Passata con il solo voto contrario di Carpi 5 Stelle e Rifondazione, la proposta di convenzione urbanistica che consentirà l'ampliamento del multisala Space City.
Ampliare il multisala per PD, PDL, Lega e APC non è cementificazione, non porterà ulteriormente i cittadini di Carpi ad utilizzare l'auto anche nel tempo libero oltre che per lavoro e l'aumento di sale e posti a sedere in una struttura periferica, che non è certamente un quartiere che necessita di essere "rivitalizzato" nel fine settimana, non è in concorrenza con le medesime attività del centro storico (che infatti progressivamente chiudono).
Mentre per PDL e Lega, pare ovvio che il ragionamento non faccia una grinza, dato che di centri commerciali e multiplex sono ricoperti i territori una volta agricoli di Lombardia e Veneto, per un pubblico sempre più massificato e "automobiledipendente"; stupisce (ancora mi stupisce) la resa culturale a questo modello anche del centrosinistra emiliano.
A Carpi un multisala c'è, per 800 e rotti posti, quindi qui nessuno è un "talebano" contro lo sviluppo (tanto per intenderci, anche io, in assenza di alternative, sono un occasionale frequentatore dei multisala), ma consentirgli di ampliarsi significa tarpare le ali ad ogni ipotesi che riaprano cinema in centro.
E' un ulteriore passo su un modello di consumi molto "americano", i grandi mall e i grandi multiplex, il cui risultato e intrupparci tutti in macchina anche per quelle funzioni dedicate allo svago e al relax.
Limitarne l'espansione, secondo me, è cosa saggia per i nostri centri storici, per la nostra vita di relazione e anche per le nostre tasche, ma siamo rimasti in pochi a dirlo, percui avanti con i multisala, avanti con i centri commerciali e con i parcheggi.
Poi ci si sbatte con soldi a palate per le incziative culturali e spettacolari per "rivitalizzare" i centri storici.
Ampliare il multisala per PD, PDL, Lega e APC non è cementificazione, non porterà ulteriormente i cittadini di Carpi ad utilizzare l'auto anche nel tempo libero oltre che per lavoro e l'aumento di sale e posti a sedere in una struttura periferica, che non è certamente un quartiere che necessita di essere "rivitalizzato" nel fine settimana, non è in concorrenza con le medesime attività del centro storico (che infatti progressivamente chiudono).
Mentre per PDL e Lega, pare ovvio che il ragionamento non faccia una grinza, dato che di centri commerciali e multiplex sono ricoperti i territori una volta agricoli di Lombardia e Veneto, per un pubblico sempre più massificato e "automobiledipendente"; stupisce (ancora mi stupisce) la resa culturale a questo modello anche del centrosinistra emiliano.
A Carpi un multisala c'è, per 800 e rotti posti, quindi qui nessuno è un "talebano" contro lo sviluppo (tanto per intenderci, anche io, in assenza di alternative, sono un occasionale frequentatore dei multisala), ma consentirgli di ampliarsi significa tarpare le ali ad ogni ipotesi che riaprano cinema in centro.
E' un ulteriore passo su un modello di consumi molto "americano", i grandi mall e i grandi multiplex, il cui risultato e intrupparci tutti in macchina anche per quelle funzioni dedicate allo svago e al relax.
Limitarne l'espansione, secondo me, è cosa saggia per i nostri centri storici, per la nostra vita di relazione e anche per le nostre tasche, ma siamo rimasti in pochi a dirlo, percui avanti con i multisala, avanti con i centri commerciali e con i parcheggi.
Poi ci si sbatte con soldi a palate per le incziative culturali e spettacolari per "rivitalizzare" i centri storici.
Bella roba. Già abbiamo un cinema fondamentalmente vuoto infrasettimanalmente. Così, genialmente lo ampliamo. Avremo un bellissimo centro vuoto e un sacco di parcheggi semivuoti al borgo gioioso, che fintamente, si adopera sempre di più per un commercio più sostenibile. Tanto che prendi la macchina... tanto vale che vai all'Emiro o al Grandemilia...
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