L’assessore Morelli rispondendo ad una interrogazione di Rifondazione – Carpi 5 Stelle che chiedeva che fine aveva fatto l’impegno contro gli organismi geneticamente modificati dell’amministrazione comunale, previsto da una delibera del 2004, ci ha risposto con una lunga serie di iniziative culturali al 90% sulla promozione dei prodotti tipici e infine l’esposizione di un bel cartello in via Mulini.
Il primo che trova il cartello (quello che vedete in questa pagina è di un altro comune!) e ci manda la foto vince un bel pacco di pasta bio (il disciplinare delle produzioni biologiche è l’unico che può garantire il non utilizzo di OGM).
Che un’amministrazione comunale si dichiari “libera da OGM” è un atto simbolico, che può assumere un reale significato solo aumentando il livello di informazione sui rischi delle produzioni OGM, in termini di perdita delle biodiversità, danni all’ambiente (nel caso di piante modificate per resistere a maggiori quantità di pesticidi) e aumento dello strapotere delle aziende che detengono i brevetti delle sementi OGM.
Nessuno obbliga i comuni a prendere questo impegno, ma se si fa, bisognerebbe farlo seriamente, Carpi invece, al solito, si è fatta “bella” della sua delibera, lasciando che ogni iniziativa informativa specifica sugli ogm cadesse nel vuoto dopo averla adottata (paradossalmente, ha fatto più informazione negli anni PRECEDENTI la delibera!).
Assessore Morelli, se trova il cartello, il pacco di pasta bio lo regaliamo a lei!.
Il primo che trova il cartello (quello che vedete in questa pagina è di un altro comune!) e ci manda la foto vince un bel pacco di pasta bio (il disciplinare delle produzioni biologiche è l’unico che può garantire il non utilizzo di OGM).
Che un’amministrazione comunale si dichiari “libera da OGM” è un atto simbolico, che può assumere un reale significato solo aumentando il livello di informazione sui rischi delle produzioni OGM, in termini di perdita delle biodiversità, danni all’ambiente (nel caso di piante modificate per resistere a maggiori quantità di pesticidi) e aumento dello strapotere delle aziende che detengono i brevetti delle sementi OGM.
Nessuno obbliga i comuni a prendere questo impegno, ma se si fa, bisognerebbe farlo seriamente, Carpi invece, al solito, si è fatta “bella” della sua delibera, lasciando che ogni iniziativa informativa specifica sugli ogm cadesse nel vuoto dopo averla adottata (paradossalmente, ha fatto più informazione negli anni PRECEDENTI la delibera!).
Assessore Morelli, se trova il cartello, il pacco di pasta bio lo regaliamo a lei!.
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