Dai 3818 voti del 2007, ai 3655 del 2010, ai 1962 del 2012. Sono i risultati in voti assoluti del centrosinistra di Novi.
Il primo e l’ultimo sono i voti della Turci, che ha lasciato per strada poco meno dei consensi ottenuti la prima volta che venne eletta.
Un calo di questo tipo è il vero segnale di quello che si dovrebbe definire antipolitica: una classe dirigente incapace di cambiare strada davanti a segnali evidenti di critica e insofferenza da parte del suo stesso elettorato, che in realtà non può cambiare, perchè la sua “permanenza” nella vita politica è strettamente legata a scelte di infrastrutture e sulla gestione dei beni comuni, determinate da chiari interessi economici che li portano a scelte che neanche gli elettorati più fedeli possono mandare giù a lungo.
La Turci governerà Novi e farà tutto quello che le verrà comandato dal PD provinciale e regionale: non si sognerà neanche di opporsi alla CISPADANA, svenderà le sue quote di AIMAG a HERA, proseguirà a trasferire funzioni dal suo comune ad un’Unione Comunale che avrà una rappresentanza istituzionale distante anni luce dalla reale composizione dell’elettorato di questi territori, senza che i cittadini abbiano potuto scegliere su “area vasta” i propri rappresentanti sulla base di programmi comuni e condivisi.
La Turci ha vinto, viva la Turci, anche se non è più maggioranza assoluta fra la sua gente, dopo che ha governato per cinque anni, una debacle che dovrebbe portare a una profonda revisione del modo di fare politica del PD, ma sono pronto a scommettere che non ci saranno cambiamenti. . Come ci insegna l’amministrazione Pighi a Modena, miracolata per 120 voti la primo turno delle amministrative del 2009, gli amministratori PD sono incapaci all’ascolto.
A loro basta vincere, per poi governare come fossero verità incarnata, anche mentre gli elettori li abbandonano a frotte.
Nel frattempo una lista con tanti giovani e al tempo stesso legata alle battaglie per i beni comuni nel nostro territorio, che si presenta per la prima volta, ottiene due seggi
Contiamo su di loro per vedere un modo diverso di fare politica da cittadini per i cittadini, aumentando il livello di trasparenza e di partecipazione della macchina comunale, facendo proposte alternative al modello di gestione di amministratori PD che stanno dilapidando una tradizione ed un’eredità di consensi e identità civile, in nome degli interessi di pochi e credendo così di potersi perpetuare all’infinito.
La storia è cambiata, la vera antipolitica, oggi è quella classe dirigente, a Novi come altrove.
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