Foto Tratta da VOCE |
C’è un filo
che lega una delle ultime delibere di giunta dell’amministrazione Campedelli in
materia urbanistica, con alcuni luoghi simbolo della cementificazione del
territorio carpigiano.
Il 7 aprile
la giunta ha approvato il progetto PRELIMINARE A3 n. 31/14 “Progetto per la realizzazione
di un nuovo Centro Diurno/Care Residence per anziani nel Comune di Carpi”, opera
meritoria e necessaria, ma dove decide di farla?
Nell’area
verde cosiddetta della Cappuccina, ovvero nell’area che solo due anni fa, in un
consiglio comunale aperto, l’assessore Tosi elencava tra i grandi polmoni verdi
urbani di Carpi (che tali sono fin che non ci mette mano il PD).
Il PRG scaduto
la destinava a verde pubblico, ma com’è noto se è “impossibile”, secondo la
nostra amministrazione, cambiare la destinazione di aree edificabili per farle
tornare agricole o verdi (altri comuni, con più coraggio, lo hanno fatto), non
c’è nessun problema nel far diventare un’area prevista dal PRG a verde, come
edificabile.
Il PRG da “intoccabile”,
quando si tratta di aree verdi, diventa improvvisamente “malleabile”…
Ma cosa lega
la prossima cementificazione della Cappuccina a quelle della Cremeria e del “parchetto”
Lama?
Mettiamole
in fila.
Nel 2008, il
comune approva una variazione di destinazione d’uso dell’area verde della ex
Cremeria, per consentire ai proprietari privati, di “rinunciare” a fare una
struttura per anziani e costruire invece appartamenti di pregio.
Massima resa
per chi costruisce, una mancia al comune per tirar su un piano del Carpine, un
giardinetto per la citta al posto di un’area di diecimila metri quadri di
campagna originale, dentro il perimetro urbano.
La
destinazione “pubblica”, che prevedeva una struttura per anziani, sacrificata all’interesse privato e fine della
fiera.
Costruisce
la CMB
Poco dopo, il
Coordinamento Beni Comuni di Carpi fa partire la campagna di informazione su
quello che sta per avvenire nell’area oltreferrovia, tra Piano di
Riqualificazione Urbana e comparti del prg che avanzano e che minacciano di
asfaltare completamente tutta l’area compresa tra la ferrovia e via Cavata.
Dalla
battaglia della Cremeria a quella per “l’oltreferrovia”.
Rifondazione
Comunista e Carpi 5 Stelle mettono nel loro programma elettorale del 2009 lo
stop alla cementificazione dell’area, nel frattempo la crisi fa finalmente
rallentare alcuni dei progetti previsti (ma non li ferma del tutto, andate a
vedere la villettopoli che intanto si è sviluppata che si affaccia su via Due
Ponti) e si mobilita un comitato di cittadini che chiede l’istituzione di un “Parco
Lama”.
Il successo
del comitato, poi trasformato in associazione, obbliga l’amministrazione a
qualche intervento di facciata, su uno dei comparti, previsti nell’area, di
proprietà della CMB.
Dopo un paio
d’anni di iniziative pubbliche e pressioni, il PD cede, chiama la CMB e riesce ad ottenere la non
costruzione di edifici su via Corbolani e la riorganizzazione delle aree verdi,
unite in modo da formare un corridoio(ino) verde, in mezzo alle costruzioni
previste del comparto.
Alla CMB si
promettono “compensazioni”, in termini di diritti di edificazione in altre aree
(non meglio specificate).
Tutto quello
previsto dagli altri comparti, al momento non viene rimesso in discussione, il
PRU che prevedeva un delirio di hotel, centro commerciale, parcheggi e un paio
di centinaia di appartamenti) sospeso, più per evidente coma del mercato che
non per ripensamenti “verdi” della giunta, ma, vado a memoria, non mi risulta
ci sia stata nessuna modifica sulla destinazione d’uso di quell’area, (su questo punto, se qualcuno ha buone notizie faccia sapere).
