L'odg che incollo qua di seguito è frutto di un'inizativa della consiglera Stefania Gasparini, del PD, che noi condividiamo ben volentieri.
Con i CIP6, gli utenti pagano in bolletta per l'energia elettrica una quota in più che sarebbe dovuta servire allo sviluppo delle energie rinnovabili che, solo in Italia, ha visto estendere il beneficio anche alle cosiddette "fonti assimilabili a fonti rinnovabili", inserendoci la combustione degli scarti di raffineria, dei rifiuti, ecc. ecc.
L'Europa ha detto che questo "trucco" linguistico è una truffa e i soldi erogati ai Moratti e affini per le loro raffinerie e alle società che gestiscono inceneritori (oops, anche a HERA!) sono soldi non dovuti.
Quindi facciamoceli dare indietro!
PARTITO DEMOCRATICO DI CARPI
LISTA CIVICA CARPI A 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
OGGETTO: ODG SUI “ RIMBORSI CIP6”
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI
VISTO CHE
Il provvedimento Cip (Comitato Interministeriale dei Prezzi) n. 6/92 era nato dall’esigenza di finanziare, attraverso un aumento in bolletta del 7% , le fonti energetiche rinnovabili.
Negli anni, passando per governi di centro-destra e di centro-sinistra, il nostro Paese, unico in ambito europeo, ha disatteso questa impostazione iniziale aggiungendo tra le fonti di finanziamento del Cip 6, oltre alle energie rinnovabili, anche le cosiddette «assimilate», considerando tra queste forme di produzione di energia inquinanti e obsolete come quella generata da combustibili fossili , idrocarburi, rifiuti ed altre fonti.
Il testo della normativa CIP6 inserisce, addirittura, «la trasformazione dei rifiuti organici e inorganici o di prodotti vegetali» tra le «fonti rinnovabili» di energia e non tra le «fonti assimilate».
Dalla normativa europea risulta chiaro che gli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabili soltanto alle fonti che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE: «Si intende per fonti energetiche rinnovabili:a) eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica,biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. b) ‘biomassa’ la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura e dalla industrie connesse, nonchè la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
La Commissione Europea a questo proposito interviene con un procedimento di infrazione, n.2003/2246 nel quale specifica: «Ai sensi della definizione dell’articolo 2 della direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, […] la frazione non biodegradabile dei rifiuti non può essere considerata fonte di energia rinnovabile. (…)Risulta chiaro che le disposizioni specifiche della disciplina comunitaria relative agli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabili soltanto alle fonti rinnovabili che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE. Le suddette disposizioni non si applicano pertanto agli aiuti per la produzione di energia da rifiuti non biodegradabili».
Nonostante questo viene approvato il Decreto Legislativo n. 387 del dicembre 2003 in cui all'art.17 si recita: «Inclusione dei rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili». Al comma 1 recita: «[...] sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili i rifiuti, anche tramite il ricorso a misure promozionali, la frazione non biodegradabile e di combustibili derivati dai rifiuti [...]. Pertanto, agli impianti, ivi incluse le centrali ibride, alimentati dai suddetti rifiuti e combustibili, si applicano le disposizioni del presente decreto [...]».
CONSIDERATO CHE
I primi segnali di riflessione del Parlamento arrivano comunque a fine 2003, in una relazione della X Commissione parlamentare che registra l’anomalia dei Cip6. Un primo risultato è il richiamo normativo dell’articolo 15 della Legge n. 62 del 18 aprile 2005 che prescrive «alla scadenza delle convenzioni in essere, la cessazione, senza possibilità di proroghe, di ogni incentivazione per gli impianti funzionanti con fonti assimilate alle rinnovabili». Tuttavia, nessun Governo, né quello in carica né quello successivo, riusciranno a rendere esecutivo l’articolo in questione.
In seguito, però, alla approvazione della Legge Finanziaria 2007, dopo un controverso dibattito sulla questione Cip 6 e diverse stesure del comma 1117 dell'art. 1 della Finanziaria, che inizialmente prevedeva comunque la concessione degli incentivi per gli impianti «autorizzati» prima della entrata in vigore della Finanziaria,i finanziamenti vengono erogati non più «ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione», ma «ai soli impianti già realizzati ed operativi».
Comunque, dopo l’emergenza rifiuti in Campania il primo bando indetto per la costruzione degli impianti di incenerimento va deserto. Per questo, di fatto, viene deciso di riattivare il «vecchio sistema» di incentivazione Cip6 e favorire così la costruzione di nuovi impianti, attraverso la Legge 310 del 30dicembre 2008: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale», ripristinando di fatto il regime di violazione.
PRESO IN CONSIDERAZIONE ANCHE
Che il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) rende noto ogni anno l’ammontare dei contributi pubblici. E appare evidente come gli importi riconosciuti agli impianti facenti uso di fonti di energia rinnovabile «vera» (come da Direttiva Europea 2001/77/CE) risultino ampiamente limitati rispetto a quelli generati dalle fonti che la normativa italiana considera «assimilate».
