Ad esempio: i soldi del Comune

Se a Carpiserve un’alternativa, serve anche per rimettersi a discutere seriamente del bilancio del Comune.
Come il Comune spenderà i soldi del 2014 non è dato sapere, dato che il bilancio preventivo risulta ancora in alto mare, grazie all’incertezza  determinata dal governo Letta, peraltro degno erede in questo senso dei governi Monti e Berlusconi, nel creare casini ai bilanci degli enti locali in fine anno (nel caso qualcuno avesse avuto dubbi che nei confronti degli enti locali, cambiare il PDL-LEGA,  con PDL-PD-UDC e oggi con PD e comecavolosichiamanoquellichecisonorimasti, faccia qualche differenza).

Fino al bilancio di previsione 2012, l’ultimo al quale ho partecipato, dato che il bilancio di previsione del 2013 è stato approvato ad anno inoltrato, quando mi ero già dimesso e dato che quello del 2014 risulta essere ancora in alto mare, con gli attivisti di Carpi 5 Stelle e Rifondazione abbiamo sempre provato ad affrontare il tema ostico del bilancio comunale, facendo circolare documenti  che fino al 2009 a malapena i consiglieri comunali affrontavano e cercando di portare proposte di emendamento (ovvero modifiche alla spesa comunale prevista), su singoli punti.
Anche quando abbiamo provato ad “intaccare”  il bilancio comunale per cifre che erano ben meno dell’1%, la capacità di dialogo della maggioranza è sempre stata inferiore allo zero. Il bilancio presentato dalla giunta, frutto evidente delle contrattazioni interne fra assessori e dirigenti, è sempre stato un moloch intoccabile e immodificabile dal consiglio comunale (al che uno si chiede cosa un consiglio comunale ci stia a fare, se al massimo può avvallare decisioni già prese):

Stiamo parlando di bilanci dell'ordine dei 0 milioni di euro, complessi, oggettivamente determinati da molte rigidità, ma con importani margini di discrezionalità sugli investimenti da fare e le spese correnti da tenere o modificare. 
Chi vuole può andarsi a ripescare le proposte fatte in consiglio su questo blog, io qua mi limito a qualche “spigolatura” su una delle vicende più interessanti, secondo me, relativa a come vengono spesi i soldi dei cittadini.
Nel 2009, appena eletto , il Sindaco Campedelli confermava un manipolo di incarichi “inuito personam” (cioè senza concorso, extra organico, con contratti di durata pari a quella del mandato del sindaco) e ad alcuni di questi dirigenti “extra”  e a quelli di ruolo, venivano riconosciute indennità, in aggiunta allo stipendio contrattuale, per un totale di circa 270.000€.
Per  il “capo dei capi”, il Direttore Generale, una figura NON obbligatoria per il nostro comune, ma facoltativa, il costo totale era (ed è) di circa 130.000€ l’anno.

Alla fine dello stesso anno, il comune cominciò a ridurre i lavoratori in appalto in alcuni servizi, perché a causa del governo di Berlusconi, i trasferimenti dalla Stato, cominciavano a calare e i Sindaci a fustigarsi in pubblico per l’esiguità delle risorse, additando il governo di Roma come causa di cotanto dolore (con il governo Monti e poi quello Letta le cose son cambiate poco, però gli strali nei confronti del governo cattivo, chissà perché, sono diventati meno rumorosi..).

La proposta di intervenire su quelle indennità, in un’ottica di “contratto di solidarietà” interno al comune non venne preso in considerazione.
Chi , dalla campagna elettorale, proponeva di superare la figura del DG, veniva mediamente tacciato di qualunquismo.

Oggi, alcuni di quei dirigenti indispensabili e incredibilmente competenti da meritare specifiche indennità di mansione da parte del Comune, non sono più in servizio e non sono stati sostituiti.
Misteriosamente le mura del Comune non sono crollate e la disperazione non pare essersi diffusa per le strade.
Supponiamo che lo stesso fenomeno non si verificherà neanche quando, dalla prossima legislatura, la figura del DG verrà appunto abolita.
Ora, se il giorno dopo la scomparsa dall’organigramma comunale di questa figura (e della relativa indennità di 130mila euro) il comune non collasserà su stesso e non verrà inghiottito da un buco nero, molto probabilmente, da questo dovremmo dedurre che la figura del DG e alcune delle indennità “ad personam” erogate non erano poi così necessarie, insostituibili o “irriducibili”.

Sforbiciando DG  e parte delle indennità (manco tutte), sarebbero saltati fuori un 300mila euro all’anno che il comune avrebbe potuto spendere in altro modo.
Magari a quest’ora potevamo ancora avere i lavoratori in appalto alla Loria che  avrebbe potuto continuare a tenere aperto la domenica, ravvivando il centro storico,  e il lunedì pomeriggio, o magari avremmo avuto liquidità sufficiente per creare un piccolo fondo rotativo per avviare le start up di nuove imprese innovative o la riqualificazione dei lavoratori  di aziende in crisi, oppure avremmo potuto ristabilire il 75% del Fondo Sociale per l’affitto, che i governi  Berlusconi e Monti hanno fatto definitivamente scomparire dalla faccia della terra e che il governo Letta si guarda bene dal ricostituire.
Comunque sia, l’abolizione della figura del DG, rivela chiaramente che quella figura era stata sostanzialmente creata per avere qualcuno che togliesse le grane dal tavolo dei sindaci, mentre loro erano impegnati a fare altro.

Come farà il prossimo Sindaco senza il suo DG, non si può neanche immaginare …

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