Nel Movimento, solo se e fintanto che.



Poco meno di due anni fa avevo reso pubbliche le ragioni per le quali decidevo di aderire al Movimento 5 Stelle, e sono ancora tutte qui.
 
Fra le altre una era l’impegno a farne un movimento senza leader, dove le scelte si assumono in assemblee o con strumenti di partecipazione in rete, da persone che ci mettono la faccia e il loro impegno e i cui eletti nelle istituzione sono gli unici “precari”  che vorremmo vedere in questo paese.
Come già detto in decine di commenti sparsi in discussioni sulla rete, a livello locale e regionale, quanto il Movimento prometteva fino ad oggi ha mantenuto e resto convinto delle scelte fatte.
A livello nazionale, per quanto mi riguarda, il Movimento 5 Stelle semplicemente ancora non esiste.
Mi spiego: così come a livello locale, il M5S diventa tale solo quando c’è una lista di candidati, “partorita” da un processo democratico sulla base di un programma comune, che si presenta alle elezioni, fino a quando non vedrò il medesimo processo a livello nazionale, per me il M5S "italiano" semplicemente non esisterà
Come già detto e scritto in numerose altre occasioni, io, ad oggi,  non do per scontato di votare una lista del M5S alle elezioni nazionali, fino a che non avrò valutato le effettive possibilità di partecipazione alla stesura di un programma comune e procedure chiare per scegliere i candidati.

Non mi interessano i “comunicati politici” scritti da una (o due) persone su di un blog, mi interessano solo processi partecipativi e collettivi. Se li vedrò, bene, se non li vedrò,  amen: continuerò a cercare il modo di partecipare alla vita democratica di questo paese, da semplice cittadino, fuori o dentro organizzazioni politiche, che si presentino o meno alle elezioni, come ho sempre fatto, valutando di volta in volta con chi impegnare il mio poco tempo e le mie poche energie, ma non firmando mai cambiali in bianco per nessuno.

Per venire alle polemiche dell’oggi, seguite alle dichiarazioni “fuori onda” di Favia trasmesse da La7: quello che ha detto circa la scelta dei candidati non rispecchia la mia esperienza (a Carpi i candidati per Carpi a 5 Stelle, li si è dovuti andare a cercare con il lanternino, uno per uno, nel 2009, e le infinite pubbliche discussioni per le regionali 2010 a Modena, pre e post elezioni, credo siano una prova evidente che c’era ben poco di “predeterminato” nella loro scelta). 

Favia però dice anche una cosa sacrosanta: questo movimento rischia di esplodere in mano a chi lo creato, perchè sono state dette cose parecchio impegnative, la cui mancata realizzazione si rivelerà un boomerang per tutto il movimento e per tutti quelli che in questi anni ne sono stati cuore, cervello gambe e braccia a livello locale.
Di tempo ne è rimasto poco, ma ce n’è: o parte ora il percorso per chiarirci fra di noi su cosa vuol dire partecipazione (ed esperienze come quelle di Rimini, secondo me sarebbero state un ottimo inizio, quindi tutta la fola dell’espulsione di Tavolazzi e della lista di Cento l’ho sempre giudicata un errore), o andremo incontro all’ennesimo spreco di energie e positività di tanti cittadini che in questi anni hanno deciso di rimettersi in moto per un paese migliore.
Fuori dal movimento, per me che mi continuo a definire persona di sinistra ed ecologista, non ci sono al momento alternative politicamente praticabili: la credibilità è ridotta a zero per i partiti ecologisti e di sinistra di questo paese, da pratiche decennali di incoerenza in cambio di due poltrone da consigliere o di un assessore in una giunta,  ma non faccio più sconti a nessuno e non intendo andare a votare alle prossime politiche turandomi il naso.
Quindi resto nel M5S ma solo se e fintanto che vedrò quel minimo di coerenza e di condivisione nelle decisioni, la cui mancanza mi ha spinto in passato ad abbandonare altre storie e appartenenze (per me ben più vincolanti dal punto di vista umano, prima ancora che politico).

Commenti

  1. PS: Lorenzo Paluan è diffidato dal parlare a nome del MoVimento e dall'utilizzo del simbolo

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  2. Dato che non ho mai parlato a nome del movimento e non ho cercato in passato e non cerco per il futuro candidature, per me non sarebbe un problema, spiritosone.

