Piccola riflessione personale sulla legge elettorale.
La modifica della legge elettorale era la prima (e secondo me anche unica) cosa che avrebbe dovuto fare la maggioranza PDL-PD-UDC
un anno fa, insieme con le riforme per eliminare il bicameralismo perfetto e
ridurre il numero dei parlamentari.
Invece hanno ridotto le pensioni e i diritti dei lavoratori (e
lo hanno fatto in tre settimane), mentre la legge elettorale è diventata la tela
di penelope di tutti i partiti che siedono in parlamento.
Peraltro sul tavolo, da circa cinque anni ci sono due leggi di
iniziativa popolare, che hanno raccolto se non sbaglio il 700% delle firme
necessarie per essere presentate (350mila anzichè 50mila), mai discusse.
Una
riguarda l’ineleggibilità dei condannati e l’altra il ripristino delle
preferenze.
Come a dire, tempo e pretesti per decidere sulle leggi elettorali ne
abbiamo avuti parecchi negli ultimi anni,.
e in effetti se ne è parlato
parecchio (in inconcludenti commissioni bi e tricamerali, molto di più in
battute da salotti televisivi e articolesse di quotidiani prestigiosi).
Risultato: zero.
La mia personalissima opinione è che qualsiasi premio di
maggioranza dato al primo turno sia una legge truffa (ho studiato un po’ di
storia, ho ancora memoria che venne definita così dal PCI una legge proposta
dalla DC, se non ricordo male negli anni 50, che prevedeva un premio di
maggioranza per chi avesse raggiunto il 50% (CINQUANTA!!!) dei consensi).
Poi è venuta l’ubriacatura della “governabilità” da seconda
repubblica, che riformò gli
enti locali spostando la totalità dei poteri dai consigli alle giunte comunali,
per fare un esempio, con un sistema elettorale seccamente maggioritario per i
piccoli comuni e uno maggioritario a doppio turno per quelli grandi, e a livello
nazionale si tradusse con un sistema maggioritario misto e bizzarro (che
prevedeva anche il famoso “scorporo”), seguita dal “porcellum” PDL_LEGA_UDC che
oggi pare sia figlia di nessuno e per la quale invece non dovremo mai smettere
di sputare in faccia ai partiti e parlamentari che la votarono.
Insomma, in nome della “governabilità” (peraltro mai realizzata, dato
che con tutti i sistemi, a livello nazionale, abbiamo visto quanti governi sono
falliti), abbiamo fatto passare alcuni pastrocchi e alcune leggi molto più “truffaldine”
di quelle della DC degli anni 50, quindi, quando sento parlare di “governabilità”
in mezzo al dibattito per la legge elettorale, a me viene metaforicamente da
mettere subito “mano alla pistola”.
Che si possa governare con il 30% dei voti, ci si chiami PD
o M5S, a me pare una pessima soluzione (per usare un eufemismo)..
Personalmente, ritengo che sarebbe meglio avere un sistema
proporzionale con una soglia decente di sbarramento (tra il 3 e il 5), con la
possibilità di scegliere i propri rappresentati con le preferenze o, in
subordine, un sistema a doppio turno come per i comuni sopra i 15mila abitanti.
Dopodichè nessun sistema sarebbe la risoluzione di tutti i
mali istituzionali di questo paese, senza un minimo di riforme costituzionali e
soprattutto di pulizia tra le classi dirigenti che hanno governato ovunque fino
ad oggi, ma almeno sarebbe un inizio.
Invece mi sa che finiremo con il tenerci il porcellum o
addirittura si rischi un sistema se non peggiore (che peggio di così è dura)
perlomeno ugualmente truffaldino, incasinato e disegnato più sugli interessi di
sopravvivenza di certi partiti che non per l'effettività e buon
funzionamento della nostra democrazia e delle sue istituzioni.
E in tal caso, che gli venisse lo “scorporo” a tutti....
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