento biologico.
Si tratta di una scelta di civiltà che sancisce il diritto dei modenesi ad esprimere la propria dichiarazione anticipata di volontà relativa ai trattamenti sanitari, cioè a dire quali terapie accettare e quali rifiutare. Uno strumento al servizio delle persone, affinché la propria volontà sia rispettata, e al servizio dei medici che hanno a disposizione un elemento di prova inconfutabile circa la volontà dei pazienti.
La delibera che istituisce a Modena il registro de testamento biologico assume un ulteriore significato, essendo di iniziativa popolare è nata dalla volontà di centinaia di modenesi che ne hanno condiviso il valore di umanità e laicità. Quegli stessi valori che il Governo Berlusconi, subalterno alle gerarchie ecclesiastiche, non riconosce.
Si tratta di una scelta di laicità. Chi nel centrodestra critica questo provvedimento immagina uno stato etico in cui i valori del proprio credo prevalgono su quelli di tutti i cittadini. Al contrario noi siamo per la libertà di scelta e sulla piena autodeterminazione delle persone.
Dopo Pavullo e Modena ci auguriamo che il registro del testamento biologico possa essere approvato in tanti altri Comuni modenesi.
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