Carpi vive da sempre nell’emergenza casa. Comune e Fondazione snobbano il problema

Si apre in questi giorni il bando per i contributi alle persone in affitto.

I dati sono sconfortanti: domande in crescita, fondi in calo.

Davanti ad una situazione che si fa via via più insostenibile per tantissime famiglie (dalla stampa di oggi apprendiamo che sono attese circa 1300 domande di cittadini carpigiani), noi crediamo che non ci sia (e non ci sia stato in passato) il giusto impegno.

I numeri del bisogno parlano chiaro sia per quanto riguarda i contributi all’affitto (gli assegnatari alla fine avranno risorse che gli aiuteranno nel migliore delle ipotesi a sfangarla per un mese, in altri casi giusto per qualche settimana) che per quanto riguardano le richieste di case popolari (l’anno scorso ne sono state soddisfatte 36 su 540, ben meno di un decimo!).

In consiglio comunale abbiamo più volte chiesto stanziamenti straordinari contro la crisi e investimenti in edilizia popolare, bocciati dalla maggioranza.

La Fondazione ha erogato meno di 200.000€ a fronte di investimenti milionari per terreni o per opere non prioritarie come la Casa del Volontariato e si ostina a non avviare un programma di housing sociale, recuperando appartamenti sfitti da mettere sul mercato a prezzi calmierati (un’operazione che non sarebbe certo in perdita ma che si potrebbe gestire con criteri di economicità e consentirebbe anche una capitalizzazione più sicura che non volatili investimenti in borsa)

Carpi ha un problema grande come una casa. Gli unici a non volerlo vedere sono Comune e Fondazione

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