Infine, se non altro, dopo la totale disattenzione sul tema delle amministrazioni precedenti e dopo che già un anno di questa amministrazione è passato senza vedere fatti concreti (ma molti inviti a industrie e privati a sposare il fotovoltaico, senza però essere capaci di dare per primi l’esempio), siamo riusciti a vedere sottoscritto un impegno certo sulle energie rinnovabili da parte del Comune di Carpi.
Intendiamoci, non è la soluzione ottimale (che era e resta quella che avevamo proposto con un emendamento al bilancio di previsione a gennaio scorso, di investire direttamente su queste energie, come hanno fatto centinaia di altre amministrazione, fra cui recentemente anche la Provincia di Modena con un investimento diretto da 5 milioni), ma almeno è un primo passo.
Dopo la bocciatura della nostra proposta in bilancio infatti, a febbraio abbiamo presentato questo ordine del giorno per far sì che il Comune metta a disposizione di privati che vogliano investire nel fotovoltaico i propri tetti, ottenendo in cambio l’azzeramento della bolletta per gli edifici coinvolti e un piccolo canone o opere per gli edifici stessi (nel caso del Comune di Lugo ad esempio hanno ottenuto la bonifica dall’amianto del tetto di uno degli edifici coinvolti, magari potrebbe essere una cosa da valutare per il nostro canile comunale, ad esempio).
Si tratta insomma di ben altra cosa rispetto al “regalare” tetti di scuole ad AIMAG per fare i suoi impianti senza vantaggi per l'amministrazione.
L’iniziativa sarà meno redditizia dell’investimento diretto, ma consentirà al Comune di evitare appunto di impegnare risorse del suo bilancio e non esclude la possibilità che “il privato” possa anche essere sotto forma di un azionariato popolare, come per il Comune di Castelleone, che per la sua palestra cercava sottoscrizioni di azioni (redditizie!) da parte dei cittadini per 240.000€ e si è ritrovato con più soldi del previsto e ora di impianti ne farà due.
Insomma, si tratta comunque di un primo passo per cominciare a recuperare al Comune di Carpi il ritardo accumulato sul tema, che dura almeno da due lustri.
Prossimo passo, l’impegno preciso alla riduzione della bolletta energetica per l’illuminazione pubblica e gli impianti semaforici, vedremo se il PD della “Green Economy” a parole, vorrà passare ad ulteriori fatti, riconvertendo parte della sua spesa, dallo spreco energetico a qualcosa di più utile, magari a rinforzo di servizi essenziali.
Intendiamoci, non è la soluzione ottimale (che era e resta quella che avevamo proposto con un emendamento al bilancio di previsione a gennaio scorso, di investire direttamente su queste energie, come hanno fatto centinaia di altre amministrazione, fra cui recentemente anche la Provincia di Modena con un investimento diretto da 5 milioni), ma almeno è un primo passo.
Dopo la bocciatura della nostra proposta in bilancio infatti, a febbraio abbiamo presentato questo ordine del giorno per far sì che il Comune metta a disposizione di privati che vogliano investire nel fotovoltaico i propri tetti, ottenendo in cambio l’azzeramento della bolletta per gli edifici coinvolti e un piccolo canone o opere per gli edifici stessi (nel caso del Comune di Lugo ad esempio hanno ottenuto la bonifica dall’amianto del tetto di uno degli edifici coinvolti, magari potrebbe essere una cosa da valutare per il nostro canile comunale, ad esempio).
Si tratta insomma di ben altra cosa rispetto al “regalare” tetti di scuole ad AIMAG per fare i suoi impianti senza vantaggi per l'amministrazione.
L’iniziativa sarà meno redditizia dell’investimento diretto, ma consentirà al Comune di evitare appunto di impegnare risorse del suo bilancio e non esclude la possibilità che “il privato” possa anche essere sotto forma di un azionariato popolare, come per il Comune di Castelleone, che per la sua palestra cercava sottoscrizioni di azioni (redditizie!) da parte dei cittadini per 240.000€ e si è ritrovato con più soldi del previsto e ora di impianti ne farà due.
Insomma, si tratta comunque di un primo passo per cominciare a recuperare al Comune di Carpi il ritardo accumulato sul tema, che dura almeno da due lustri.
Prossimo passo, l’impegno preciso alla riduzione della bolletta energetica per l’illuminazione pubblica e gli impianti semaforici, vedremo se il PD della “Green Economy” a parole, vorrà passare ad ulteriori fatti, riconvertendo parte della sua spesa, dallo spreco energetico a qualcosa di più utile, magari a rinforzo di servizi essenziali.
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