Un altro centro commerciale?

Non più di una settimana fa esprimevamo la nostra perplessità, come MoVimento 5 stelle, sull’opportunità di edificare a Campogalliano l’ “Urban Style Area”, cioè un mega centro polifunzionale con 5 aree tematiche (fashion, sport e tempo libero, intrattenimento ed eventi, interni ed esterni, servizi e ristorazione) che verrebbe ricavato dalla riqualificazione della fabbrica Ex Bugatti.
Un investimento di oltre 50 milioni di euro per realizzare un oggetto omni comprensivo, una di quelle aree in cui passare allegramente una domenica al chiuso, in locali dal clima controllato, con tutta la famiglia, all’insegna dello shopping. Negli stessi giorni usciva la notizia ( Clicca qui) che anche Soliera avrà il suo nuovo centro commerciale.
Il 14 dicembre, infatti, è stato approvato il Piano per gli Insediamenti Commerciali della Provincia di Modena (POIC), in cui viene confermato ad Appalto di Soliera, nell’area ex Sicem, un centro di 5000 metri quadri, di cui 2000 (al massimo) di superficie alimentare.
Le voci critiche non sono mancate, Massimo Fontanarosa di Ascom Carpi ha (secondo noi giustamente) dichiarato che “questa struttura porterà una pesante alterazione nell’offerta locale”. Analizziamo la situazione: i consumi sono in forte calo su tutti i fronti, anche quello alimentare; le famiglie hanno sempre meno soldi da spendere, le tasse aumentano, la benzina anche. Aumenta di pari passo la sensibilità verso nuove forme di consumo più sostenibili: la filiera corta, il chilometro zero, i prodotti biologici e gli sfusi tanto per fare degli esempi. A questo si aggiunte una già sovradimensionata offerta di consumo: un abitante di Soliera ha a disposizione (escludendo i discount alimentari e simili) senza uscire dal paese, un Famula e un Conad; dieci km più avanti trova l’Ipercoop “Il Borgogioioso”, oltre alla coop di via Magazzeno, e almeno tre o quattro Conad e Despar di quartiere. Modena è a 15 chilometri circa, l’offerta qui è praticamente illimitata (i Portali, il Grand’Emilia, il Leclerc). Se non si vuole andare fino a Modena, a 11 km c’è Campogalliano, già citata, che non manca certo di offerte commerciali, in divenire anche l’area ex Bugatti. Detto questo bisogna concludere che si sente proprio la mancanza di un ipermercato all’Appalto di Soliera! Ma i nostri amministratori provinciali, quando progettano le aree di insediamento commerciale, tengono conto dell’esistente, o “battezzano” che ad ogni piano si devono costruire un certo numero di metri quadri a prescindere? Si rendono conto che chilometri zero non vuol dire un ipermercato ogni chilometro? Sanno che così facendo soffocano il già vessato commercio al dettaglio dei centri storici? Ad ogni negozio che chiude sono nuove povertà che si creano, e quei disoccupati di certo non andranno a spendere nei nuovi centri commerciali. In più si crea degrado nei centri storici, che diventano dei dormitori abbandonati alla criminalità, piccola o grande che sia. Non siamo contrari alla riqualificazione ed al recupero delle aree artigianali ed industriali dimesse anzi tutt’altro. Bisogna però essere consapevoli che non è possibile una crescita all’infinito delle aree commerciali, come se non ci fossero alternative.
Stefania Garuti MoVimento 5 stelle Modena e Provincia

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