Onorevoli in viaggio



Sabato pomeriggio, volo Roma Bologna che mi riporta a casa da una trasferta di lavoro in Grecia,
(S)ventura vuole che mi ritrovi con il sedile appiccicato a quello di due parlamentari del PD di quella che si sarebbe detta una volta la Federazione di Modena (un lui e una lei).
Sento la di lui garrula voce già a partire dalla scaletta d’imbarco, impossibile non sentire quel che dice, stando io al posto 21C e loro ai 20 C e D (e stando al fatto che il nostro pare proprio animato da irrefrenabile verve comunicativa).

L’aereo decolla e l’aumento dei decibel dei motori in sottofondo, salva dall’instancabile chiacchiericcio, in più anche Morfeo giunge in mio aiuto con un salutare dormiveglia, che ogni tanto viene comunque perforato dalla voce del nostro.
Quello che ne deduco, mentre una volta atterrati ci si intruppa nel torpedone che ci accompagna alla salvifica uscita, sempre con il medesimo sottofondo vocalico,  sono tre considerazioni:

1)      Sono stato un uomo molto, molto, molto fortunato ad aver lasciato il partitone di Modena, prima che il soggetto in questione arrivasse anche solo lontanamente ad avere un ruolo nella baracca.
2)       I suoi giudizi sommari, conditi di pochezza mista a supponenza, su compagni di partito “non allineati”; fatti da uno che per arrivare a Roma, ha dovuto mendicare il posto nel post-primarie, pur essendo esponente di spicco dell’apparato, mi fanno capire perché il PD perda 5 milioni di voti ad elezione
3)      Bisogna riconoscere che il ruolo di “parlamentare” comunque lo prende alla lettera: al tès mai!

Stamattina, prendendo il treno per Roma per ripartire per altra trasferta, incrocio in stazione a Bologna una delle “mie” senatrici con un suo collaboratore.
Nonostante le mie divergenze con l’organizzazione del Movimento 5 Stelle, il ruolo di Grillo e sulla gestione del dopo voto, sono stato ben contento di stringergli la mano e augurare loro buon lavoro, che al momento almeno posso tranquillamente dirmi non pentito del mio voto, e, pensando a tanti elettori del PD che pontificavano sull’asse Grillo-Berlusconi,  oggi come oggi, non è mica poco.   

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