Articolo pubblicato oggi su ModenaQui www.modenaqui.it
I miei personalissimi complimenti a Daniele Montanari per questo articolo...
I lavori integrativi sullo stadio Cabassi approvati a fine anno non fanno altro che sollevare nuovi interrogativi su un progetto di ristrutturazione e ampliamento che non è certo partito sotto una buona stella e che a quanto pare riserva sempre nuove sorprese.
Già l’apertura del cantiere slittata dall’estate al 20 novembre ha sollevato ampia discussione per il danno che con questa tempistica si andava a creare alla squadra, nonostante l’attivazione della cosiddetta procedura urgente, che alla fine tanto urgente non è stata.
Poi l’affidamento dei lavori (al Consorzio Stabile Modenese, che ha indicato le ditte Costruzioni Generali due spa di Modena e Lami costruzioni srl di Palagano) con un sensazionale ribasso del 33,313% su un importo di 987.300 euro (gli altri capitoli di spesa che hanno portato a quota 1,5 milioni non erano soggetti a ribasso), ovvero 328.899 euro.
Senza fare scattare la soglia di anomalia perché, come disse Norberto Carboni, dirigente del settore edilizia «si attiva solo quando ci sono almeno dieci offerte e qui, visto che una è stata scartata, siamo fermi a nove».
Adesso la nuova tegola dell’integrazione progettuale da 315mila euro che va a sommarsi a una variante da 36.386 euro e porta dunque l’extra a quota 351.410.
Operazione che porta con sé le sue domande.
LE DOMANDE - La prima è sugli immediati risvolti operativi di questa integrazione: i lavori da 351mila euro, come verranno assegnati? Non sono cosa da poco, considerando che rappresentano il 23,4% dell’importo totale del progetto, ma soprattutto il 35,5% di quello messo a base di gara (i 987.300 euro).
Verrà dunque indetto un bando anche per l’extra? O accadrà che i nuovi lavori verranno direttamente assegnati ai vincitori dei vecchi? La seconda domanda è strettamente legata a quest’ultimo scenario.
Se i lavori vengono consegnati a chi è già all’opera, ci si troverebbe davanti al caso di un appalto vinto con un ribasso del 33,313% su cui poi si sviluppa un’integrazione del 35,5%.
Che copre tutto lo sconto e va oltre.
Non è una contraddizione, nei fatti, del sistema del ribasso? Il terzo quesito riguarda invece la lungimiranza progettuale.
L’intervento iniziale è stato firmato dall’ingegner Leonardo Gualandi dello Studio Unigruppo srl di Carpi, comportando un costo complessivo della bellezza di 104.813 euro.
Lo stesso Gualandi ha steso il progetto integrativo, che ha permesso di calcolare una spesa aggiuntiva di 315mila euro.
Aggiunta che si è resa necessaria dopo i pensanti rilievi strutturali mossi dalla Commissione Provinciale di Vigilanza dei Locali di pubblico Spettacolo e del Comando Provinciale dei vigili del fuoco, fra cui uno sull’antisismica (!) della tribuna centrale e dei distinti, che non è certo un dettaglio.
Ci si chiede allora: queste carenze non erano in nessun modo prevedibili? Non c’erano norme a cui fare riferimento per prevenire le osservazioni? E il progettista verrà pagato anche per sanare quelle che di fatto sono carenze sul piano di partenza? Attendiamo risposta.
E con noi, tanti carpigiani.
Daniele Montanari
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