Acqua: tutti contro Vaccari «Nessuna scusa per i rincari»

Rubo quest'articolo dall'edizione di oggi di Modena Qui. Si parla di come il "nostro" socio HERA mette "risorse proprie" nello sviluppo e manutenzione della rete idrica. Questo è il futuro che ci prospetta la giunta di Carpi con la svendita di AIMAG
 
Aveva cercato di placare gli animi spiegando come nonostante gli aumenti sulle tariffe dell’acqua (che effettivamente ci saranno) le aziende di servizio non arriveranno (per quest’anno) a recuperare il 7 per cento del capitale investito (cosa che accadrà, però, entro i prossimi 5 anni).


E invece i cittadini l’hanno presa male e gli hanno risposto ‘tono su tono’.

Monta sempre di più la polemica relativa alla gestione (privata o pubblica, questo è il problema) dell’acqua: i movimenti, a livello nazionale, stanno raccogliendo le firme giuste per richiedere un referendum nazionale sulla prosecuzione (o per l’abrogazione) del decreto Ronchi che prevede la possibilità di aumentare sempre più la presenza dei privati nelle Spa ex municipalizzate.

Come se non bastasse sul clima già incandescente sono piovuti gli aumenti di tariffa (+5,44%) e i cittadini non ci stanno più: «Ringraziamo l’assessore Stefano Vaccari perché nella sua replica alla nostra sugli aumenti delle tariffe dell’acqua, sgombra il campo da ogni dubbio sul possibile ruolo dei privati nella gestione del servizio idrico integrato.

I gestori privati, infatti, sono ancora indicati da qualcuno come i soli soggetti in grado di far fronte con risorse proprie agli ingenti investimenti necessari alla manutenzione e al rinnovo delle reti acquedottistiche, delle fognature e degli impianti di depurazione, mentre così non è» scrivono i rappresentanti del Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua promosso da Cgil, Federconsumatori, Italia Nostra , Ingegneri Senza Frontiere, Legambiente, Lega per la Difesa Ecologica, Lega per l’abolizione della caccia, Rete di Lilliput - Riprendiamoci il Pianeta, Wwf, Arci e Movimento dei Consumatori.

«Anche l’assessore Vaccari ricorda infatti che per legge la tariffa deve coprire tutti i costi sostenuti dai gestori e riconoscere loro una remunerazione del capitale investito, cioè un profitto garantito pari al 7% .

Gli unici soldi che i privati e le SpA miste pubblico-private sono disposti a mettere nel servizio idrico integrato, sono quindi quelli che possono poi recuperare con le tariffe pagate dai cittadini.

Se gli introiti calano, come è accaduto a Modena in conseguenza della riduzione dei consumi idrici (- 10% nel bacino servito da HERA con minori ricavi di circa 5 milioni di euro), si aumentano le tariffe o si consente ai gestori di investire meno di quanto pattuito.

Sono quindi i cittadini che provvedono a finanziare gli interventi sulle reti.
I gestori non investono capitali propri e soprattutto non rischiano nulla, facendo dell’acqua un business straordinariamente interessante».

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