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  3. Paluan è uno dei pochi esempi di coerenza e lucidità politica oltre che civica; gli amministratori dovrebbero essere cosi... ma questa è utopia

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  4. Caro Lorenzo, riconosco nella tua analisi lucidità ed onesta che da sempre ti contraddistingue, però ho finito con queste righe i complimenti.Credo che il problema del movimento 5 stelle sia lo stesso che aveva Forza Italia, ovvero un leader che impersonifica in se il consenso, le proposte e il programma. Mi spiego meglio, come per Forza Italia il passaggio in PDL decretò la "morte" politica del centro destra, se, e se mai riuscirete a far diventare il M5S quello che auspicate, sarà la sua morte, forse non politica ma elettorale di sicuro.

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  5. Per quanto mi riguarda, il M5S è uno strumento con uno scopo: se lavora bene (nel "bene" che intendo io), lavora perche non sia più necessario in futuro. Il sistema partitico italiano è talmente degenerato, che serve un elemento che lo metta in crisi. Come tutte le crisi, se ne può venir fuori bene o male. Per me l'uscita dalla crisi è vedere i partiti che in teoria dovrebbero rappresentare la sinistra di questo paese, tornare a fare il loro mestiere in modo decente, rispolverando alcune cose un po' antiche e innovando parecchio su altre (e devo dire, che guarda caso, molti dei temi portati avanti dal M5S, oggi hanno obbligato almeno a cambiare parte dell'agenda dei temi dibattuti, nei consigli dove il M5S è entrato così come nel paese, con le iniziative di legge popolare e i referendum vinti l'anno scorso, che ovviamente non sono solo merito nostro, ma nessuno può negare che su quei temi il M5S ci fosse e fosse dalla parte "giusta"). Per come la vedo io, è un lavoro che richiederà almeno un paio di legislature, per sgretolare le molte incrostazioni di questa classe dirigente al potere. Ma non per sostituirla con le seconde linee dei partiti attuali, ma con una nuova idea di democrazia e partecipaizone nelle istituzioni, secondo me più rispondente anche allo spirito della Costituzione, e una classe dirigente di persone che non facciano della politica una professione a vita. Io non temo un insuccesso elettorale del M5S, io temo che a un suo eventuale successo, non corrisponda la capacità di compiere la "missione", per mancanza di chiarezza al suo interno su alcuni fondamentali ed è per questo che dico che lo sosterrò a livello nazionale solo quando mi sentirò ragionevolmente sicuro (a livello locale, per quanto mi riguarda, dubbi invece non esistono, nè sui valori condivisi, nè sui programmi, nè sull'azione dei consiglieri regionali). Per me il problema non è se il M5S "vince" o "perde", per me è se riusciamo a cambiare la politica italiana su molti aspetti che ritengo oggi siano marcescenti e pericolosi per la sopravvivenza stessa di questo paese. Vorrei solo evitare che anche mio figlio si trovi davanti all'alternativa o di migrare o di rinunciare all'esercizio effettivo delle sue libertà e dei suoi diritti (come in parte stiamo già facendo noi).

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  6. http://www.repubblica.it/rubriche/elle-kappa/2012/09/11/news/la_canzone_di_beppe_grillo_con_mille_scuse_a_de_andr_-42329771/

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  7. Così a occhio, direi che a ellekappa gli vengono meglio le vignette (e nel caso specifico, mi sa che mille scuse a De Andrè non bastino...)

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  8. Copio e incollo dal sito del FQ

    enrico costantini 23 minuto fa

    Sono stato + di 3 anni nel movimento ed ero responsabile per la comunicazione in Emilia R., e conosco personalmente Favia, Ne sono uscito schifato quando, dopo le regionali, Favia e Grillo hanno mandato a ramengo la democrazia facendo eleggere nel 2010 da 40 amiconi con le famose "elezioni secondarie", il secondo cons. Reg.le (portaborse di Favia), che aveva metà esatta delle preferenze della regolarmente eletta grillina modenese Sandra Poppi (non ridete è tutto vero).
    Lo sapevo già da 2 anni che la democrazia nel movimento non esiste, ma ora guarda caso a Favia torna la memoria e dice la verità, e Grillo invece di cacciarlo come fece con noi di Modena compreso il cons. comunale, sebbene totalmente incolpevoli, se la fa sotto, e dopo la figura di m ... che Favia gli fa fare in tv dicendo che Grillo manco si scomoda a rispondergli al telefono, (e la figura di m... la fa pure la Gruber che, disinformata, si beve le balle di Favia senza argomentare), Grillo gli dice solo che non si fida + di lui.
    Domandina: anche se il M5S prendesse il 15% alle prossime elezioni (voti comunque sprecati visto che non si alleano con nessuno), come credete che finirebbe alla prima convocazione di camera e senato quando i relativi Presidenti chiederanno ai grillini di elencare nell'ordine: il segretario, il capogruppo parlamentare, il portavoce, i probiviri, i revisori dei conti, il tesoriere, i responsabili delle commissioni, e compagnia cantante e riceveranno la risposta che da loro queste figure non esistono perchè sono tutti uguali e 1 vale 1? Ve lo dico io: gli daranno 2 giorni per indicarli, pena la decadenza della loro rappresentanza parlamentare.
    Bella figura davvero e bell'esempio di democrazia.
    Enrico l'analista - opinionista economico x SBS Network di Sidney


