Dal sito CGIL di Modena
Modena, 11 gennaio 2012
Il dimensionamento scolastico deciso dal Comune di Carpi in base alla legge 111/2011, è una vera e propria anomalia nel contesto provinciale e addirittura regionale.
Carpi è infatti uno dei pochissimi Comuni di tutta la regione Emilia-Romagna a non rispettare gli indirizzi della Regione sui criteri per costituire i futuri istituti comprensivi. Criteri che (tra gli altri parametri) prevedono di non perdere autonomie scolastiche rispetto a quelle esistenti e di non sforare i 1.200 studenti per istituzione scolastica.
Carpi perderà dal prossimo anno scolastico una autonomia, passando da 5 a 4 istituzioni scolastiche, e tutti i 4 istituti avranno una media di 1.500 studenti frequentanti.
Il paradosso è che lo stesso Comune, in sede di Conferenza Regionale per il Sistema Formativo, aveva approvato la proposta sui criteri regionali di dimensionamento, ma successivamente il Consiglio comunale, su proposta dell’assessore all’Istruzione, ha approvato un assetto diverso.
La perdita di un’autonomia porterà a riduzione di posti di lavoro: certamente un dirigente scolastico e un direttore amministrativo in meno, ma anche alla perdita di personale Ata (bidelli e assistenti amministrativi) già pesantemente tagliati dai provvedimenti dell’ex ministro Gelmini. Una tale carenza avrà ripercussioni su vigilanza e pulizia delle scuole e sull’efficienza amministrativa.
Con il dimensionamento proposto, l’assessore all’Istruzione di Carpi ha ripetutamente dichiarato di andare incontro alle richieste dei vari Consigli di Istituto delle scuole, mentre le delibere dei Consigli sono estremamente chiare nel sostenere il dimensionamento a 4 solo se non si perdono posti di lavoro e in caso contrario di rimanere con l’assetto a 5 autonomie.
Il sindacato scuola Flc/Cgil, insieme alla Cgil di Modena, chiede perciò, al Sindaco del Comune di Carpi e al presidente dell’Unione Terre d’Argine, di sospendere la decisione sulle 4 autonomie scolastiche per arrivare ad una decisione diversa condivisa con tutti i soggetti della scuola e rispettosa degli indirizzi regionali.
Ci si chiede quale sia la logica del Comune di Carpi che, mentre in sede regionale approva dei criteri, li disapplica però a livello locale! In base ai parametri regionali, Carpi avrebbe addirittura la possibilità per numero di studenti (intorno alle 6.000 unità) di poter passare da 5 a 6 autonomie!
Per di più la provincia di Modena, in base ai parametri ministeriali, dovrebbe avere 66 istituti comprensivi, quindi 3 istituzioni scolastiche in più rispetto alle attuali. E paradossalmente risulterebbe forse l’unica in Italia a tagliare ulteriori autonomie di cui avrebbe invece diritto rispettando il parametro di 1.000 studenti per autonomia scolastica previsto per legge.
Il sindacato sarà pronto a chiedere al Comune di Carpi un impegno diretto per integrare il personale Ata che eventualmente si dovesse perdere da tale operazione.
Ci auguriamo che il Comune non operi tagli ai posti di lavoro nella scuola più di quanto abbia fatto il precedente Governo di centrodestra.
In Regione quasi tutti i Comuni, compresi quelli di centrodestra, hanno deciso di sospendere per un anno l’attuazione del dimensionamento, posticipandolo almeno all’anno scolastico 2013-14. Anche per questo ribadiamo la nostra richiesta al Comune di Carpi di non procedere per quest’anno scolastico.
E’ necessario che anche l’assessore regionale – prima della riunione decisiva della Conferenza sul Sistema Formativa del 16 gennaio prossimo – intervenga, in uno spirito di collaborazione istituzionale e coerenza politica, per il rispetto dei parametri regionali da tutti condivisi.
