Di seguito il comunicato stampa della Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista sulla questione sfratti e affitti in provincia di Modena
Per aiutare le famiglie colpite dalla crisi a non perdere anche la casa gli Enti Locali modenesi dovevano fare una cosa molto semplice: stringere un’intesa con la Prefettura per arrivare al blocco degli sfratti per almeno un anno; e dovevano farlo già diversi mesi fa! Come ha fatto la Provincia di Reggio Emilia già nel 2009.
E invece nulla.
Gli effetti della crisi si sono già abbattuti su 1.432 famiglie che nel 2009 sono state sfrattate per morosità e su centinaia di altre famiglie che hanno già perso la casa nei primi 6 mesi del 2010 e di fronte a questi numeri la Provincia di Modena non è stata in grado nemmeno di istituire i fondi di garanzia per gli affitti indicati nel bilancio 2009 ma mai concretizzati.
Ed oggi arriva persino il rinvio della proposta di sospensione degli sfratti per le situazioni più gravi. Condividiamo quindi la preoccupazione del Sunia CGIL per questo ulteriore slittamento, nella consapevolezza che le misure proposte dalla Provincia sono solo un palliativo che non affronta strutturalmente il tema del caro-affitti ma è lasciato alla buona volontà dei proprietari di casa.
A Modena vi è infatti l’urgenza di definire strumenti capaci di favorire l’abbattimento del costo degli alloggi, costringendo le immobiliari a mettere sul mercato degli affitti gli appartamenti tenuti volutamente vuoti. Di fronte a questa necessità tutti gli strumenti devono essere utilizzati, compresa la requisizione degli alloggi sfitti a fini sociali come proposto dal Segretario della CGIL Pivanti.
Questa situazione mostra in tutta la sua evidenza il paradosso che vive Modena, capitale italiana degli sfratti per morosità e fra le prime in regione per alloggi invenduti.
Succede così che a Modena vi sia chi vuole continuare a costruire case con il sostegno dei costruttori, ma non si cura di far si che chi una casa ce l’ha già possa continuare ad abitarla.
Per aiutare le famiglie colpite dalla crisi a non perdere anche la casa gli Enti Locali modenesi dovevano fare una cosa molto semplice: stringere un’intesa con la Prefettura per arrivare al blocco degli sfratti per almeno un anno; e dovevano farlo già diversi mesi fa! Come ha fatto la Provincia di Reggio Emilia già nel 2009.
E invece nulla.
Gli effetti della crisi si sono già abbattuti su 1.432 famiglie che nel 2009 sono state sfrattate per morosità e su centinaia di altre famiglie che hanno già perso la casa nei primi 6 mesi del 2010 e di fronte a questi numeri la Provincia di Modena non è stata in grado nemmeno di istituire i fondi di garanzia per gli affitti indicati nel bilancio 2009 ma mai concretizzati.
Ed oggi arriva persino il rinvio della proposta di sospensione degli sfratti per le situazioni più gravi. Condividiamo quindi la preoccupazione del Sunia CGIL per questo ulteriore slittamento, nella consapevolezza che le misure proposte dalla Provincia sono solo un palliativo che non affronta strutturalmente il tema del caro-affitti ma è lasciato alla buona volontà dei proprietari di casa.
A Modena vi è infatti l’urgenza di definire strumenti capaci di favorire l’abbattimento del costo degli alloggi, costringendo le immobiliari a mettere sul mercato degli affitti gli appartamenti tenuti volutamente vuoti. Di fronte a questa necessità tutti gli strumenti devono essere utilizzati, compresa la requisizione degli alloggi sfitti a fini sociali come proposto dal Segretario della CGIL Pivanti.
Questa situazione mostra in tutta la sua evidenza il paradosso che vive Modena, capitale italiana degli sfratti per morosità e fra le prime in regione per alloggi invenduti.
Succede così che a Modena vi sia chi vuole continuare a costruire case con il sostegno dei costruttori, ma non si cura di far si che chi una casa ce l’ha già possa continuare ad abitarla.
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