A integrazione dell’ottimo articolo di Daniele Montanari comparso oggi su ModenaQui, riassumiamo brevemente la storia dei lavori per lo stadio.
Un milione e mezzo di euro spesi per l’opera urgente e irrinunciabile:
Il Carpi va in C1, il prefetto dichiara inagibili le tribune per il pubblio sulla base di normative risalenti agli anni ’90 (non proprio una doccia fredda per i nostri amministratori), la Giunta decreta un bando di gara con procedura “negoziata” (ovvero non aperto a tutti, ma solo ad aziende selezionate dall’amministrazione stessa), in virtù dell’ “urgenza”: far giocare il Carpi davanti al pubblico di casa.
I lavori però non partono perchè in realtà prima bisogna vendere un magazzino comunale, delibera che arriva diversi mesi dopo quella “urgente”.
Alla gara vengono invitate 10 aziende, 1 viene scartata dalla commissione giudicante, che assegna i lavori all’azienda che ha presentato un ribasso dei costi del 33%.
Un ribasso di questa natura, in un bando “normale” sarebbe stato segnalato come ribasso “anomalo” (quello che in genere fanno le aziende un po’ “spregiudicate” per mettere fuori mercato quelle che invece magari si attengono ad un capitolato più “realistico”), ma il comune procede comunque perchè “l’anomalo ribasso” si può contestare solo nelle gare fra almeno 10 aziende (che caso!)
Partono i lavori (il campionato è già partito da mo'...) e dopo poco le Commissioni di Vigilanza dei Locali di Pubblico Spettacolo e dei Vigili del Fuoco, chiedono un’integrazione dei lavori per consolidamenti antisismici e accesso ai portatori di handicap, lavori che le aziende realizzatrici progettano e preventivano per un totale pari al 35% del capitolato del bando di gara (ovvero rimangiandosi tutto il ribasso sull’opera complessiva).
In compenso, l'opera promessa "urgentemente" da D'Addese per le partite di novembre è ancora là da venire
Abbiamo fatto nostre le domande dell’articolo di Montanari in un’interrogazione al Consiglio Comunale e abbiamo chiesto di vedere copia delle relazioni degli organi di vigilanza per capirne di più, ma a questo punto, diciamo che eravamo stati facili profeti quando avevamo detto che la procedura d’urgenza per i lavori allo stadio era solo il pretesto per una procedura dalle molte ombre, per un’opera che continuiamo a ritenere nè urgente, nè indispensabile, stante il momento di crisi.
Un milione e mezzo di euro spesi per l’opera urgente e irrinunciabile:
Il Carpi va in C1, il prefetto dichiara inagibili le tribune per il pubblio sulla base di normative risalenti agli anni ’90 (non proprio una doccia fredda per i nostri amministratori), la Giunta decreta un bando di gara con procedura “negoziata” (ovvero non aperto a tutti, ma solo ad aziende selezionate dall’amministrazione stessa), in virtù dell’ “urgenza”: far giocare il Carpi davanti al pubblico di casa.
I lavori però non partono perchè in realtà prima bisogna vendere un magazzino comunale, delibera che arriva diversi mesi dopo quella “urgente”.
Alla gara vengono invitate 10 aziende, 1 viene scartata dalla commissione giudicante, che assegna i lavori all’azienda che ha presentato un ribasso dei costi del 33%.
Un ribasso di questa natura, in un bando “normale” sarebbe stato segnalato come ribasso “anomalo” (quello che in genere fanno le aziende un po’ “spregiudicate” per mettere fuori mercato quelle che invece magari si attengono ad un capitolato più “realistico”), ma il comune procede comunque perchè “l’anomalo ribasso” si può contestare solo nelle gare fra almeno 10 aziende (che caso!)
Partono i lavori (il campionato è già partito da mo'...) e dopo poco le Commissioni di Vigilanza dei Locali di Pubblico Spettacolo e dei Vigili del Fuoco, chiedono un’integrazione dei lavori per consolidamenti antisismici e accesso ai portatori di handicap, lavori che le aziende realizzatrici progettano e preventivano per un totale pari al 35% del capitolato del bando di gara (ovvero rimangiandosi tutto il ribasso sull’opera complessiva).
In compenso, l'opera promessa "urgentemente" da D'Addese per le partite di novembre è ancora là da venire
Abbiamo fatto nostre le domande dell’articolo di Montanari in un’interrogazione al Consiglio Comunale e abbiamo chiesto di vedere copia delle relazioni degli organi di vigilanza per capirne di più, ma a questo punto, diciamo che eravamo stati facili profeti quando avevamo detto che la procedura d’urgenza per i lavori allo stadio era solo il pretesto per una procedura dalle molte ombre, per un’opera che continuiamo a ritenere nè urgente, nè indispensabile, stante il momento di crisi.
Caro Paluan, complimenti. Stamattina al bar facevamo anche tre proproste correlate:
RispondiElimina1) sospensione dell'appalto con esclusione dell'attuale esecutore dei lavori che se sa fare il suo lavoro a occhio doveva vedere che computo metrico estimativo mancavano voci per trecentomila euro...;
2) riapertura del concorso con inserimento delle nuove voci;
3) passaggio alla conta dei cassonetti (forma di mobbing molto in voga tra gli ex-comunisti) dei tecnici che hanno seguito l'appalto dimenticando voci per 300.000 euro...
Volevo inoltre dirti di stare attento: presto potrebbe saltare fuori che il bollo dell'auto te lo paga a tua insaputa un certo costruttore edile che opera nel nord-est...di Carpi (MO).
Oppure di pensare male: questa notizia te l'ha passata qualcuno che sapeva di dover vincere l'appalto e malauguratamente è stato "tradito" da qualcuno che sapeva di farglielo dover vincere.
Cordialmente,
Domenico Maurizio Cava
Meno male che la notizia l'ho ripresa banalmente da un quotidiano (citato) e che la delibera è pubblica, così anche quelli che pensano male possono fare sonni tranquilli.
RispondiEliminaE se proprio me lo devono pagare, ovviamente a mia insaputa, si sappia che il bollo dell'auto mi scade a maggio...