Fotovoltaico per Carpi: il bando che non c’è più

Dopo soli 3 mesi e mezzo di attesa (in fondo all’interrogazione sui piani energetici comunali, per rispondere Tosi ce ne aveva messi ben sei, quindi apprezziamo lo sforzo per il miglioramento), l’assessore Tosi si è degnato di venire in consiglio comunale per rispondere all’interrogazione depositata a novembre, circa la fine dell’odg votato all’unanimità dal consiglio comunale che prevedeva l’emanazione di un bando per mettere a disposizioni di privati le superfici degli edifici comunali per la costruzione di impianti fotovoltaici, un modo per poter godere di parte dei vantaggi del conto energia senza investimenti diretti da parte del comune.

La proposta era stata depositata a marzo dell’anno scorso, come nostra risposta alla bocciatura dell’emendamento sul bilancio di previsione 2010, dove chiedevamo l’investimento diretto da parte del comune per un impianto di almeno 250kwp, certi che si sarebbe abbondantemente ripagato da solo.
L’emendamento fu bocciato, ma questa seconda proposta venne valutata positivamente dalla giunta, approvata dal consiglio a luglio, poi non se ne è saputo più nulla fino a ieri.

Cosa è successo nel frattempo? Il comune ha deciso a dicembre (quindi, 9 mesi dopo la presentazione di quella proposta e 6 dopo la sua approvazione), che invece gli impianti solari conviene farli gestendoli direttamente (come chiedevamo noi nell’emendamento bocciato a gennaio 2010) e meglio ancora farlo in sede di Unione.
Nel frattempo, senza alcuna gara, è partito anche un accordo con AIMAG per due piccoli impianti su due scuole comunali, per un totale di 39 kwp.
In sintesi, il consiglio comunale approva una cosa, la giunta ne fa due diverse (ovviamente senza dover specificare che queste annullano l’atto approvato all’unanimità dal consiglio comunale) con questo risultato: tra la bocciatura della proposta riferita al bilancio previsionale 2010, i tempi per l’approvazione dell’odg del consiglio comunale, quelli per approvare invece la convenzione con i comuni dell’Unione, sono passati 15 mesi e ad oggi ci ritroviamo solo due scuole “solarizzate”, con un accordo economico che ovviamente Tosi ci vende come il migliore possibile, ma che dal confronto con altre esperienze a noi non pare tale (e comunque, perché non metterlo a gara, magari un anno fa ci sarebbero stati altri soggetti interessati oltre ad AIMAG, magari avrebbero potuto beneficiarne anche gruppi di cittadini come è stato fatto in altri comuni per impianti pubblici, insomma, la solita differenza tra una gestione “privatistica” tra comune e AIMAG e una vera apertura alla città anche su queste iniziative).

Vediamo cosa hanno fatto altri:
Il comune di Lugo, che il suo bando per “l’affitto” dei tetti lo aveva fatto nel 2009 (!), ha consentito installazioni per circa 250kwp, a fronte della bonifica del tetto di una scuola dall’amianto per un valore di circa 150.000€ subito, più un modesto canone annuale di circa 3000€ l’anno per 20 anni.
Per tornare a Carpi, la Polisportiva Dorando Pietri, con lo stesso meccanismo e un impianto delle stesse dimensioni, ha ottenuto anche lei la bonifica delle sue coperture (in questo caso valore dell’opera 250.000€) più 25.000€ cash (più o meno l’importo che il comune andrà a risparmiare tagliando l’appalto della Loria, tanto per dare un ordine di grandezza) oltre ovviamente all’azzeramento della bolletta elettrica.

Insomma, benissimo l’investimento dell’Unione, ma perché considerarlo “sostitutivo” di un iniziativa votata all’unanimità dal consiglio comunale e che poteva partire subito?
E mentre il comune perde un altro anno baloccandosi tra soluzioni diverse (che invece potevano tutte essere integrate), anno che si aggiunge agli altri 5 di conto energia già perduti, arriva anche il decreto CRIMINALE del governo, che ammazza il conto energia per le rinnovabili.

Così tra inerzia locale e demenza nazionale (in realtà a Roma sanno benissimo cosa fanno, usano il pretesto del costo di incentivi andati a inceneritori e scarti di raffinerie anziché alle rinnovabili, per uccidere in culla il settore delle rinnovabili e spianare la strada al nucleare), il risultato è che il comune rischia di rimanere a bocca asciutta, e in questi anni abbiamo gettato opportunità che valevano centinaia di migliaia di euro.

Tosi nella sua risposta mi ha posto la bizzarra domanda, se io credessi che è compito dell’ente locale costruire campi fotovoltaici. Molto semplicemente rispondo che è compito dell’ente locale sfruttare ogni occasione data dal risparmio energetico e energie rinnovabili, per risparmiare e produrre nuove risorse per la collettività, cosa che evidentemente a questa amministrazione, in larga parte sfugge, vista la modestia delle iniziative prese in termini di risparmio energetico, indeterminate nei loro effetti e risparmi reali, per ammissione dello stesso assessore e per l’evidenza che il comune di Carpi, a tutt’oggi, ha sfruttato in modo assolutamente marginale le possibilità offerte dal conto energia.

Ma tanto, non sono soldi loro…

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