L'uovo di Colombo (buona Pasqua) - Dal blog di Civati

Bon, visto il livello di confusione che c'è in giro, ne aggiungo della mia,portando anche qui il link ad un post del giovine Civati.
In un paese decente e con una democrazia reale, forse i Civati dettterebbero la linea del PD e magari rispetto a loro si riuscirebbe a fare un'opposizione sulle cose reali.
O forse no, ma lameno sarebbe un confronto fra opzioni reali di rinnovamento del sistema politico, perchè francamente, che il pessimo Napolitano ritiri fuori dall'ospizio i Violante e i Quaglierello, ormai riesce a suscitare più esasperazione e fastidio, che non indignazione.
Comunque, Civati ogni tanto ne dice qualcuna di sensata (e ricordo che un bel confronto/dibattito fra PD e M5S lo facemo a Modena, proprio partendo da un docufilm fortemente "sponsorizzato" da Civati alle Offine Tau, se non ricordo male).
Sia come sia, il suo "uovo di colombo" mi ha suscitato un commento immediato su FB, che riporto di seguito, per tenermelo sott'occhio e di più facile reperibilità, quando magari tra un annetto o due, andremo a verificar ecome sono evolute le cose.


L’uovo di Colombo (buona Pasqua)

Mille commenti. Disorientamento generale, citazioni di Jannacci, richiesta pressante di andare al voto, dubbi circa le scelte dei saggi (nessuna donna, nessun giovane, come se saggi volesse dire «maschi di una certa età»), rilievi di carattere costituzionale a proposito del governo Napolitano, ma anche la concessione che «Ho visto un re» abbia sparigliato e spiazzato tutti, Renzi subito, anzi Renzi no. Secondo altri si tratta di una nuova edizione del piano C, che più che a un governissimo preluderebbe a un’alleanza Pd-M5S (mah). E poi critiche pesantissime al M5S, ma anche il riconoscimento che Napolitano, agendo così, ha di fatto adottato il metodo proposto da Grillo: partire «dalle cose e non dalle persone», e rinviare la questione del governo, perché c’è Monti.
Tra i saggi piacciono soprattutto Quagliariello e Violante, già noti nella precedente legislatura per avere tentato di fare una riforma elettorale indimenticabile, il magiarellum. Senza successo.
Ecco i risultati delle consultazioni di ieri.
Due velocissime considerazioni: la prima, è che c’è qualche contraddizione nell’invocare Renzi e i suoi sostenitori come l’unica soluzione possibile, quando sono loro i primi a essere favorevoli, dichiaratamente, a una collaborazione Pd-Pdl, ribadita ieri in una cinquantina di interviste e da una nota di Gentiloni, che è riuscito a mandare un comunicato quando Napolitano non aveva ancora finito di parlare. Il problema per Renzi non è la leadership, ma il posizionamento politico, come sempre.
La seconda, ben più importante, e che vi prego di segnarvi e che evidenzio in neretto, è che quasi nessuno, tra i 25 e-lettori di questo blog, confida in un asse Pd-Pdl. C’è chi spera in un rapporto tra Pd e M5S, che maturi nel tempo. C’è chi dice di votare subito, che alle «prese per il C», appunto, siamo già stati abituati. E chi chiede la riforma della legge elettorale, chiede di sapere se ci può essere in tempi brevissimi una bozza, perché siamo un po’ stufi dell’argomento della riforma della legge elettorale per non andare al voto (e per non fare poi la riforma della legge elettorale). Se deve essere un alibi, togliamocelo subito. Non c’è bisogno di mettersi a fare un governo campato per aria, se il problema è solo la legge elettorale, giusto?
I saggi devono fare una proposta in una settimana, sulla base anche delle posizioni dei vari gruppi (che dovrebbero essere già note e se non lo sono, che lo siano) e del lavoro dello scorso anno, che si interruppe, vale la pena di ricordarlo, perché Berlusconi tolse il proprio appoggio al governo Monti. E sottoporla al Parlamento per una votazione immediata. Poi si può tornare a votare. A meno che ovviamente non emerga, da quelle conversazioni, una maggioranza politica. Cosa che per ora anche Napolitano ha escluso e che personalmente ho sempre caldeggiato, senza però ottenere alcun risultato.
Per il resto, c’è da fare un’altra cosa, ma ve la dico più tardi. Intanto, auguri (any sense).




Mio personalissimo commento: 
Sì, va bene tutto, ma il problema che rende invotabile il PD, per me,  (a parte il giudizio sui programmi elettorali e su un sistema di valori sostanzialmente liberista), è che appunto, nella sua pancia tiene i Renzi, i Gentiloni, i Violante e tutta una classe dirigente che è ancora lì, nonostante qualche giovane messo a far da bandiera (e a livello locale, i "giovani" aministratori hanno vecchissime carriere politiche alle spalle) e mai, mai, mai, un'ammissione sul fatto di aver sbagliato qualcosa, che non sia un banale lavarsi la coscienza ma prenderne atto con cambiamenti radicali nella propria classe dirigente e nel proprio modo di amministrare dove sono al potere. Certo, si può stare nel PD e andare d'accordo con la Puppato (almeno sui principi, poi sulla pratica è tutto da vedere), ma non è un caso se la Puppato o Ciwati, nel PD contano come il famoso due di coppe (salvo usarli come vessilli del cambiamento nei talk show in tv "scomode")... La grande capacità del partitone è sempre stata quella di sapere accogliere le voci critiche, basta che non avessero nessuno effetto nella "pratica" (e lo lo abbiamo visto anche a Modena, con Modena Attiva. A Carpi no, a Carpi voci critiche, semplicemente, non ce n'è, renziani a parte, ma per quel che mi riguarda torniamo appunto al punto iniziale)