Cgil Modena
Modena, 11 gennaio 2012
Il dimensionamento scolastico deciso dal Comune di Carpi in base alla legge 111/2011, è una vera e propria anomalia nel contesto provinciale e addirittura regionale.
Carpi è infatti uno dei pochissimi Comuni di tutta la regione Emilia-Romagna a non rispettare gli indirizzi della Regione sui criteri per costituire i futuri istituti comprensivi. Criteri che (tra gli altri parametri) prevedono di non perdere autonomie scolastiche rispetto a quelle esistenti e di non sforare i 1.200 studenti per istituzione scolastica.
Carpi perderà dal prossimo anno scolastico una autonomia, passando da 5 a 4 istituzioni scolastiche, e tutti i 4 istituti avranno una media di 1.500 studenti frequentanti.
Il paradosso è che lo stesso Comune, in sede di Conferenza Regionale per il Sistema Formativo, aveva approvato la proposta sui criteri regionali di dimensionamento, ma successivamente il Consiglio comunale, su proposta dell’assessore all’Istruzione, ha approvato un assetto diverso.
La perdita di un’autonomia porterà a riduzione di posti di lavoro: certamente un dirigente scolastico e un direttore amministrativo in meno, ma anche alla perdita di personale Ata (bidelli e assistenti amministrativi) già pesantemente tagliati dai provvedimenti dell’ex ministro Gelmini. Una tale carenza avrà ripercussioni su vigilanza e pulizia delle scuole e sull’efficienza amministrativa.
Con il dimensionamento proposto, l’assessore all’Istruzione di Carpi ha ripetutamente dichiarato di andare incontro alle richieste dei vari Consigli di Istituto delle scuole, mentre le delibere dei Consigli sono estremamente chiare nel sostenere il dimensionamento a 4 solo se non si perdono posti di lavoro e in caso contrario di rimanere con l’assetto a 5 autonomie.
Il sindacato scuola Flc/Cgil, insieme alla Cgil di Modena, chiede perciò, al Sindaco del Comune di Carpi e al presidente dell’Unione Terre d’Argine, di sospendere la decisione sulle 4 autonomie scolastiche per arrivare ad una decisione diversa condivisa con tutti i soggetti della scuola e rispettosa degli indirizzi regionali.
Ci si chiede quale sia la logica del Comune di Carpi che, mentre in sede regionale approva dei criteri, li disapplica però a livello locale! In base ai parametri regionali, Carpi avrebbe addirittura la possibilità per numero di studenti (intorno alle 6.000 unità) di poter passare da 5 a 6 autonomie!
Per di più la provincia di Modena, in base ai parametri ministeriali, dovrebbe avere 66 istituti comprensivi, quindi 3 istituzioni scolastiche in più rispetto alle attuali. E paradossalmente risulterebbe forse l’unica in Italia a tagliare ulteriori autonomie di cui avrebbe invece diritto rispettando il parametro di 1.000 studenti per autonomia scolastica previsto per legge.
Il sindacato sarà pronto a chiedere al Comune di Carpi un impegno diretto per integrare il personale Ata che eventualmente si dovesse perdere da tale operazione.
Ci auguriamo che il Comune non operi tagli ai posti di lavoro nella scuola più di quanto abbia fatto il precedente Governo di centrodestra.
In Regione quasi tutti i Comuni, compresi quelli di centrodestra, hanno deciso di sospendere per un anno l’attuazione del dimensionamento, posticipandolo almeno all’anno scolastico 2013-14. Anche per questo ribadiamo la nostra richiesta al Comune di Carpi di non procedere per quest’anno scolastico.
E’ necessario che anche l’assessore regionale – prima della riunione decisiva della Conferenza sul Sistema Formativa del 16 gennaio prossimo – intervenga, in uno spirito di collaborazione istituzionale e coerenza politica, per il rispetto dei parametri regionali da tutti condivisi.
Cgil Modena
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