All'approvazione del bilancio consuntivo, ci pare doveroso fare anche un bilancio politico dell'attività del Comune di Carpi, che a questo punto vuole anche essere una risposta all'invito del Sindaco durante il dibattito sul bilancio previsionale 2012, circa quali deleghe assessorili avremmo voluto eliminare, per consentire un risparmio di 30mila euro a questa amministrazione. E allora facciamo il bilancio di un anno di incontri con i consigli comprensivi di istituto, con seguito di una seduta del consiglio comunale dedicata a questa riforma degli istituti comprensivi, per poi scoprire che la volontà di quest'amministrazione è di fare istituti comprensivi di dimensioni che eccedono quelle previste dalle normative nazionale e regionale, che hanno giustamente sollevato la questione con l'aggravante che questa riforma in consiglio ci è stata presentata come "voluta dai consigli di istituto", salvo poi leggere sui giornali che i consigli avevano votato sotto forti pressioni di questa amministrazione,
sulla base di informazioni parziali e con molte riserve, come a dire, non finite agli atti. Possiamo occuparci della delega alla comunicazione, che oltre ad un assessore vede anche un incaricato con relativa indennità /ad personam/, per fare il clamoroso flop della giunta 2.0, che incapace di gestire le critiche deve chiudere la propria pagina facebook e i commenti al blog della giunta e alla fine l'unica cosa che fa è esattamente la stessa da forse un quarto di secolo: il giornalino del comune. Possiamo parlare di una delega alla partecipazione di cui si è persa ogni traccia di iniziativa nell'anno passato. Possiamo parlare di assessori che deliberatamente ritardano l'accesso ad atti e interrogazioni, in spregio al regolamento di questo consiglio, possiamo parlare delle centinaia di migliaia di euro sprecati con la procedura "d'urgenza"per lo stadio, che ha consentito a questa amministrazione di spendere tutti, ma proprio tutti, i soldi previsti in base d'asta, con il trucco di opere integrative la cui necessità era nota mesi prima dell'assegnazione lavori,quando in genere le gare dovrebbero essere fatte per risparmiare. Possiamo parlare delle continue promesse dell'assessore competente per quell'inno allo spreco che è stata la realizzazione dell'ostello, che la gara è sempre lì che deve arrivare, e intanto non parte mai e anzi c'è da sperare che alla sua apertura non si scopra che in realtà sono necessarie nuove spese a causa del prolungato inutilizzo della struttura Insomma, per noi la valutazione dei risultati di questa giunta,giustificherebbe qualche risparmio, invece ci troviamo di fronte all'ennesimo consuntivo che dimostra la sostanziale incapacità di questa amministrazione di reagire ala crisi. E' un bilancio ch in parte si vuole di trincea, in difesa di un modello di gestione per determinati servizi la cui qualità è innegabile rispetto ad altri comuni e regioni, ma che poi scivola nell'incapacità di tagliare alcuni sprechi e privilegi, anche minimi ma che avrebbero un chiaro valore simbolico e di incoraggiamento in questi anni di crisi e di costante discredito della politica. Manca il cambio di direzione, anche in piccole cose, che noi abbiamo provato ad indicare ad ogni seduta di bilancio e che avete sempre bocciato, preferendo tagliare posti di lavoro e aumentare tariffe, investire in asfalto e mattoni anzichè in risparmio energetico e energie rinnovabili. Un atteggiamento del tutto paragonabile a quello del governo nazionale a guia PDL PD UDC, ch senz'altro è un passo avanti come stile rispetto al circo barnum che c'era prima, ma se sono i tecnici che ci infliggono il delirio IMU, la principale fonte di riequilibrio dei conti di questo Stato insieme con i il taglio alle pensioni dei lavoratori, allora devono essere tecnici ben ubriachi, altro che sobri, se ancora oggi non è chiaro chi come e quanto la dovrà pagare, questa tassa. E così come a Roma, anche a Carpi pare che l'unica possibilità sia quella di avvizzire progressivamente, senza nessun cambio di direzione rispetto alla crisi di sistema che ci ha portato a questo disastro, con l'economia speculativa, in primis immobiliare e finanziaria, che uccide l'economia reale e lavoratori e pensionati a pagare per tutti. State gestendo un crepuscolo senza riuscire di dare la minima indicazione, un barlume che ci faccia intuire un'alba, restando abbarbicati al vostro usuale modo di intendere gli affari, gestendo al ribasso una grande eredità di patrimonio civile di queste comunità, sulla quale sono purtroppo maturate anche indecenti posizioni di rendita per un sistema politico che pare sempre più parassitario. Per salvare l'idea di società che ci hanno regalato i nostri Costituenti, serve un cambiamento di logica, che può partire a livello locale, come tante amministrazioni virtuose ci dimostrano, che pare non essere nelle corde di questa Amministrazione.
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