C’è una serie di indicibili segreti e di menzogne palesi,
nella vicenda che ha portato l’elezione di Napolitano e la bocciatura di
Rodotà.
L’indicibile
sono le ragioni per le quali un partito preferisce suicidarsi anziché scegliere
un Presidente che sarebbe stato gradito al suo elettorato (e che ,anzi fa parte
del suo popolo).
Dando per
scontato che i parlamentari del PD non siano una banda di pervertiti
masochisti, se non lo hanno fatto è perché chi comanda il gioco nel PD aveva
paura di qualcosa, qualcosa di peggio della loro stessa autoestinzione.
Cosa sia
questo “qualcosa” da la misura di quale incredibile pagliacciata sia l’aggettivo
“Democratico” nel nome di quel partito: c’è un nucleo di potere, che intreccia
partito, pezzi dello stato e dell’economia, che non viene mai scalfito.
Mi spiace
per le migliaia di militanti e iscritti che ci credevano veramente, ma un
partito democristiano (a proposito, anche loro avevano “democrazia” nel nome),
le questioni non si risolvono mai democraticamente.
C’è chi sa e
chi non sa e voi non sapete (come tutto il resto d’Italia).
E’ nella
segretezza che si forma l’asimmetria del potere tra governati e governanti e le
ragioni per le quali Rodotà oggi non è il nostro presidente, sono semplicemente
segrete.
Anche nelle
altre forze è così (M5S compreso), ma questo era un passaggio istituzionale,
non una questione interna, e i grandi elettori del PD hanno giochicchiato con
la presidenza della repubblica.
Basta quello
per rendere l’idea del livello della presa in giro nei confronti della passione
civile per di tanti che sono alla base del PD.
Si sono sbattuti
(due volte) per fare palramentarie che hanno mandato in parlamento un centinaio
di vili (avrei in mente altri termini, ma anche gli insulti perdono di
significato davnti alla porcata fatta da chi alla mattina grida “Prodi” e lo impallina
al pomeriggio nell’urna) e per ritrovarsi esattamente quello che non avevano
voluto, ovvero la trattativa on Berlusconi.
Ho la netta
sensazione che molti di loro si sentano come me quando me ne andai nel ’94, con
la differenza che allora le questioni potevano essere ancora tutte “interne”
(ed essendo io un permaloso, per me furono già allora più che sufficienti),
oggi si sono palesate in un passaggio istituzionale che riguarda tutto il paese
e li espone ad una vergogna senza fine.
Per quanto
riguarda le menzogne, la prima e più evidente è che la questione della
presidenza della repubblica (minuscoli d’obbligo, a questo punto) non fosse
strettamente legata a quella del consiglio dei ministri.
Tutti i
politici che hanno raccontato questa ridicola balla erano del PD.
Quelli del
PDL e Lega sono, politicamente parlando, feccia (a mio giudizio, ovviamente), ma
almeno lo hanno detto sempre
chiaramente.
Per quanto
mi riguarda le bugie dette a sinistra
valgono sempre il doppio e questo squalifica umanamente tutti i grandi elettori
di sinistra che ci hanno raccontato questa favola negli ultimi due mesi.
Trattativa c’era
e trattativa c’è stata e il PD ha
preferito riconsegnare il paese a Berlusconi e Lega e ora anche i più accaniti
fan dei loro illuminatissimi leader, politicamente sempre molto corretti in
pubblico, dovranno riconoscere che se in Italia da vent’anni abbiamo stracciato
la Costituzione lasciando che uno come Berlusconi (che in nessun altro paese
civile potrebbe governare) sedesse in Parlamento, il merito è in gran parte
anche loro.
A questo punto, credo che i parlamentari PD
dovrebbero avere il pudore di non salire sui palchi delle celebrazioni del 25
aprile e lasciarla alle sole rappresentanze dell’ANPI, ma so che loro si
sentono sempre e comunque dalla parte della ragione e quindi con un po’ di
impegno, riusciranno infine con la loro presenza a rendere vuota e “partitica” anche questa festività, lordandola con tutto
il livello di falsità e segreti di cui sopra.
Quindi bisognava votare Rodotà perchè una votazione online per pochi intimi lo avrebbe (il condizionale è d'obbligo, visto che non si sanno i risultati neanche da parte del capo politico) visto vincitore sugli altri candidati.
RispondiEliminaAnzi no, era il primo di quelli che non hanno rifiutato.
Ma fateci il piacere.
PS: in una votazione online di 48000 persone (ipotizzo, perchè non si sa neanche questo) la pubblicazione dei risultati la si fa praticamente in tempo reale, non dovrebbe esserci alcun tipo di problema.
Poi dite che gli altri sono paranoici quanda si parla di casaleggio.
PPS: Presidenza della Repubblica va scritto in maiuscolo, ignorante (ex)grillino.
PPPS: complimentoni per il risultatone ottenuto in Friuli, #primaregionegrillina
La cosa comica è che attribuisci a me gli stessi errori che io attribuisco a Grillo e al M5S,e per i quali mi sono dimesso da consigliere, quindi se proprio ti devi sfogare, forse dovresti scegliere un altro soggetto (è che sono l'unico che probabilmente ti degna di una risposta, ma ti prego, se sei preoccupato perchè su questo blog ci sono pochi commenti, ci tengo a precisarti che a me la cosa non da problema, ergo non scrivere se proprio non ne senti il bisogno impellente...)
RispondiEliminaIn più commenti senza leggere (uno eplicita che mette i "minuscoli d'obbligo", e tu gli dai dell'ignorante, se proprio ci tieni a lanciare un insulto, almeno centralo bene...).
Del risultato del Friuli: mi pare l'esito naturale, quando tieni congelati 8 milioni di voti anzichè usarli e mi pare di averlo già scritto più di una volta e più di due che la partita del governo, da parte dle M5S è stata giocata male, ma vedo che sei un altro di quelli che fa la politica con lo stesso spirito con cui si va allo stadio: un po' di invettiva gratuita (perchè dovrei essere io il destinatario dei tuoi complimenti? Esattamente cosa ho a che fare con il M5S del Friuli e con il M5S come organizzazione, dal momento che ne sono fuori? Chi ti dice che in Friuli non avrei votato anche io per la Serracchiani? (e non lo so neanche io, non ho seguito per nulla i temi di quella campagna e non ho idea di chi fossero i candidati del M5S). Di sicuro ho scritto qui che nei ballotaggi di Milano e Napoli non mi sarei certo astenuto...)
All'nvettiva aggiungiamo il tentativo di essere sarcastico, ma senza riuscirci, (come in questo caso, anche solo per essere sarcastici un minimo di capacità di stare sul pezzo ci vuole).
E in ogni caso: mai entrare nel merito e soprattutto mai dire chi si è e a quale titolo si parla.
Qualunque sia la tua opinione politica, sei l'italiano medio perfetto (e infatti abbiamo la classe politica perfetta che ci meritiamo).