Commenti

  1. Il PD per te è invotabile perchè rappresenta (vorrebbe rappresentare, almeno) tutto ciò che tu non riuscirai mai a fare.
    Una squadra di persone (non uno da solo) all'interno della quale vi sono idee diverse, poi in un qualche modo si decide (quasi sempre sbagliando, ma è un altro discorso).
    Se uno non è d'accordo con una decisione presa, di regole tende non fare come fai tu, cioè prendere e andarsene sbattendo più o meno fragorosamente la porta, principalmente perchè sa che con un atteggiamento individualistico ed in buona parte infantile non si risolve alcunchè.
    Questo per te significa "tenere nella pancia i Renzi ecc" ma vedi, non è che tutti la devono pensare allo stesso modo su tutti i temi se no "fuori dalle palle" (cit.).

    Sempre simpatiche infine le considerazioni che fai su Carpi, rispetto a cui appare evidente il disprezzo che provi per la metà della popolazione che vota "il partitone".
    Naturalmente non ti sfiora l'idea che quella che tu chiami "assenza di voci critiche" sia in realtà una situazione di acquiescenza originata dal fatto che, purtroppo per te e per i teorici del "tanto peggio tanto meglio", mancano reali terreni di scontro come ce ne sono stati a Modena negli ultimi tempi (non mi tirare fuori la centrale garc come esempio, please...).

    PS Naturalmente io insisto su certi punti perchè considero un peccato che una persona come te, preparata, rompicoglioni e con quel filo di arroganza che in certi frangenti non guasta, non sia in grado di svolgere un lavoro di squadra da cui la collettività avrebbe quasi sicuramente tratto giovamento.
    Per intenderci, al posto di Claretta e Bubu capigruppo un Paluan sarebbe certamente stato meglio.

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  2. Grazie per la stima (anche se hai un modo molto pittoresco per esprimerla), ma appunto il tuo discorso avrebbe senso se fossi uno che aspira a quel tipo di cariche.
    Teniamo distinti i livelli: il giudizio sulla "votabilità" di un partito o movimento è relativo a programmi e valori (oltre che alle persone che lo portano avanti). Se le decisioni finali, come dici tu, sono sempre sbagliate (pe rme in realtà non sempre, solo troppo spesso), mi sfugge perchè dovrei votarli.
    La militanza in un'organizzazione è un'altra cosa e su questo non ho problema ad ammettere di essere diventato molto "choosy" dopo le esperienze passate: se devo dedicare del tempo sottratto a lavoro, famiglia e amici per fare politica, voglio farlo in una comunità politica nella quale la cosa abbia per me un senso.
    Se il dissenso è su questioni fondamentali (per me) e non su semplici punti programmatici, la cosa perde di logica (e per inciso, nelle diverse "squadre" in cui ho avuto modo di passare, non è che ci sia rimasto per qualche settimana, portando il mio punto di vista e confrontandolo con altri. Stiamo parlando di anni di partecipazione, a memoria: 7 o 8 nel partitone, 3 o 4 nei verdi, poco più di duenel M5S, senza contare la meteora Sinistra Democratica, ma quella è evaporata da sola...).
    Se la critica è disprezzo, ne dovrei dedurre che i molti amici elettori e iscritti nel partitone che ho, hanno decisamente una bassa stima di loro stessi nel frequentarmi ancora (oppure sono veramente molto buoni nei miei confronti).
    Dato che mi illudo di essere con loro in una relazione paritaria, ne deduco che si può essere in disaccordo senza che questo si atraducibile in "disprezzo".
    Per quanto riguarda il giudizio sul PD di Carpi, invece, abbiamo opinioni diverse: a mio modo di vedere, resta fra i più conformisti della regione (e non è un caso se il 99% dei suoi apparati si è schierato per Bersani, mentre anche il suo stesso elettorato, alle primarie, cercava per quasi la metà, un'alternativa).
    Sui motivi di contrasto: se a Carpi va tutto bene, in effetti non c'è bisogno di nessuna critica (a me pare che a Carpi non vada tutto bene, che alcune cose potrebbero andare meglio e che il partitone, qua sia più un tappo che un'opportunità di miglioramento, e per questo ho partecipato ad iniziative di estrazione diversa dalla loro, dove in realtà, quando non si tratta di iniziative strettamente legate alle competizioni politiche, a volte mi ritrovo poi con diversi elettori piddini, diciamo perlomeno perplessi).
    E infine, tu che dai dell'infantile individualista a me, ce lo dici a quale "gioco di squadra" hai brillantemente contribuito in questi anni? (O almeno, passa qua qualche consiglio per il "team building", come dicono quelli fighi, così la prima volta che mi viene voglia di fare il capogruppo in parlamento almeno so come fare...)

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