Quando la storia entra in consiglio comunale, inevitabilmente diventa farsa

Appena sarà disponibile on line sul sito del comune di Carpi, invito un bravo docente di italiano (anche di scuola elementare), a fare e a mandarci l’analisi logica del testo approvato dal PD ieri sera, basato su una proposta di PDL e Lega infarcita di emendamenti, sul tema delle “vittime locali del dopoguerra”


Magari così riuscirò a scoprire il senso di un testo che mette insieme le vittime delle foibe, quelle di tutti i regimi politici (versione PDL) o di tutti i regimi totalitari (versione PD), con gli eventi criminosi succedutisi dopo il 25 aprile 45, che né il PDL e la Lega né il PD hanno voluto meglio identificare (salvo durante il dibattito, quando il consigliere Russo, stracciando il velo di ipocrisia che circondava tutta l’operazione “memoria” delle destre, ha sbottato specificando che l’odg si riferiva agli omicidi “politici” avvenuti dopo la Liberazione).

Confusi? Io pure.
Se poi aggiungete che durante il dibattito di un odg che riguarda le vittime di crimini del dopoguerra, Alboresi (Lega) si è inerpicato in una commemorazione dei poveri giovani di Salò, appellandosi al “voler chiudere una questione storica”, come se questo fosse di competenza del consiglio comunale di Carpi, il livello di confusione non può che aumentare.

Il tutto si è concluso con il PD, che rigetta l’odg senza capo né coda della destra, ma ne vota in solitudine una versione emendata, che semplicemente aggiunge parole al caos primigenio.

Come mai abbiamo perso un’ora delle nostre vite a dibattere di questa incredibile stupidata, che non ha nulla a che fare con la dovuta pietà per le vittime di ogni violenza?
Sostanzialmente perchè la destra questo odg lo ha presentato “con carattere di urgenza” la settimana del 25 aprile (che notoriamente le celebrazioni per il 25 aprile sono fatti eccezionali e quindi meritano l’urgenza), per continuare a provare a mettere la loro bandierina sul carattere antifascista del 25 aprile, che non sarebbe “festa di tutti”.

E allora io gli voglio dare ragione, ai nostri storici in erba del consiglio comunale: il 25 aprile NON è la festa di tutti (è non potrà mai esserlo), è solo la festa di tutti quei sinceri democratici che celebrano la liberazione dal nazifascismo e si riconoscono nei valori della Costituzione.

Cosa c’entra questo con la pietà dovuta ai morti lo si capisce solo se quei morti li si vuole caricare di una valenza politica, (sarebbero dunque vittime del “regime politico” della Costituente?) e il fatto che l’odg della destra, edulcorato dal PD, non abbia neanche il coraggio di ammetterlo, la dice lunga sull’ipocrisia totale dell’operazione.

Si vuole fare chiarezza sugli omicidi e sulle violenze del dopoguerra ? Vogliamo fare un’analisi storica di se e come quei crimini vennero perseguiti e chi ne pagò anche ingiustamente le conseguenze (un caso per tutti, tanto per stare vicino a casa nostra, il Comandate Diavolo)?
Allora si chieda questo (possibilmente agli istituti di ricerca storica e non a un sindaco e una giunta), in un italiano dotato di una sequenza logica, senza scomodare foibe e totalitarismi ma, per favore, come già in altre occasioni, evitiamo di portare la storia in consiglio comunale in questo modo abborracciato, perché inevitabilmente, la tragedia della storia diventa farsa (ed è francamente deprimente che il PD vi si presti in questo modo)..

Commenti