Sinistra degli assessori o sinistra dei lavoratori?

Come si suol dire, ricevo e pubblico:

"Sinistra degli assessori o sinistra dei lavoratori?" Campagna nazionale promossa da Controcorrente Sinistra Prc


I megadirigenti della sinistra oggi rappresentano sempre meno i lavoratori e
sempre più gli interessi della burocrazia politico-sindacale. Come nella scena
di Quinto Potere la gente è "incazzata nera" perché la sinistra, come la
televisione, "è un maledetto parco di divertimenti (...)è un circo, un
carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti,
giocolieri,fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio!"

ControCorrente Sinistra del Prc non ha la formula magica, ma vi propone di
lavorare insieme a un'altra sinistra, una sinistra che possa rappresentare i
nostri interessi e le nostre lotte.
In questi giorni l'iniziativa è stata lanciata anche sul web con uno spot che
è visibile sul canale Youtube di ControCorrente: http://www.youtube.com/watch?v=dtyu2zxnT-U

Una nuova pagina di supporto su Facebook ( http://www.facebook.com/pages/Sinistra-degli-assessori-o-sinistra-dei-lavoratori/122274824471305?ref=mf  ) dove è possibile leggere il testo dell’Appello (scaricabile a questo indirizzo http://ia360704.us.archive.org/2/items/LETTaperta_def/LETTaperta_def.pdf), vedere lo spot, seguire tutti gli appuntamenti, scaricare materiale, segnalare il proprio interesse o la propria disponibilità a collaborare.

La campagna di ControCorrente "Questa sinistra è allo sbando. Serve una Sinistra dei lavoratori", cominciata il 4 maggio a Rimini, in occasione del congresso nazionale della CGIL, prosegue.
Dopo le iniziative del 14 e 16 maggio a Genova e Savona sono in programma altre assemblee pubbliche a Sestri Levante (8 giugno), Conegliano Veneto (10 giugno) e Treviso (11 giugno). E altre in via di definizione e come referenti per Modena di Controcorrente speriamo di riuscirla ad organizzare anche nelle città della nostra provincia.

Controcorrente Sinistra Prc Modena

Commenti

  1. Mio commento personale: condivido la diagnosi, buio fitto sulla terapia. La risposta non sono i partitini, e siamo d'accordo, ma non ha neanche senso "giocare" il gioco della politica istituzionale e della democrazia parlamentare, se non lo si ritiene riformabile (e io credo che lo sia), e in quel gioco non si va da soli.

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  2. si può sempre scegliere con chi andare Lorenzo. Da parte nostra sicuramente non apriamo a carrieristi, seguaci di leader e quant'altro. Ma il tuo commento perdonami è un pò fatto a caldo. Spero tu abbia letto il nostro appello. Vorremmo cercare insieme ad altri di costruire una sinistra "ampia" che non sia un contenitore, non è un semplice richiamo ad una "tradizione". Non siamo equidistanti perchè chi sostiene questo o dice di esserlo sta sempre dalla parte del più forte. Stiamo dalla parte di chi produce la ricchezza di questo paese, ossia i lavoratori che pagano una crisi NON provocata da loro. Parliamo di una sinistra indipendente che vuol dire che la sinistra non può difendere i lavoratori alleandosi con i partiti amici di Confindustria, delle banche, del Vaticano (il PD, l'UDC e domani magari FINI??).Le due cose sono incompatibili. E una sinistra anticapitalista e non riformista (indicando quest'ultimo con il significato peggiore del termine, cambiare tutto perchè nulla cambi) Anticapitalista nel senso che la crisi del capitalismo la devono pagare coloro che l'hanno creata con lo sfruttamento del lavoro, la speculazione in Borsa, le privatizzazioni ecc. ecc. Non ai lavoratori di oggi e di domani, ma ai veri responsabili e dire questo significa mettere in discussione l'attuale sistema sociale ed economico e proporne uno alternativo. Ma su questo mi sa che tu non ti riconosci da "riformista" :)
    Non si stratta di creare a tavolino nuovi partitini e organigrammi ma di aprire una discussione a sinistra, a costruire forme di coordinamento e unità d'azione basate su idee e obbiettivi concreti, sapendo che sarà un percorso lungo e che le sue tappe saranno segnate dalla lotta di classe (che purtroppo per qualcuno esiste ancora chi lo nega è un bugiardo) e non dalle scadenze elettorali e dalle esigenze della politica di professione, in questo non sono d'accordo sul tuo ritenere "riformabile" questo sistema. D'altra parte però non diciamo che non ci debba essere una sponda politica per tutta una serie di istanze che si cali anche nell'arena elettorale ma che non sia visto come punto di arrivo, ma come banco da dove far conoscere a più persone le proprie posizioni.

    Marco

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  3. Propongo... diserzione. Qui si parla di "forze politiche" militarizzate (o sbaglio - forse qualcune propone l'abolizione delle forze armate?). Unitevi anche voi al 40% dei disertori italiani!

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