    Non mi pare che le cose stiano come dice Paluan, neanche a livello locale...

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. La storia dell'elezione della Poppi è esattamente la prova contraria di quel che scrive Costantini. Se per voi è scarsa democrazia far prendere una decisione che spettava al solo candidato eletto, da un'assemblea regionale, dopo un dibattito pubblico durato settimane e attraverso un'assemblea pubblica, alla quale gli interessati hanno partecipato, salvo poi non riconoscerne l'esito, evidentemente abbiamo due criteri di democrazia diversi (e con questa fanno 700 e una le volte che ho dovuto spiegarlo, sapendo benissimo che chi ritira fuori 'sta solfa non è particolarmente interessato a sapere come sono andate le cose). Comunque, Leonardo o Giovanni che dir si voglia (visto che mi mandi lo stesso commento con due nick diversi), in rete si trova di tutto: gente che racconta di essere stata rapita dagli UFO, di essere stata "responsabile della comunicazione" di un movimento che non ha mai avuto un organigramma, o che di mestiere fa il troll come te. Io mica ti devo convincere di niente. Io so cosa ho sperimentato nel movimento e l'ho scritto qua sopra, se vuoi la verifica, basta che ti presenti e provi a partecipare anche tu, se la cosa interessa (ma capisco che a quel punto dovresti smetterla di nasconderti dietro un nick e la cosa si farebbe complicata...). Buon divertimento.

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  11. Ricordo ai troll che insulti personali da personaggi anonimi (e non) qui non vengono pubblicati. Per chi fosse ancora convinto che ha senso paragonare le preferenze raccolte da due candidati di due circoscrizioni diverse, consiglio di ripassarsi la normativa regionale in termini di elezioni e di imparare a contare.
    Se ancora sopravvive qualcuno interessato a sapere come stanno le cose e disposto a non credere che gli asini volino, copio e incollo la spiegazione già data ad altri, del mio punto di vista, della questione Favia-Poppi-Balestrazzi (dato che è la ventesima volta, scuserete se non riscrivo tutto da capo): " Non serve essere un Sartori o avere una laurea in scienze politiche, per sapere che i meccanismi elettivi rispondono a logiche precise e che per comparare i risultati di due candidati, bisogna che i due candidati si confrontino alla pari sullo stesso bacino elettorale (...).
    La logica della legge regionale, prevede che Modena elegga i suoi 6 rappresentanti e Bologna i suoi otto (se non ricordo male, vado a memoria). I candidati si possono presentare in più di una lista provinciale (e su questo hai ragione, farlo anche secondo me è un errore, ma tieni conto che questa opzione è prevista da una legge voluta da voi (centrosinistra)). Quindi mischiare risultati di candidati che non si sono opposti direttamente fra loro, è un assurdo logico. La legge, (non io) chiede ai modenesi di scegliere, per il loro partito o movimento, chi vogliono vedere a rappresentarli in regione. I modenesi hanno detto a stragrande maggioranza Favia (per quello basta saper contare).
    Sono percentualmente pochi gli elettori che decidono di metter ela propria preferenza su un candidato, quando vanno a votare, quindi si presume che quando lo fanno, esprimano una volontà chiara e nella situaizone che si era creata a Modena, la chiara volonta degli elettori che hanno espresso una preferenza era: non vogliamo essere rappresentati in regione dalla fazione di Balestrazzi e preferiamo Favia”
    Inserire in quel discorso che, si però il secondo degli eletti a Bologna ha preso meno del secondo degli eletti di Modena, significa non voler rispettare la volontà degli elettori di Modena"

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