Un nuovo piano per le piste ciclabili di Carpi

Abbiamo letto negli ultimi giorni della volontà della Giunta comunale di procedere con il collegamento ciclabiile tra centro e frazioni e di rivedere il progetto della pista Due Ponti.
A questo punto chiediamo alla Giunta di evitare di procedere a spot su questo tema e rimettere mano ad un vero piano per la mobilità ciclabile, visto che il precedente risale al 1991, secondo quanto previsto dal Regolamento Ministeriale 577 del 1999, che chiede una chiara valutazione dei flussi di traffico e del rapporto costi benefici, in termini di capacità di spostare traffico veicolare verso un maggior utilizzo della bicicletta negli spostamenti quotidiani verso i luoghi di studio e di lavoro e non solo per le escursioni domenicali.
In questo senso chiediamo anche una revisione più ampia del progetto della ciclabile Due Ponti, spostando l'attraversamento della ferrovia in prossimità della stazione, in modo da rendere l'opera utile anche per i residenti della zona retrostante via Tre Ponti e tutelare l'area verde e le alberatre del foro Boario e di via Giovenale, oltre a quella di via Focherini.
Di seguito, la proposta di mozione per il consiglio comunale.

Carpi, 2 settembre 2010
Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco
OGGETTO: Mozione per l'adozione di un nuovo piano per le piste ciclabili comunali
PREMESSO
- Che il Piano Genterale del Traffico Urbano, fa riferimento nelle sue elaborazioni al piano piste ciclabili del comune di Carpi del 1991
VISTI
- Il Regolamento Ministeriale 30 novembre 1999 n° 557 recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, con particolare riferimento all'articolo 2 comma 1 punti a, b e c e all'art 3 che recitano:
Art. 2.
Finalità e criteri di progettazione
1. Le finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile sono:
a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio contermine, che si ritiene possa raggiungersi delle località interessate, con preminente riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica;
b) puntare all'attrattività, alla continuità ed alla riconoscibilità dell'itinerario ciclabile, privilegiando i percorsi più brevi, diretti e sicuri secondo i risultati di indagini sull'origine e la destinazione dell'utenza ciclistica;
c) valutare la redditività dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;
d) verificare l'oggettiva fattibilità ed il reale utilizzo degli itinerari ciclabili da parte dell'utenza, secondo le diverse fasce d'età e le diverse esigenze, per le quali è necessario siano verificate ed ottenute favorevoli condizioni anche plano-altimetriche dei percorsi. (...)
Art. 3.
Strumenti di pianificazione
1. Al fine di predisporre interventi coerenti con le finalità ed i criteri anzidetti gli enti locali si dotano dei seguenti strumenti di pianificazione e di progettazione:
a) un piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano previsti gli interventi da realizzare, comprensivo dei dati sui flussi ciclistici, delle lunghezze dei tracciati, della stima economica di spesa e di una motivata scala di priorità e di tempi di realizzazione. Il livello di indagini preliminari e di dettaglio degli elaborati di piano deve essere adeguato alla estensione dimensionale della rete ciclabile ed alla complessità del modello di organizzazione della circolazione delle altre componenti di traffico. Nell'ambito di tale piano è ammessa la possibilità di considerare itinerari isolati che rispettino comunque le finalità ed i criteri di progettazione indicati all'articolo 2. Per i comuni che sono tenuti alla predisposizione del Piano urbano del traffico (PUT), ai sensi dell'articolo 36 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, il piano della rete ciclabile deve essere inserito in maniera organica, quale piano di settore, all'interno del PUT, secondo le indicazioni delle direttive ministeriali pubblicate nel supplemento ordinario n. 77 alla Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 1995. Per i comuni non tenuti alla predisposizione del PUT occorre comunque procedere ad una verifica di compatibilità, soprattutto ai fini della sicurezza, con le altre modalità di trasporto;
b) i progetti degli itinerari ciclabili, previsti dal piano di cui al punto a), che prevedano anche, ove necessario, la riqualificazione dello spazio stradale circostante; in particolare, i progetti devono considerare e prevedere adeguate soluzioni per favorire la sicurezza della mobilità ciclistica nei punti di maggior conflitto con i pedoni e i veicoli a motore (intersezioni, accessi a nodi attrattivi, ecc.).
- Le recenti dichiarazioni alla stampa circa la volontà di questa giunta di procedere alla realizzazione di una rete di piste ciclabili di collegamento con le frazioni
-
- La necessità di riprogettare la pista ciclabile cosiddetta Due Ponti, i costi dell'opera e i relativi impatti su di un'area tutelata dalla Soprintendenza Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici
Il Consiglio Comunale di Carpi impegna la Giunta
Ad adottare un nuovo e organico piano delle piste ciclabili, orientato ad un reale e misurabile spostamento di parte del traffico veicolare su bicicletta, specificamente dedicato ai percorsi verso luoghi di lavoro e istituti scolastici, che contenga le seguenti priorità:
1) Rinunciare al progetto della ciclabile Due Ponti con il sottopasso previsto tra via Giovenale e il Parco Giovanni XXIII, a favore della realizzazione di un percorso ciclabile in grado di unire la zona Due Ponti alla zona Tre ponti, con sottopasso nei pressi della Stazione Ferroviaria in direzione centro storico, come previsto nei progetti relativi alle opere di Urbanizzazione del PRU 1
2) A inserire come priorità di intervento sulle realizzazioni di nuovi tratti di pista ciclabile, la messa in rete dei percorsi già esistenti, la creazione di percorsi sicuri verso tutti gli istituti scolastici e verso i quartieri industriali e artigianali
3) La trasformazione di tutti i passaggi pedonali che mettono in connessione tratti di pista ciclabile in passaggi ciclopedonali, con tutte le soluzioni9 perché questo avvenga con la necessaria sicurezza, con particolare riferimento all'attraversamento delle rotonde del sistema tangenziale
4) Ad assumere misure di limitazione della circolazione di veicoli privati a motore nei pressi degli istituti scolastici che saranno serviti dai nuovi percorsi ciclabili.
Distinti saluti
Lorenzo Paluan
Lista Civica Carpi a 5 Stelle beppegrillo.it
Partito della Rifondazione Comunista

Commenti

  1. Mi piace moltissimo! Soprattutto la parte riguardante i percorsi verso i quartieri industriali! Io lavoro sulla Statale Romana Sud e posso venire in bicicletta solo in agosto quando non c'è tanto traffico. Negli altri mesi non posso perchè la ciclabile finisce a nemmeno 2 km dall'ufficio ed è molto rischioso pedalare su questa strada!!!!! Se ci fosse uno spazio ciclabile in questo km di strada sono sicura che tanti altri colleghi verrebbero in bicicletta!!!

    Grazie!!!

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