Comunicato stampa relativo alla seduta di oggi del consiglio regionale
Bocciati gli emendamenti al bilancio M5S per evitare il cumulo di vitalizi,
per dire no ai doppi incarichi, per cancellare le auto blu e per equiparare
l’età dei politici per il vitalizio a quella delle pensioni. Salvata
anche la Consulta!
“Chi ha potuto seguire l’Assemblea Legislativa in diretta streaming si
sarà goduto lo spettacolo dei Consiglieri che s’ingegnano a inventare le
scuse più incredibili per difendere i propri privilegi” – dice
Giovanni Favia, Consigliere del Movimento 5 Stelle, che ha depositato una
ventina di emendamenti per ridurre i costi della politica e tutelare i beni
pubblici come acqua e materiali da estrazione – “Abbiamo visto scorrere
lacrime e sentito di tutto pur di non cedere nulla a favore dei
terremotati, o comunque di tutti i cittadini emiliano-romagnoli: siamo
passati dal ‘sono emendamenti mediatici", al "sono gli stessi dell'altra
volta", per passare al "li avete presentati tardi" (ma se sono gli stessi
dell'altra volta!), e via dicendo con "i costi della politica non sono il
problema", "la modalità è sbagliata", "sono strumentali". La verità è
che ancora una volt aci dobbiamo chiedere: per quale motivo i Consiglieri
non dovrebbero fare come tutti gli altri italiani, ovvero andare in
pensione all’età dei normali lavoratori come proponevamo? Perché devono
avere il privilegio di andarci prima? E poi perché dovrebbero poter
cumulare i vitalizi ricevuti in qualità di ex-parlamentari,
ex-europarlamentari e consiglieri regionali? La verità è che per i
Consiglieri regionali esistono cittadini di Serie A, loro stessi, e di
Serie C, quelli che votano e pagano le tasse” – continua Favia –
“che insiste: le accuse di voler cavalcare l’antipolitica è assurda. I
fatti sono fatti, e dicono che PD e PDL difendono i propri privilegi senza
remore. Incredibile che abbiano salvato anche la Consulta degli
Emiliano-Romagnoli nel Mondo, per la quale chiedevamo di destinare i soldi
ai terremotati…”
COSA CHIEDEVANO GLI EMENDAMENTI
Il primo conteneva l’indicazione che l’assegno sia riscosso solo a
partire dai 67 anni di età, poi migliorato chiedendo che fosse “la
stessa età” dei normali lavoratori. Il secondo imponeva il divieto di
cumulare diversi assegni vitalizi, cosa oggi consentita, percepiti come
ex-Parlamentare, ex-Europarlamentare e di altro Consiglio Regionale. Il
terzo vietava il cumulo in caso si svolgano altre attività retribuite, per
cui l’assegno resta sospeso fino alla cessazione di tale attività. Il
quarto prevedeva che ci fosse un prelievo di solidarietà del 25% sui
vitalizi erogati dall'Assemblea Legislativa da destinarsi al fondo
regionale per la non autosufficienza, con destinazione esclusiva in favore
delle persone con disabilità grave e l’abolizione della reversibilità.
Era poi presente un emendamento per ridurre il numero degli Assessori.
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