Che il 29 gennaio u.s. la Commissione Europea ha nuovamente messo in mora il Governo Italiano aggiungendo nuovi elementi alla procedura d’infrazione 2003/2246, registrando «che solo nel 2005 gli incentivi alle rinnovabili sono ammontati a 1,7 miliardi e alle assimilate a 4 miliardi» si legge nella missiva.
RITENUTO INFINE CHE
Da un lato il Cip6 ha sottratto risorse alle «vere rinnovabili» (tradendo, unico Paese in Europa, lo spirito degli «incentivi»), dall’altro lato ha indirizzato risorse economiche ingentissime verso una gestione inadeguata del problema rifiuti .
IMPEGNA IL SINDACO
A intraprendere una campagna di informazione e di sensibilizzazione, nonché ogni azione amministrativa che sia di propria competenza, per promuovere nuovi modelli di sviluppo di sostenibilità sociale, economica e ambientale e favorire concretamente il risparmio energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili.
A dare mandato alla Giunta Comunale di verificare la fattibilità di aderire alla azione legale, promossa dalla Associazione «Diritto al Futuro», nei confronti del GSE (Gestore Servizi Elettrici) per il rimborso, in favore degli utenti dei servizi elettrici, delle somme versate con la bolletta dei consumi di elettricità e destinati alla componente tariffaria A3 in quanto destinate alla costruzione di impianti e quindi alla produzione di energia da fonti assimilate alle rinnovabili e dalla fonte rinnovabile costituita dalla frazione non biodegradabile dei rifiuti e dai combustibili da rifiuti, la cui illegittimità è stata sancita più volte dalla Commissione Europea, dal 2001 a oggi.
Stefania Gasparini
Gruppo PD
Lorenzo Paluan
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista
Con i CIP6, gli utenti pagano in bolletta per l'energia elettrica una quota in più che sarebbe dovuta servire allo sviluppo delle energie rinnovabili che, solo in Italia, ha visto estendere il beneficio anche alle cosiddette "fonti assimilabili a fonti rinnovabili", inserendoci la combustione degli scarti di raffineria, dei rifiuti, ecc. ecc.
L'Europa ha detto che questo "trucco" linguistico è una truffa e i soldi erogati ai Moratti e affini per le loro raffinerie e alle società che gestiscono inceneritori (oops, anche a HERA!) sono soldi non dovuti.
Quindi facciamoceli dare indietro!
PARTITO DEMOCRATICO DI CARPI
LISTA CIVICA CARPI A 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
OGGETTO: ODG SUI “ RIMBORSI CIP6”
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI
VISTO CHE
Il provvedimento Cip (Comitato Interministeriale dei Prezzi) n. 6/92 era nato dall’esigenza di finanziare, attraverso un aumento in bolletta del 7% , le fonti energetiche rinnovabili.
Negli anni, passando per governi di centro-destra e di centro-sinistra, il nostro Paese, unico in ambito europeo, ha disatteso questa impostazione iniziale aggiungendo tra le fonti di finanziamento del Cip 6, oltre alle energie rinnovabili, anche le cosiddette «assimilate», considerando tra queste forme di produzione di energia inquinanti e obsolete come quella generata da combustibili fossili , idrocarburi, rifiuti ed altre fonti.
Il testo della normativa CIP6 inserisce, addirittura, «la trasformazione dei rifiuti organici e inorganici o di prodotti vegetali» tra le «fonti rinnovabili» di energia e non tra le «fonti assimilate».
Dalla normativa europea risulta chiaro che gli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabili soltanto alle fonti che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE: «Si intende per fonti energetiche rinnovabili:a) eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica,biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. b) ‘biomassa’ la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura e dalla industrie connesse, nonchè la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
La Commissione Europea a questo proposito interviene con un procedimento di infrazione, n.2003/2246 nel quale specifica: «Ai sensi della definizione dell’articolo 2 della direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, […] la frazione non biodegradabile dei rifiuti non può essere considerata fonte di energia rinnovabile. (…)Risulta chiaro che le disposizioni specifiche della disciplina comunitaria relative agli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili sono applicabili soltanto alle fonti rinnovabili che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE. Le suddette disposizioni non si applicano pertanto agli aiuti per la produzione di energia da rifiuti non biodegradabili».
Nonostante questo viene approvato il Decreto Legislativo n. 387 del dicembre 2003 in cui all'art.17 si recita: «Inclusione dei rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili». Al comma 1 recita: «[...] sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili i rifiuti, anche tramite il ricorso a misure promozionali, la frazione non biodegradabile e di combustibili derivati dai rifiuti [...]. Pertanto, agli impianti, ivi incluse le centrali ibride, alimentati dai suddetti rifiuti e combustibili, si applicano le disposizioni del presente decreto [...]».
