Ecco l'articolo per il prossimo numero di CarpiCittà
E’ in corso una paradossale vicenda sulla “bolletta del rusco” che paghiamo ad AIMAG.
Quella che una volta era una tassa, il Comune di Carpi nel 2002 la trasformò in tariffa (ovvero nel pagamento di un corrispettivo per un servizio) sul quale pagavamo l’IVA, da oggi torna ad essere una tassa e basta, dopo un’intricata vicenda nazionale di sentenze, interpretazioni e circolari ministeriali.
A Carpi, del passaggio da tassa a tariffa in realtà, i privati cittadini non ne hanno mai tratto beneficio, dato che l’unica vera utilità che avrebbe potuto avere un’operazione di questo tipo, quello di misurare effettivamente il servizio reso alle famiglie con l’elaborazione di una tariffa puntuale che premiasse i cittadini che producono meno rifiuti e ne differenziano di più, in 8 anni è sempre rimasta una vaga promessa.
In consiglio comunale, abbiamo proposto che fosse AIMAG ad attivarsi con un unico ricorso all’Agenzia delle Entrate e provvedesse autonomamente a riconoscere ai cittadini di Carpi l’IVA versata negli anni passati e non dovuta, magari sottoforma di sconto sulle bollette future..
La maggioranza ha votato contro ma non basta: durante il dibattito, il sindaco e l’assessore Tosi hanno rimarcato che se in questo caos creato a Roma, ci saranno costi aggiuntivi per l’espletamento del servizio, questi costi verranno automaticamente ricaricati in bolletta.
Allora noi ci chiediamo, è possibile che un comune, di fronte ad un problema di questo tipo, l’unica risposta che è in grado di dare sia.”paghino i cittadini”?
Ci siamo andati a vedere da cosa è composta la tariffa rifiuti e abbiamo ripescato il verbale dell’ATO (l’autorità che dovrebbe decidere i prezzi a cui operano le multiutilities per la gestione di acqua e rifiuti) che per Carpi, sanciscono un prezzo di circa 120€ a tonnellata per il conferimento di rifiuti ad AIMAG.
E’ ragionevole chiedersi se questo prezzo sia il migliore sul mercato? E se sì, possibile che non esista neanche uno strumento per ridurre, anche solo di una frazione la quantità totale di rifiuto conferito, spendendo quindi meno?
E a proposito, l’ingresso di HERA in AIMAG, non doveva appunto servire per rendere il tutto più efficiente e quindi, in teoria, meno costoso? Dove sono finite le mirabili “sinergie” promesse nel piano industriale di HERA per AIMAG?
Nel febbraio scorso, abbiamo chiamato a parlare di gestione dei rifiuti l’imprenditrice Carla Poli, che gestisce una piattaforma in provincia di Treviso, in grado non solo di recuperare tutte le materie riciclabili, ma di intervenire anche su quel 25% (15% per i comuni più virtuosi) di indifferenziato che resta dopo la raccolta porta a porta più efficace (il comune di Carpi, nel 2009 si è attestato al 57%), rendendo marginale il ricorso a discariche e inceneritori. Il tutto ad un costo dichiarato per i comuni serviti di 40€ alla tonnellata e creando qualche decina di nuovi posti di lavoro. Interessa tutto questo alla nostra Amministrazione?
E’ in corso una paradossale vicenda sulla “bolletta del rusco” che paghiamo ad AIMAG.
Quella che una volta era una tassa, il Comune di Carpi nel 2002 la trasformò in tariffa (ovvero nel pagamento di un corrispettivo per un servizio) sul quale pagavamo l’IVA, da oggi torna ad essere una tassa e basta, dopo un’intricata vicenda nazionale di sentenze, interpretazioni e circolari ministeriali.
A Carpi, del passaggio da tassa a tariffa in realtà, i privati cittadini non ne hanno mai tratto beneficio, dato che l’unica vera utilità che avrebbe potuto avere un’operazione di questo tipo, quello di misurare effettivamente il servizio reso alle famiglie con l’elaborazione di una tariffa puntuale che premiasse i cittadini che producono meno rifiuti e ne differenziano di più, in 8 anni è sempre rimasta una vaga promessa.
In consiglio comunale, abbiamo proposto che fosse AIMAG ad attivarsi con un unico ricorso all’Agenzia delle Entrate e provvedesse autonomamente a riconoscere ai cittadini di Carpi l’IVA versata negli anni passati e non dovuta, magari sottoforma di sconto sulle bollette future..
La maggioranza ha votato contro ma non basta: durante il dibattito, il sindaco e l’assessore Tosi hanno rimarcato che se in questo caos creato a Roma, ci saranno costi aggiuntivi per l’espletamento del servizio, questi costi verranno automaticamente ricaricati in bolletta.
Allora noi ci chiediamo, è possibile che un comune, di fronte ad un problema di questo tipo, l’unica risposta che è in grado di dare sia.”paghino i cittadini”?
Ci siamo andati a vedere da cosa è composta la tariffa rifiuti e abbiamo ripescato il verbale dell’ATO (l’autorità che dovrebbe decidere i prezzi a cui operano le multiutilities per la gestione di acqua e rifiuti) che per Carpi, sanciscono un prezzo di circa 120€ a tonnellata per il conferimento di rifiuti ad AIMAG.
E’ ragionevole chiedersi se questo prezzo sia il migliore sul mercato? E se sì, possibile che non esista neanche uno strumento per ridurre, anche solo di una frazione la quantità totale di rifiuto conferito, spendendo quindi meno?
E a proposito, l’ingresso di HERA in AIMAG, non doveva appunto servire per rendere il tutto più efficiente e quindi, in teoria, meno costoso? Dove sono finite le mirabili “sinergie” promesse nel piano industriale di HERA per AIMAG?
Nel febbraio scorso, abbiamo chiamato a parlare di gestione dei rifiuti l’imprenditrice Carla Poli, che gestisce una piattaforma in provincia di Treviso, in grado non solo di recuperare tutte le materie riciclabili, ma di intervenire anche su quel 25% (15% per i comuni più virtuosi) di indifferenziato che resta dopo la raccolta porta a porta più efficace (il comune di Carpi, nel 2009 si è attestato al 57%), rendendo marginale il ricorso a discariche e inceneritori. Il tutto ad un costo dichiarato per i comuni serviti di 40€ alla tonnellata e creando qualche decina di nuovi posti di lavoro. Interessa tutto questo alla nostra Amministrazione?
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