F35: un caso scuola di propaganda PD


Da un numero imprecisato di anni, infinite organizzazioni pacifiste e del volontariato stanno cercando di convincere i nostri governi a rivedere programmi di riarmo delle forza armate italiane, costosissimi e che spesso si rivelano anche discreti “pacchi” dal punto di vista dell’efficienza del modello di difesa.
Uno dei casi più eclatanti è quello dei caccia F35, un programma che gli stessi americani cominciano a soppesare attentamente per il continuo aumentare dei costi a fronte di molti problemi di sviluppo e che qualche paese europeo ha già deciso di abbandonare.
L’Italia no.
Avviato quando al governo c’era quella “Unione” che pure io avevo votato nel 1996, dato che nel suo programma scriveva nero su bianco l’impegno alla riduzione delle spese militari (che invece schizzarono incredibilmente verso l’alto), confermato dal successivo governo Berlusconi, riconfermato (anzi, oserei dire “rivendicato”, visto i toni dell’allora sottosegretario PD Forcieri) dal governo Prodi, gli F 35 diventano oggetto di una pressante campagna popolare, ben prima del ritorno del governo Berlusconi (ma fino ad allora assolutamente inascoltata) che infine, nel 2012, il PD ha deciso di cavalcare (ovviamente tralasciando di citare che la decisione di avviare quel programma era sempre stata sostenuta dai suoi governi).

In primavera 2012, tante amministrazioni locali a maggioranza PD presentano ordini del giorno per chiedere di tagliare almeno quella spesa e ridestinare i fondi (dai 10 ai 15 miliardi, secondo le affermazioni del consigliere regionale PD Luciano Vecchi) per combattere la crisi economica o (più tardi) per l’emergenza terremoto (i cui miliardi sbandierati dal supercommissario Errani sono ancora tutti solo sulla carta, mentre possiamo stare tranquilli, che quelli per i caccia americani saranno veri e sonanti).
Sul web si distinguono i Giovani Democratici, nello sventolare la bandiera del pacifismo di ritorno, ovviamente anche loro del tutto indifferenti al fatto che stavano chiaramente smentendo uno dei punti cardinali del modello di difesa proposto dal loro partito quando era al governo, ma pronti a mettere all’indice chiunque non partecipasse alla fanfaronata di un partito che a Roma vota per i caccia  e negli enti locali vota contro.

Nel consiglio regionale dell’Emilia Romagna la proposta viene presentata appunto da Luciano Vecchi.
Il M5S regionale decide di non votare l’odg in regione, perchè questione sulla quale la regione non ha nessun potere di decisione mentre giacciono decine di altre mozioni non discusse su temi rilevanti per la regione.
Il M5S non vota, su FB preoccupati militanti PD mi chiedono “Ma qual’è il programma del M5S sulla difesa?” a me che faccio campagna per il disarmo da quando ero sbarbatello mentre loro mandavano i caccia a bombardare civili in missioni umanitarie per l’esportazione della democrazia.
Mi ricordo simpatici scambi con i giovani di Carpi e con l’assessore Tosi (se non ricordo male) che ci elargiva consigli sul “non perdere le buone occasioni” (per votare le cose giuste proposte da loro, ovviamente), del tutto impermeabili all’argomento che “la cosa giusta” la stava chiedendo il movimento pacifista da vent’anni e i governi di centrosinistra l’avevano sempre tradito

Insomma, una settimana (che non di più è durato l’impegno sulla questione da parte dei nostri prodi piddini per il disarmo) di can can mediatico, un emendamento presentato da 11 senatori PD in parlamento, poi il governo Monti chiede la assolutamente prevista fiducia sul decreto che detta le linee della cosiddetta “spending review” (continuo a pensare che quando si infila in politica un anglicismo, in genere nasconda una presa per il culo) et voilà: gli F35 voluti dai governi Prodi, D’Alema, Amato, Berlusconi, Prodi e Berlusconi sono confermati.
Il PD vota la trentaquattresima fiducia al governo dei banchieri (e del generale ministro della difesa), e non dice bau, che c’è da salvare l’Italia (ammazzando gli italiani e se occorre qualche altro civile nelle missioni “umanitarie”, con i nuovissimi F35).
Ai terremotati ci penseremo con le sottoscrizioni volontarie e con il meccanismo dei finanziamenti rilasciati alle banche (strano vero, essendo il governo fatto da banchieri?), che comunque non copriranno più dell’80% dei danni subiti da imprese e cittadini, che il resto dei soldi ci serve per un aereo patacca americano (peraltro in diretta concorrenza con un programma tutto europeo, poi ci si chiede perchè la Merkel si incazza con gli italiani...)
L’importante era fare un po’ di propaganda e un po’ di caciara e la missione era compiuta già da mo’, che tanto lo sapevano anche i sassi che quando si arriva al nocciolo delle decisioni vere, il PD si schiera costantemente al fianco di determinati interessi e determinati centri di potere (altrimenti col piffero che sarebbe riuscito andare al governo)
Cattivi quelli del M5S regionale che non ci sono stati a votare la mozione in regione, evidentemente fondamentale nel cambiare il corso delle decisioni prese dal PD stesso a Roma.

Su facebook, complice il ferragosto, i commenti sulla vicenda dei Giovani Democratici come quelli dei vecchi marpioni democratici, al momento non si notano.

Commenti