Cantine Riunite e CIV : esuberi anche senza crisi.

Di seguito il comunicato stampa delle RSU di CIV e Cantine Riunite.

I lavoratori di Cantine Riunite & Civ ? Modena, riuniti in assemblea , hanno deciso di dare corso alle 40 ore di sciopero decise in precedenza , rigettando il piano industriale presentato dall?azienda che prevede 28 esuberi, la chiusura dello stabilimento di Modena e il trasferimento di tre quarti della produzione e di tutta l?area logistica a Campegine ( il restante quarto di produzione andrebbe allo stabilimento Cavicchioli di San Prospero recentemente acquisito dal gruppo).
Vari sono i motivi per rigettare il piano industriale, il principale per noi è la difesa del posto di lavoro di tutte e tutti e della territorialità della produzione, infatti l? unica garanzia per difendere l?occupazione sul nostro territorio e non contribuire ai processi di deindustrializzazione che colpiscono la provincia di Modena, sta nel mantenimento di una struttura produttiva in grado di assorbire l?intera produzione che oggi viene fatta negli stabilimenti di San Prospero e di Modena.
Altro elemento, non meno importante è che cantine riunite & civ è un?azienda in attivo e in crescita, come più volte dichiarato dal presidente Casoli, è diventata in poco tempo la settima potenza mondiale nella produzione vitivinicola. I soci della cooperativa hanno una remunerazione delle uve superiore di un terzo circa rispetto agli altri produttori, l?export  vola e il bilancio presentato è solido.
Sorge spontanea una domanda che noi rivolgiamo alla città, ai suoi amministratori, alle forze politiche, a tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei posti di lavoro : vi sembra normale che in una situazione di crisi dove migliaia di lavoratori fanno i conti con aziende che chiudono, riducono la produzione, licenziano e attivano gli ammortizzatori sociali, un?azienda che invece va bene, distribuisce utili, esporta , ha tutti i soci sul territorio (perché anche se non sembra è una cooperativa) decida di chiudere una fabbrica, di ridurre la produzione in provincia di Modena da circa 400.000 ettolitri  a 225.000 e di ridurre l?occupazione sul territorio dagli attuali 111 lavoratori (escluse le cantine che non vengono toccate), ai 48 della proposta ?
Per noi di normale non c?è niente, sappiamo solo che nelle aziende in crisi il prezzo lo pagano i lavoratori e nelle aziende che vanno bene il prezzo lo pagano i lavoratori ugualmente.
 Noi non ci stiamo più !  Da oggi siamo in lotta e sarà una lotta dura, decisa e determinata per difendere il posto di lavoro, per difendere la nostra dignità e, guardate un po?, anche per difendere il ricordo di chi nel ?900 si mise insieme e si organizzò per fondare le cooperative perché credeva in un mondo di liberi e uguali e proprio per questo le fabbriche le apriva e non le chiudeva
MARTEDI 15 MAGGIO ORE 9.30 ? PRESIDIO SOTTO LA SEDE DELLA LEGA COOPERATIVE
                                   RSU CANTINE RIUNITE & CIV- MODENA

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