L’elettrodotto non vale una fonderia

Ieri sera in consiglio comunale è stato bocciato l’ordine del giorno presentato da Carpi 5 Stelle e Rifondazione Comunista, che chiedeva al Sindaco di attivarsi per un’opera di mediazione fra Terna e il comitato di residenti di Migliarina che protestano contro il passaggio del nuovo elettrodotto di Terna sul loro territorio.

Non riapriamo qua il dibattito sull’utilità dell’opera (discutibile oggi il tema dei mega elettrodotti, quando si moltiplicano i produttori di energia e avremmo bisogno di nuove reti intelligenti, anziché di megaimpianti), sull’iter della vicenda che ha visto lo spostamento del tracciato da Budrione a Migliarina, sul ricorso al TAR ancora in corso e che dovrebbe consigliare se non altro maggior prudenza a Terna nel mandare a spasso tecnici non meglio identificati per le proprietà di singoli cittadini, senza nessun avviso e nessuna autorizzazione.

Quello che vogliamo sottolineare è che, mentre per lo spostamento della fonderia Lamiz da via Lama a Fossoli, la Giunta si è voluta assumere un ruolo di mediazione fra le parti e rivendicarne un merito, dietro la richiesta dei residenti di Migliarina di tentare (almeno tentare!) una mediazione con Terna, a fronte della offerta dei residenti di lasciare i terreni da espropriare a costo zero in cambio dell’interramento dell’elettrodotto (riducendone impatti ambientali e paesaggistici), Sindaco (e a questo punto maggioranza) hanno deciso di lasciarli soli.

Cos’è che distingue le due categorie di cittadini, residenti in via Lama e residenti di Migliarina, per meritarsi questa differenza di trattamento?

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