A fronte di un impegno e di una capacità riconosciuta da
tutti i gruppi consiliari a questa amministrazione nel reagire al momento della
catastrofe, dobbiamo registrare oggi una sorta di remissività rispetto a
decisioni politiche del governo PDL PD UDC e del commissario Errani, che
francamente non si può spiegare se non con la volontà di non disturbare “i
manovratori” regionali e nazionali, alla vigilia di una difficile campagna
elettorale.
Non trovano fondamento altrimenti alcune alzate di scudi da
parte della maggioranza, che pur riconoscendo la situazione di difficoltà in
cui versano migliaia di famiglie nei comuni del cratere, si sforzano di vedere
il bicchiere mezzo pieno (e soprattutto si accontentano di un bicchiere molto,
molto piccolo).
Bocciata la richiesta di avere una legge per il
finanziamento della ricostruzione su fondi certi e non legata ai chiari di luna
di una spending review, i cui esiti non possono essere dati per scontati.
Bocciata la proposta di una copertura al 100% dei danni subiti da
privati , bocciata la proposta di procedere a requisizioni degli appartamenti
vuoti (con le stesse modalità previste per il bando per le “cessioni”
volontarie: ovvero affitti per massimo 18 mesi, retribuiti con garanzia del
comune e da cessare al momento in cui la famiglia torna ad avere l’agibilità
dell’abitazione originaria). Bocciata la proposta di chiedere anche a regione e
provincia di rinviare spese per investimenti strutturali, per accelerare le
disponibilità per la ricostruzione di case e imprese,
Davanti a cittadini in attesa da mesi degli ormai mitologici
contributi per l’autonoma sistemazione, con famiglie che saranno alloggiate in
modo precario per l’autunno e l’inverno, a Carpi e nei comuni immediatamente
confinanti, non si vuole mettere a disposizione l’enorme patrimonio
immobiliare, oggi inutilizzato (2000 appartamenti all’ultimo censimento,
secondo noi sottostimato), Quello che è importante è “non turbare lo spirito di
coesione sociale” che contraddistingue Carpi, come se non fossero anche
carpigiani coloro che in piena emergenza hanno speculato su affitti e opere di
demolizione e ripristino, a fianco dei tantissimi che invece si sono distinti
per prodigalità e generosità.
La coesione nei confronti di chi ha speculato nella bolla
immobiliare (banche e imprese, prima di persone fisiche), vale di più della
coesione con le famiglie carpigiane eo dei comuni vicini colpiti dal terremoto
La realtà è che a quattro mesi dal sisma, ci sono 8,5 miliardi di euro fantasma da parte del governo nazionale, che nessuno ha ancora visto, e che comunque sono meno dei danni stimati dalla stessa protezione civile per la mera ricostruzione.
Figuriamoci il reperire risorse per recuperare i mesi perduti
e rilanciare o innovare la nostre abitazioni o le nostre imprese.
“La situaizone è difficle ma abbiamo ottenuto importanti
risultati”, afferma la maggioranza, dimenticando che lottare per ottenere meno
di quello che dovrebbe essere un diritto, non significa “ottenere un risultato”,
ma essere presi in giro dal governo (e un po’ anche dalla regione, che ha fatto
sì meglio di Roma, ma che al momento sembra più interessata ad altri temi, che
non alla ricostruzione e al rilancio di questo territorio).
Abbiamo vissuto l’ennesimo dibattito paradossale, dove il
solo nominare la possibilità di rendere concreto uno strumento previsto dalla
nostra legislazione (la requisizione in situazioni di emergenza), ha fatto
gridare al “socialismo reale”. Una vera fuga dalla realtà, come se la presenza
di un patrimonio immobiliare rilevantissimo, alle soglie del cratere del sisma,
non dovesse essere intaccato, oltre la necessità di qualche decina di unità, a
fronte delle migliaia di sfollati che passeranno l’inverno in baracche, a pochi
chilometri da noi.
Non c’è un euro, ma tutto va bene, ce la faremo perchè siamo
una grande comunità coesa, e mentre continuiamo a sventolare la cartolina dei
carpigiani “brava gente” intanto, il governo PDL PD UDC decide come spendere i
soldi altrimenti, e a noi ci tocca elemosinare ogni due mesi un rinvio della
tassazione e pagare accise della benzina da subito, per soldi che i terremotati
vedranno forse a gennaio e non basteranno neanche.
La prossima settimana
questo consiglio comunale voterà una variazione al bilancio, dove viene scritto
nero su bianco, che rispetto agli 11,6 milioni impegnati per l’emergenza, da
stato e regione oggi ne sono arrivati solo poco più di 400mila euro e non c’è
certezza sul finanziamento del restante.
Ma guai a turbare il sonno della felice e coesa comunità
carpigiana, specie se questo significa dar fastidio anche al governo Monti o
anche solo un pensiero al supercommissario Errani.
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