Il rimpasto della giunta modenese (che ricorda quello dei
governi DC e pentapartito, dove si
spostavano gli stessi politici dal ministero per la marina a quello per le
partecipazioni pubbliche, dall’ambiente ai trasporti, dall’economia all’ambiente,
tanto mica si trattava di dover capire cosa si andava a fare e si era sempre
uomini per tutte le stagioni), riguarda da vicino anche noi carpigiani.
Una delle questioni che ha fatto implodere la giunta PD - Sinistra per
Modena (unico caso in provincia in cui la lista “madrina” di SEL è riuscita ad
avere un consenso sopra il 2%, tenendo in piedi il sindaco di centrosinistra
meno amato d’Italia per appena 120 voti al primo turno del 2009) è quella della
cementificazione dell’area di tutela dei pozzi AIMAG di Cognento.
Ne abbiamo parlato a lungo su queste pagine, abbiamo fatto
iniziative pubbliche, abbiamo parlato con tecnici con decennale esperienza alle
spalle e gli abbiamo dato voce, dato che non venivano ascoltati dai nostri
amministratori, presentato interrogazioni e mozioni in consiglio comunale, per
chiarire a tutti che quella decisione (costruire case sopra i campi acquiferi
con cui AIMAG fornisce tutta la parte nord provincia) è semplicemente sbagliata.
Avevamo sperato che su una cosa fondamentale come la tutela
delle nostre acque, ci saremmo trovati a fianco anche del PD locale, visto che
gli stessi loro compagni modenesi erano divisi al loro interno e che quindi non
erano immuni da dubbi su quella che ha tutta l’evidenza di una speculazione
immobiliare, invece Campedelli e Tosi e
tutto il PD carpigiano, hanno preferito ribadire le infinite bugie sulla
questione, distribuite a piene mani da Sitta, e cercano tutt’ora di mettere il
silenziatore al dibattito, ritardando anche l’accesso alla documentazione in
possesso di AIMAG, in palese violazione dei tempi previsti dal regolamento
comunale per l’accesso agli atti amministrativi.
Nulla di nuovo sotto il sole, per questo quando abbiamo
letto delle dimissioni di Sitta, venute grazie all’impegno anche di una parte
del PD modenese, abbiamo francamente esultato.
Non avevamo tenuto conto del
fatto che non c’è fine al peggio: un teatrino della politica, risolto con un
giro di poltrone che è una sostanziale presa in giro: Sitta cede il posto ad un
tecnico diretta espressione della lobby delle costruzioni, rimane in giunta con
deleghe pesantissime, e così facendo conferma che non c’è speranza dentro al PD
affinchè le forze migliori, più partecipative e meno legate ad interessi
speculativi, possano veramente riuscire a cambiare l’andazzo che ha portato la
giunta di Modena ad un evidente crollo di consensi (non solo elettorali, ma
anche dentro il partito).
In questo bailamme, l’assemblea degli iscritti modenesi di
SEL vota contro all’ingresso in giunta (nonostante evidentemente, qualcuno
dalla regione avesse già dato ampi segnali di disponibilità, altrimenti Pighi e
compagnia non si sarebbero sbilanciati così goffamente in dichiarazioni
pubbliche sui nuovi assetti) e scompagina i giochi.
Di tutta questa vicenda a me interessa sottolineare due cose:
i cambiamenti si misurano negli atti amministrativi. Se il progetto di
cementificazione del campo acquifero di Cognento andrà avanti, avremo la prova
che tutta questa manovra sarà stata un’incredibile pagliacciata, altrimenti
vorrà dire che ancora una volta, l’unico modo per contrastare una politica
sempre più ingessata dagli interessi di pochi a scapito del bene di molti (cioè
quella dei sindaci PD), si può ribaltare solo ricorrendo alla mobilitazione
popolare.
Che siano comitati di cittadini, associazioni o anche pezzi
di partito che pretendono una partecipazione vera, .se i cittadini comuni non
imparano a mettere il naso negli affari dei nostri comuni, le cose possono solo
peggiorare, come hanno dimostrato fino ad oggi casi come quello di Modena.
La seconda è che le forze che tengono in piedi le giunte del
PD in provincia e in diversi comuni, che nel 2009 rinunciarono ad avere un
ruolo attivo nonostante programmi elettorali pieni di “cambiamento” e “beni
comuni”, sono state punite duramente dall’elettorato (i risultati di SEL e dei
Verdi alle regionali sono emblematici) e adesso, qua e la, ridanno segni di
vita.
Meglio tardi che mai, ma intanto molti buoi sono scappati
dalle stalle in questi anni, molte responsabilità su opere impattanti per gli
enti locali ricadono su quelle maggioranze locali e regionale e i comportamenti
continuano ad essere ondivaghi.
Quello che gli iscritti di SEL hanno deciso, in modo chiaro e netto e del
tutto condivisibile a Modena (mentre le alleanze del 2009 erano state decise
molto più a tavolino da comitati be più ristretti dell’allora Sinistra Democratica
e fuoriusciti di Rifondazione), ci sarebbe piaciuto vederlo anche a Novi, dove
su due questioni che decideranno il futuro di quel comune (autostrada CISPADANA
e proprietà di AIMAG) SEL dice le cose giuste, ma poi supporta giunte che vanno
nelle direzione opposta. La vera “antipolitica” che gli elettori hanno già
mostrato e continuano a mostrare di non gradire.
Se il segnale verrà recepito nei prossimi anni, forse c’è
speranza che si innestino cambiamenti reali nel modo di fare politica di molti (e in tutto questo, la mobilitazione dei cittadini in esperienze civiche come la nostra e la "paura" indotta dalla crescita del M5S a livello regionale e nazionale, gioca un suo ruolo).
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