Con l’ordine del giorno presentato dal consigliere del PD Arletti, la maggioranza ha fatto un primo passo nella giusta direzione per cominciare a rispondere in modo più serio alla fame di case a prezzi accessibili che attanaglia Carpi nonostante si esca da un boom edilizio durato quasi dieci anni (o forse proprio perché veniamo da dieci anni di un boom edilizio in gran parte puramente speculativo).
Tutti d’accordo quindi sulla mozione presentata da Arletti: creare un fondo finanziato dalla Fondazione per andare sul mercato per reperire immobili da destinare ad affitti calmierati, ma la proposta conteneva due rischi che siamo riusciti ad evitare presentando due emendamenti.
Il primo: il rischio di creare un nuovo carrozzone societario comprendente Comune, Fondazione, Coop di abitazione e Caritas, di cui non se ne sentiva assolutamente il bisogno, dal momento che la Fondazione può benissimo gestire immobili direttamente, o in alternativa può valutare di cederli ad ACER
Il secondo: il rischio che in nome del sociale si andasse ulteriormente alla carica del territorio già ampiamente saccheggiato (in sintesi, quello che l’amministrazione di Modena ha deciso di fare con gli ultimi atti urbanistici) voluti da Sitta: per quanto riguarda questo piano, nuove costruzioni saranno ammesse solo nell’ambito di progetti sperimentali di autocostruzione.
La maggioranza ha accolto le nostre proposte, ora non resta che vigilare sull’applicazione dell’odg, confidando che di fronte ad un voto unanime del consiglio, la Fondazione non possa sottrarsi da un impegno che in tanti, dai movimenti politici alle associazioni di volontariato, continuano a chiederle ormai da anni.
Il tutto senza che possa venire meno la responsabilità del Comune nel perseguire il suo dovere nel rispondere ai bisogni dei cittadini, e al quale continueremo a chiedere, come abbiamo fatto mesi fa in sedi di bilancio, trovandoci di fronte ad un rifiuto secondo noi miope, di investire direttamente iin edilizia popolare, per accorciare quella drammatica lista d’attesa di oltre 600 famiglie che già oggi avrebbero diritto ad una casa, che non c’è.
Tutti d’accordo quindi sulla mozione presentata da Arletti: creare un fondo finanziato dalla Fondazione per andare sul mercato per reperire immobili da destinare ad affitti calmierati, ma la proposta conteneva due rischi che siamo riusciti ad evitare presentando due emendamenti.
Il primo: il rischio di creare un nuovo carrozzone societario comprendente Comune, Fondazione, Coop di abitazione e Caritas, di cui non se ne sentiva assolutamente il bisogno, dal momento che la Fondazione può benissimo gestire immobili direttamente, o in alternativa può valutare di cederli ad ACER
Il secondo: il rischio che in nome del sociale si andasse ulteriormente alla carica del territorio già ampiamente saccheggiato (in sintesi, quello che l’amministrazione di Modena ha deciso di fare con gli ultimi atti urbanistici) voluti da Sitta: per quanto riguarda questo piano, nuove costruzioni saranno ammesse solo nell’ambito di progetti sperimentali di autocostruzione.
La maggioranza ha accolto le nostre proposte, ora non resta che vigilare sull’applicazione dell’odg, confidando che di fronte ad un voto unanime del consiglio, la Fondazione non possa sottrarsi da un impegno che in tanti, dai movimenti politici alle associazioni di volontariato, continuano a chiederle ormai da anni.
Il tutto senza che possa venire meno la responsabilità del Comune nel perseguire il suo dovere nel rispondere ai bisogni dei cittadini, e al quale continueremo a chiedere, come abbiamo fatto mesi fa in sedi di bilancio, trovandoci di fronte ad un rifiuto secondo noi miope, di investire direttamente iin edilizia popolare, per accorciare quella drammatica lista d’attesa di oltre 600 famiglie che già oggi avrebbero diritto ad una casa, che non c’è.
bene, bravo ,bis!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminacosì si fa!
Grazie, ma non è tutta farina del mio sacco, come in altri casi anche in questo sono stati preziosi i suggerimenti di quelli che partecipano a 'sta coalizione anomala (in questo caso specifico, sul secondo emendamento, l'indicazione veniva da Andrea Losi, di Carpi 5 Stelle).
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