L'alternativa parte dalle idee

In queste settimane i gruppi di lavoro impegnati nella costruzione di un’alternativa per Carpi hanno fatto una prima raccolta di idee e proposte, in una serie (lunga…) di incontri dove abbiamo provato a dire cosa secondo noi a Carpi serve, portando dentro tutte le nostre esperienze di lavoratori, studenti,  volontari in associazioni, donne, uomini... insomma  cittadini.
Domani sera per molti dei temi prenderemo alcune decisioni finali, alcuni argomenti andranno ulteriormente affrontati nelle prossime settimane, ma intanto tutte le bozze le trovate sul sito.

Tanto per marcare una differenza, mi piace sottolineare come questo gruppo  sia partito prima dalle idee, da quello che c’è da fare, mettendole in comune che non dalle facce da appiccicare sui manifesti  perché questa campagna elettorale, partita con le primarie del PD, ci pare che nel tanto parlare su questioni  interessanti ma tutto sommato marginali (dieci posti di coworking nel torrione degli spagnoli? Due chilometri di ciclabile in più dopo anni di investimenti che non hanno tolto un’auto che fosse una dalle strade, in una rete senza capo né coda?), ha perso per strada alcuni fondamentali  (qualcuno ha capito dai programmi del candidato sindaco, da dieci anni giunta, da sempre funzionario di partito, quale futuro si prospetta per AIMAG, prona ai piani regionali del PD e agli appetiti di HERA? Qualcuno si è preso la briga di capire perché si modifica lo statuto di un organo ormai pletorico come quello dell’Unione Comunale, che continuerà a decidere per tutti su questioni fondamentali, senza essere mai stato scelto ed eletto dai cittadini?).

Insomma, la prima “alternativa” che quel  gruppo ha affermato, è che la politica non si può ridurre al marketing di facce e simboli, di schieramenti "a prescindere" e di “confronti”  dove si da ragione a tutti, basta che poi ci sia una belle serie di foto da pubblicare su facebook, ma si dovrebbe nutrire di questioni di un certo rilievo che invece rimangono fuori dalla possibilità di lettura di semplici cittadini, in un continuo aumento della disparità informativa fra chi governa e i governati, che solo con molto impegno dal basso a volte si riesce a smascherare (penso alla vicenda della centrale a biomasse di Fossoli come alle azioni dei comitati post sisma o di quello sulla questione amianto).

Ci sono partite che influenzano e  influenzeranno grandemente la qualità della nostra democrazia locale (e quindi della nostra vita) nei prossimi anni.
Fanno pochissimo vetrina, per questo è bene che ci siano persone che vogliano partire da quelle, prima che da tutto il resto , quando si parla di campagna elettorale.

Intanto, questi ci hanno messo le loro idee e hanno dato la possibilità a chiunque si riconoscesse in un minimo di valori comuni,  di portare le proprie, di partecipare, in un percorso che è ancora aperto.

Tutto il resto (nome, simboli, candidati) verrà dopo e comincia da ora, ma qualunque sia l’esito di questo percorso, intanto si è creata una bella “palestra” di democrazia dal basso (ovviamente del tutto migliorabile e la cui qualità, per schizzinosi e diffidenti, dipenderà proprio da quanti saranno ancora a volerci mettere le mani dentro) e le proposte resteranno sul tavolo, per chi chiunque ne vorrà approfittare (tutto sommato, siamo abbastanza allergici al copyright).
Intanto ci si rivede domani sera, 17 marzo, sede ANPI di via San Bernardino, ore 21.
Se a Carpi serve un'alternativa, chi ha idee, voglia di fare e spirito di servizio, è bene si faccia avanti.

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