E dopo la parentesi felice del Consiglio dei Ragazzi la serata trascorre allegra a sentirci sciorinare i risultati del sondaggio telefonico sulla percezione dei temi relativi alla “sicurezza” dei cittadini di Carpi.
L’obolo che il Comune versa ai sondaggisti per rilevare quanto i luoghi comuni della propaganda securitaria abbiamo radicato nelle testa dei carpigiani (“lei si sente sicuro?”) , è in sé modesto,. ma allo spreco si aggiunge un mezzo consiglio comunale dedicato a commenti di sociologia spicciola (tanto mica si doveva votare niente), del tutto paragonabili a quelli di storia per tifosi e ultras, di cui abbiamo parlato in altre occasioni.
Ovviamente ci è voluto un nanosecondo per passare dal tema sicurezza a quello degli immigrati, e avanti inanellando luoghi comuni.
In un paesone di 70mila abitanti, con una giunta, 30 consiglieri comunali, forze politiche che uniscono migliaia di iscritti per non parlare del tessuto associativo, ci serve il sondaggista telefonico per sapere se i carpigiani si sentono sicuri o meno a prescindere dai dati reali dell’andamento della criminalità a Carpi (ovviamente solo della micro, il sondaggio non si preoccupa ad esempio di sondare se i carpigiani sono a conoscenza del livello di infiltrazione della criminalità organizzata nel nostro tessuto economico).
4400 euro che spenderemo anche nel 2011, nel frattempo sono stati tagliati contributi per qualche centinaio di euro ad associazioni che li usavano per fare manifestazioni ed eventi nella nostra comunità, che forse avrebbero contribuito a far uscire di casa qualcuno e aumentarne il senso di sicurezza, più o meno percepita.
Nella replica agli interventi consiliari, il buon sociologo che ci è venuto a presentare la ricerca, ci dice che Brunetta invita le amministrazioni ad utilizzare le indagini di mercato per sapere se le amministrazioni sono percepite “bene o male”: E se lo dice Brunetta, ministro di un governo che sgoverna a colpi di sondaggi, come dargli torto...
Chiude l’ineffabile D’Addese, che prima travisa le parole degli interventi che lo hanno preceduto, e infine ci regala due perle.
La prima: i dati della polizia municipale, presentati mesi fa confermano la percezione dei cittadini (ed è esattamente quello che volevamo dire noi: non serve un sondaggio telefonico per dedurre quello che è già intuibile analizzando dati reali o scendendo ogni tanto in strada in mezzo ai carpigiani).
La seconda (e questa veramente da far cascare le braccia): i sondaggi telefonici sono una forma di partecipazione.
A questo punto non ci resta che invitare D’Addese e colleghi a partecipare alle iniziative in programma per la Settimana della Democrazia Diretta (a Modena il 30 maggio), , perché se per questa maggioranza, fare del telemarketing equivale a partecipazione, vuol dire che il berlusconismo ha effettivamente fatto danni ben al di là dei confini del PDL….
L’obolo che il Comune versa ai sondaggisti per rilevare quanto i luoghi comuni della propaganda securitaria abbiamo radicato nelle testa dei carpigiani (“lei si sente sicuro?”) , è in sé modesto,. ma allo spreco si aggiunge un mezzo consiglio comunale dedicato a commenti di sociologia spicciola (tanto mica si doveva votare niente), del tutto paragonabili a quelli di storia per tifosi e ultras, di cui abbiamo parlato in altre occasioni.
Ovviamente ci è voluto un nanosecondo per passare dal tema sicurezza a quello degli immigrati, e avanti inanellando luoghi comuni.
In un paesone di 70mila abitanti, con una giunta, 30 consiglieri comunali, forze politiche che uniscono migliaia di iscritti per non parlare del tessuto associativo, ci serve il sondaggista telefonico per sapere se i carpigiani si sentono sicuri o meno a prescindere dai dati reali dell’andamento della criminalità a Carpi (ovviamente solo della micro, il sondaggio non si preoccupa ad esempio di sondare se i carpigiani sono a conoscenza del livello di infiltrazione della criminalità organizzata nel nostro tessuto economico).
4400 euro che spenderemo anche nel 2011, nel frattempo sono stati tagliati contributi per qualche centinaio di euro ad associazioni che li usavano per fare manifestazioni ed eventi nella nostra comunità, che forse avrebbero contribuito a far uscire di casa qualcuno e aumentarne il senso di sicurezza, più o meno percepita.
Nella replica agli interventi consiliari, il buon sociologo che ci è venuto a presentare la ricerca, ci dice che Brunetta invita le amministrazioni ad utilizzare le indagini di mercato per sapere se le amministrazioni sono percepite “bene o male”: E se lo dice Brunetta, ministro di un governo che sgoverna a colpi di sondaggi, come dargli torto...
Chiude l’ineffabile D’Addese, che prima travisa le parole degli interventi che lo hanno preceduto, e infine ci regala due perle.
La prima: i dati della polizia municipale, presentati mesi fa confermano la percezione dei cittadini (ed è esattamente quello che volevamo dire noi: non serve un sondaggio telefonico per dedurre quello che è già intuibile analizzando dati reali o scendendo ogni tanto in strada in mezzo ai carpigiani).
La seconda (e questa veramente da far cascare le braccia): i sondaggi telefonici sono una forma di partecipazione.
A questo punto non ci resta che invitare D’Addese e colleghi a partecipare alle iniziative in programma per la Settimana della Democrazia Diretta (a Modena il 30 maggio), , perché se per questa maggioranza, fare del telemarketing equivale a partecipazione, vuol dire che il berlusconismo ha effettivamente fatto danni ben al di là dei confini del PDL….
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