I potenziali edificatori quindi sono ancora tutti lì con buona pace della viabilità della zona, dato che nel frattempo il
mitologico sottopasso di via Due Ponti è scomparso dai radar, mentre per quello
di via Roosevelt si passa da un’ipotesi fantasiosa all’altra, tutte esterne
alla giunta, senza che la giunta dia mai una risposta vera.
Così passa il 2013.
Arriviamo ad oggi, appunto all’ultima delibera: a Carpi serve una struttura per gli anziani (torna
alla riga quattro di questo gioco dell’oca del mattone…)
Un milione e
centomila euro di base di appalto, da costruire, appunto , su terreno pubblico
destinato a verde, su quell’area che solo due anni fa gli amministratori PD (e altri, vedi il giornale della Curia Notizie) indicavano come vero parco urbano “alternativo” al Parco Lama.
Risultato:
la Cremeria, cementificata e variazione d’uso da pubblico a privato;
Oltreferrovia cementificato perché non si possono cambiare le destinazioni d’uso
e approvato, a mercato immobiliare fermo, un piano particolareggiato, che è
servito solo ai proprietari dell’area per porre un punto di “non ritorno” sul
destino dell’area, facendo il “beau geste” di spostare qualche mattone per far
credere di avere risposto ai migliai di cittadini che chiedevano di non
cementificare l’area; Capuccina, che da
area verde verrà utilizzata per una struttura di servizio pubblico.
Nel primo
caso il costruttore era CMB, nel secondo è CMB, nel terzo si vedrà chi si
aggiudicherà l’appalto (qualcuno vuole azzardare ipotesi?)
Il tutto
ovviamente nell’ottica del “Consumo Zero del Territorio” previsto dal programma
elettorale del PD e del suo candidato sindaco Bellelli, che per inciso, era in giunta
sia all’epoca della Cremeria, che del Parco Lama, che della Cappuccina. Il
nuovo che avanza (di verde ne avanza meno).
Bell'articolo, io sostengo Giorgio Verrini, ma sono d'accordo al 100% e quanto scrivi è in linea con il programma urbanistico di Carpi Futura. In bocca al lupo.
RispondiEliminaDavide Lugli
Lorenzo, sono perfettamente d'accordo con te. Mi fa ancora più rabbia leggere sulla Gazzetta che i Verdi di Carpi con in testa il buon D'Addese abbiano presentato la propria lista di sostegno a Bellelli chiedendo "un grande parco per la nostra città". Ma tu l'hai mai sentito D'Addese dire qualcosa in questi anni a sostegno / in difesa del Parco Lama? o anche esprimere una qualche propria "idea verde" originale? Anch'io come Davide qui sopra aderisco a Carpi Futura, ma le buone idee non hanno etichette e le battaglie "verdi" ancora meno. Sergio Vascotto
RispondiEliminaIn effetti la parabola (molto discendente) dei Verdi, sia a livello locale che nazionale, negli stessi anni in cui in tutta Europa i movimenti ecologisti raggiungevano risultati elettorali a due cifre, a mio giudizio è proprio dovuta a questa totale perdita di credibilità. Predicare, a parole, le cose giuste, mentre nei fatti si avvallano tutte le decisioni sbagliate, in cambio di un posto in una giunta comunale o regionale, quando non si hanno manco i consensi per eleggere i consiglieri, è la causa del fallimento dei Verdi italiani, movimento nel quale ho militato, che ha dato alla politica italiana figure di rilevo come Alex Langer ,che per me rimane un esempio e un faro politicamente ed eticamente, ma il cui simbolo, in Italia, è stato negli ultimi dieci - quindici anni definitivamente sputtanato da un ceto politico tanto avido quanto inconcludente e incompetente, salvo rare eccezioni. Ma ovviamente è giusto la mia opinione.
RispondiEliminaCome ho scritto più volte in passato, in un paese europeo decente, mi troverei naturalmente con i Verdi, ma qua, quell'ambiente, è stato definitivamente inquinato e temo che la bonifica richiederà un paio di generazioni.