Editore “Il Portico”: storia locale o fischi per fiaschi?

Comunicato stampa dell'ANPI Carpi.

Anche quest’anno immancabilmente è arrivata nelle edicole e nelle librerie carpigiane l’ennesima edizione del libro strenna che l'editrice “Il Portico” pubblica per la collana “Carpi di ieri”. Si tratta dell’ultimo anello della lunga catena costruita negli anni dal curatore Dante Colli. Quest’anno tra i diversi temi trattati, si affronta un episodio dell’immediato dopoguerra nella nostra città, l’uccisione di un gruppo di prigionieri repubblichini nelle carceri ad opera di alcuni partigiani avvenuto nell’estate del 1945.


Si tratta di un episodio noto, che vide l’intervento della magistratura e che costò agli autori del gesto, processi, carcere ed espatrio. Nel libro di Colli, l’episodio viene trattato dando spazio ad un falso storico. Infatti si riporta la testimonianza di un ex repubblichino, all’epoca incarcerato e scampato all’uccisione che afferma di aver riconosciuto tra gli aggressori, il comandante partigiano Umberto Bisi (Omar).

Ma “Omar”, indagato per l’accaduto venne assolto con formula piena da ogni responsabilità in merito.

A questo punto viene da chiedersi: perché a distanza di 60 anni si dia credito ad una testimonianza (inattendibile) che addossa la colpa di quell’episodio ad una delle più importanti figure della Resistenza modenese? Tra l’altro quando già all’epoca la magistratura fece chiarezza sulle responsabilità e scagionò senza nessun dubbio Omar. Sinceramente facciamo fatica a pensare alla buona fede. Inesattezze grossolane o vere e proprie bugie come quella pubblicata da Colli, non servono alla ricostruzione della storia della nostra città, anzi…

Servirebbe piuttosto un lavoro di ricerca qualificato e sereno per inquadrare e contestualizzare anche la vicenda delle uccisioni nelle carceri carpigiane nel clima del dopoguerra. Crediamo che quando ci si vuole dare arie da storici locali (come nel caso di Colli e de ”Il Portico”), sia almeno necessario verificare le proprie fonti ed evitare di incorrere in episodi di questo tipo, lesivi della dignità di persone che combatterono per la nostra libertà.

A questo punto riteniamo necessario che L’editore “Il Portico”, debba (anche se pur tardivamente) cercare di porre rimedio al falso pubblicato…l’ANPI dal canto suo agirà per tutelare l’onorabilità della Resistenza da ogni forma di vilipendio, speculazione e diffamazione.


Cesare Galantini

Presidente ANPI Carpi

Commenti

  1. Il partigiano BISI umberto e' stato riconosciuto responsabile della strage alle carceri di Carpi(notte tra il 14 e 15 giugno 1945). Con lui sono stati condannati i partigiani Lancellotti (Molotov), Ragni (Balin), Moretti (Fanfulla), Malavasi Walter e Mora valentino (Assise di Lucca, sentenza del 25.2.1951:25 anni di reclusione. Sentenza confermata in appello a FI "26.6.1952).

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  2. Falso, la Corte di Assise di Lucca (sentenza in data 27/2/1951, Presidente Dr. RENIS Vincenzo) ha ricostruito i fatti, individuato i responsabili e rilevato che “… Deve pertanto il Bisi, che ha provato la sua innocenza dagli addebiti, essere prosciolto con formula piena” (foglio 11). La sentenza emessa dalla Corte condanna i responsabili ed “ASSOLVE BISI Umberto da tutte le imputazioni ascrittegli per non aver commesso i fatti” (foglio 14).

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