Leggiamo dal Carlino di sabato che per il PD Carpigiano, la priorità della ripresa autunnale sarà l'edilizia popolare. Bene (fin che ci si limita ai titoli). Poi purtroppo leggiamo i contenuti e si viene a sapere che quello che urge a Delle Ave, non è colmare il pozzo infinito di una lista d'attesa di 600 famiglie aventi diritto, ma risistemare il regolamento comunale in modo da aumentare il turnover degli appartamenti (come se fosse probabile che nell'attuale situazione economica, pensionati e famiglie disagiate possano migliorare i propri redditi), magari inserendo per le nuove graduatorie un bel criterio di separazione "etnica" dei diritti, quale l'anzianità di residenza (criterio di cui il giorno dopo il PDL rivendica la paternità)
Ora è bene ricordare ai cittadini, due cose
a) l'autunno scorso, il consiglio comunale ha già votato un odg in cui si danno linee guida per la riforma del regolamento dell'assegnazione degli alloggi, senza che poi dall'amministrazione arrivasse nulla a riguardo (e ornai siamo a cavallo del nuovo bando per l'assegnazione!).
b) L'urgenza sarebbe reperire nel mercato che vede almeno qualche migliaio di unità abitative vuote, alloggi da destinare ad edilizia popolare (possibilmente non pagandoli 200.000€ l'uno in media, come nel caso della palazzina di via Ginzburg), altra iniziativa per la quale giace inapplicato un odg votato all'unanimità dal consiglio comunale questa primavera.
Quindi in altri termini, l'urgenza sarebbe ch il PD di Carpi riscoprisse di essere un partito (almeno) di centrosinistra e provasse a dare risposta a questo bisogno, anziché ipotizzare turnover sugli appartamenti per famiglie i cui redditi da anni calano anziché aumentare (il chè ci da la misura di quanto fuori dalla realtà sia il comunicato di Dalle Ave), o aggrappandosi alle parole d'ordine della Lega e del PDL, per mettersi a fare doppioni di ordini del giorno che il consiglio ha già votato.
L'edilizia popolare, nelle giuste dimensioni, ha un ruolo di regolazione del mercato, di cui potrebbero beneficiare tutti, non solo i diretti interessati alle assegnazioni, ruolo che al PD evidentemente non interessa, visto il ritardo storico con cui affronta il tema.
L'urgenza è darsi un obiettivo di minima (arrivare nel giro di dieci anni almeno al raddoppio del patrimonio immobiliare esistente per numero di unità abitative in l'edilizia popolare, con investimenti costanti anno per anno, sull'edificato esistente, anche di piccoli proprietari, verificando in modo rigoroso i requisiti per l'accesso e per la permanenza che già ci sono), non fare comunicati di propaganda, facendo a gara con la destra a chi fa la faccia più dura.
Ora è bene ricordare ai cittadini, due cose
a) l'autunno scorso, il consiglio comunale ha già votato un odg in cui si danno linee guida per la riforma del regolamento dell'assegnazione degli alloggi, senza che poi dall'amministrazione arrivasse nulla a riguardo (e ornai siamo a cavallo del nuovo bando per l'assegnazione!).
b) L'urgenza sarebbe reperire nel mercato che vede almeno qualche migliaio di unità abitative vuote, alloggi da destinare ad edilizia popolare (possibilmente non pagandoli 200.000€ l'uno in media, come nel caso della palazzina di via Ginzburg), altra iniziativa per la quale giace inapplicato un odg votato all'unanimità dal consiglio comunale questa primavera.
Quindi in altri termini, l'urgenza sarebbe ch il PD di Carpi riscoprisse di essere un partito (almeno) di centrosinistra e provasse a dare risposta a questo bisogno, anziché ipotizzare turnover sugli appartamenti per famiglie i cui redditi da anni calano anziché aumentare (il chè ci da la misura di quanto fuori dalla realtà sia il comunicato di Dalle Ave), o aggrappandosi alle parole d'ordine della Lega e del PDL, per mettersi a fare doppioni di ordini del giorno che il consiglio ha già votato.
L'edilizia popolare, nelle giuste dimensioni, ha un ruolo di regolazione del mercato, di cui potrebbero beneficiare tutti, non solo i diretti interessati alle assegnazioni, ruolo che al PD evidentemente non interessa, visto il ritardo storico con cui affronta il tema.
L'urgenza è darsi un obiettivo di minima (arrivare nel giro di dieci anni almeno al raddoppio del patrimonio immobiliare esistente per numero di unità abitative in l'edilizia popolare, con investimenti costanti anno per anno, sull'edificato esistente, anche di piccoli proprietari, verificando in modo rigoroso i requisiti per l'accesso e per la permanenza che già ci sono), non fare comunicati di propaganda, facendo a gara con la destra a chi fa la faccia più dura.
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