Con la risposta all’interrogazione scritta che avevamo inviato settimane fa, l’assessore D’Addese ci comunica che tutti gli attraversamenti della ciclabile Fossoli-Magazzeno, saranno pedonali e non ciclabili.
Questo significa che in circa 600 metri di ciclabile, secondo il codice della strada, chi userà la bici per spostarsi, dovrà fermarsi 4 volte e scendere per attraversare a piedi.
Più che una pista ciclabile, uno spezzatino.
In commissione e consiglio, quando votammo a favore di quest’opera, che riteniamo tuttora utile e necessaria, chiedemmo ripetutamente, che per una pista così importante, il cui compito è cercare di fare in modo che qualcuno lasci a casa la macchina per raggiungere il polo scolastico di via Magazzeno o verso il centro o il proprio luogo di lavoro, la biciclette avessero sempre la precedenza sulle auto, ovvero che i passaggi fossero tutti ciclopedonali, come in tutti i paesi civili in cui si punta alla mobilità sostenibile nei fatti e non a chiacchiere.
L’amministrazione ha deciso diversamente, per motivi di “sicurezza” che è come dire che esiste l’impossibilità tecnica di fare piste ciclabili vere, tradendo la fiducia accordata dal gruppo Carpi 5 Stelle e Rifondazione al momento della discussione in consiglio (riprendetevi in mano la registrazione, scoprirete che all’epoca tecnici e assessore non avevano sollevato obiezioni di sorta su questo punto).
Purtroppo non si tratta di impossibilità tecnica: vadano a farsi un giro i nostri amministratori, progettisti e mobility manager, nei paesi dove la gente usa la biciclette per gli spostamenti quotidiani in percentuali che a Carpi ci sogniamo e scopriranno che esistono infinite opzioni per far sì che una pista sia una pista VERA e non un inutile spezzatino, utile per le statistiche di propaganda sui km di piste ciclabili, ma che, ancora una volta non toglierà un’auto che sia una dalla strada, diventando quindi, da opera auspicata e necessaria, l’ennesimo spreco di danaro pubblico.
Sui passaggi ciclopedonali di questa pista, come sulla questione della messa a senso unico di via Remesina, di cui si parlo già un anno fa in consiglio comunale e che ieri sera D’Addese ha fatto finta che fosse una proposta ancora da studiare e valutare, si mostra una preoccupante doppiezza di questa giunta e dell’assessore D’Addese in particolare.
Non è la prima volta (ricordiamo balle sparate a tutto spiano un anno fa dalla Borsari sulla questione degli appalti, e da D'Addese e consiglieri del PD sull'iter in consiglio della pista ciclabile di via Focherini) e questo tipo di comportamenti francamente ci pare ben più grave che fare le battute sui preti che costarono il posto all’assessore Ronchetti.
Questo significa che in circa 600 metri di ciclabile, secondo il codice della strada, chi userà la bici per spostarsi, dovrà fermarsi 4 volte e scendere per attraversare a piedi.
Più che una pista ciclabile, uno spezzatino.
In commissione e consiglio, quando votammo a favore di quest’opera, che riteniamo tuttora utile e necessaria, chiedemmo ripetutamente, che per una pista così importante, il cui compito è cercare di fare in modo che qualcuno lasci a casa la macchina per raggiungere il polo scolastico di via Magazzeno o verso il centro o il proprio luogo di lavoro, la biciclette avessero sempre la precedenza sulle auto, ovvero che i passaggi fossero tutti ciclopedonali, come in tutti i paesi civili in cui si punta alla mobilità sostenibile nei fatti e non a chiacchiere.
L’amministrazione ha deciso diversamente, per motivi di “sicurezza” che è come dire che esiste l’impossibilità tecnica di fare piste ciclabili vere, tradendo la fiducia accordata dal gruppo Carpi 5 Stelle e Rifondazione al momento della discussione in consiglio (riprendetevi in mano la registrazione, scoprirete che all’epoca tecnici e assessore non avevano sollevato obiezioni di sorta su questo punto).
Purtroppo non si tratta di impossibilità tecnica: vadano a farsi un giro i nostri amministratori, progettisti e mobility manager, nei paesi dove la gente usa la biciclette per gli spostamenti quotidiani in percentuali che a Carpi ci sogniamo e scopriranno che esistono infinite opzioni per far sì che una pista sia una pista VERA e non un inutile spezzatino, utile per le statistiche di propaganda sui km di piste ciclabili, ma che, ancora una volta non toglierà un’auto che sia una dalla strada, diventando quindi, da opera auspicata e necessaria, l’ennesimo spreco di danaro pubblico.
Sui passaggi ciclopedonali di questa pista, come sulla questione della messa a senso unico di via Remesina, di cui si parlo già un anno fa in consiglio comunale e che ieri sera D’Addese ha fatto finta che fosse una proposta ancora da studiare e valutare, si mostra una preoccupante doppiezza di questa giunta e dell’assessore D’Addese in particolare.
Non è la prima volta (ricordiamo balle sparate a tutto spiano un anno fa dalla Borsari sulla questione degli appalti, e da D'Addese e consiglieri del PD sull'iter in consiglio della pista ciclabile di via Focherini) e questo tipo di comportamenti francamente ci pare ben più grave che fare le battute sui preti che costarono il posto all’assessore Ronchetti.
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