CONSIDERATO CHE
I primi segnali di riflessione del Parlamento arrivano comunque a fine 2003, in una relazione della X Commissione parlamentare che registra l’anomalia dei Cip6. Un primo risultato è il richiamo normativo dell’articolo 15 della Legge n. 62 del 18 aprile 2005 che prescrive «alla scadenza delle convenzioni in essere, la cessazione, senza possibilità di proroghe, di ogni incentivazione per gli impianti funzionanti con fonti assimilate alle rinnovabili». Tuttavia, nessun Governo, né quello in carica né quello successivo, riusciranno a rendere esecutivo l’articolo in questione.
In seguito, però, alla approvazione della Legge Finanziaria 2007, dopo un controverso dibattito sulla questione Cip 6 e diverse stesure del comma 1117 dell'art. 1 della Finanziaria, che inizialmente prevedeva comunque la concessione degli incentivi per gli impianti «autorizzati» prima della entrata in vigore della Finanziaria,i finanziamenti vengono erogati non più «ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione», ma «ai soli impianti già realizzati ed operativi».
Comunque, dopo l’emergenza rifiuti in Campania il primo bando indetto per la costruzione degli impianti di incenerimento va deserto. Per questo, di fatto, viene deciso di riattivare il «vecchio sistema» di incentivazione Cip6 e favorire così la costruzione di nuovi impianti, attraverso la Legge 310 del 30dicembre 2008: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale», ripristinando di fatto il regime di violazione.
PRESO IN CONSIDERAZIONE ANCHE
Che il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) rende noto ogni anno l’ammontare dei contributi pubblici. E appare evidente come gli importi riconosciuti agli impianti facenti uso di fonti di energia rinnovabile «vera» (come da Direttiva Europea 2001/77/CE) risultino ampiamente limitati rispetto a quelli generati dalle fonti che la normativa italiana considera «assimilate».
Che il 29 gennaio u.s. la Commissione Europea ha nuovamente messo in mora il Governo Italiano aggiungendo nuovi elementi alla procedura d’infrazione 2003/2246, registrando «che solo nel 2005 gli incentivi alle rinnovabili sono ammontati a 1,7 miliardi e alle assimilate a 4 miliardi» si legge nella missiva.
RITENUTO INFINE CHE
Da un lato il Cip6 ha sottratto risorse alle «vere rinnovabili» (tradendo, unico Paese in Europa, lo spirito degli «incentivi»), dall’altro lato ha indirizzato risorse economiche ingentissime verso una gestione inadeguata del problema rifiuti .
IMPEGNA IL SINDACO
A intraprendere una campagna di informazione e di sensibilizzazione, nonché ogni azione amministrativa che sia di propria competenza, per promuovere nuovi modelli di sviluppo di sostenibilità sociale, economica e ambientale e favorire concretamente il risparmio energetico e lo sviluppo delle energie rinnovabili.
A dare mandato alla Giunta Comunale di verificare la fattibilità di aderire alla azione legale, promossa dalla Associazione «Diritto al Futuro», nei confronti del GSE (Gestore Servizi Elettrici) per il rimborso, in favore degli utenti dei servizi elettrici, delle somme versate con la bolletta dei consumi di elettricità e destinati alla componente tariffaria A3 in quanto destinate alla costruzione di impianti e quindi alla produzione di energia da fonti assimilate alle rinnovabili e dalla fonte rinnovabile costituita dalla frazione non biodegradabile dei rifiuti e dai combustibili da rifiuti, la cui illegittimità è stata sancita più volte dalla Commissione Europea, dal 2001 a oggi.
Stefania Gasparini
Gruppo PD
Lorenzo Paluan
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista
Il comune di Follonica ha già approvato un OdG simile con voto unanime di maggioranza e opposizione.
RispondiElimina(http://carpizeronove.blogspot.com/2010/03/al-bando-i-cip6.html)
E infatti, io continuo a dire che in fondo non dovremmo fare altro che cominciare dal copiare le iniziative migliori che ci sono in giro (e nei comuni, anche in quelli piccoli, ce ne sono di straordinarie).
RispondiEliminaPoi son convinto che strada facendo potremmo diventare noi modello per qualcun altro, ma prima bisogna recuperare sul tempo perduto (e aver chiaro dove si vuole andare a parare)...
Su questo sito si possono trovare gli esempi di vari comuni da cui si potrebbe "copiare"..
RispondiEliminahttp://www.comunivirtuosi.org/index.php/home
All'interno di questo sito c'è il link all'iniziativa "Porta la Sporta" che si svolgerà nella settimana dal 17 al 24 aprile..perchè non fare qualcosa anche qui a Carpi?
Facciamo che se riesco mi faccio viva alla prossima seduta di Beni Comuni..
ciao
Brava!
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