Rubo il post di Bruno Pullin su facebook, che esprime in
modo semplice qualche riflessione che mi ronzava in testa anche a me, sul senso della campagna pubblicitaria di
Bellelli per le amministrative.
Scrive Bruno:
"Il nuovo manifesto elettorale di Alberto Bellelli "E' tempo per noi" mi fa venire in mente la prima pubblicità della L'Oreal "Perché io valgo".
Insomma mi fa pensare che "noi" sia riferito non alla comunità ma alla loro cerchia. Ossia "Adesso tocca a noi: è da quando siamo nati che ci hanno promesso che avremmo amministrato la città".
Per la cronaca la L'Oreal ha cambiato la pubblicità prima in "Perché voi valete" ma aveva una connotazione ancora negativa e poi in "Perché noi valiamo".
No, lo dico giusto oggi che c'è Oliviero Toscani a Carpi. Una coincidenza."
Scrive Bruno:
"Il nuovo manifesto elettorale di Alberto Bellelli "E' tempo per noi" mi fa venire in mente la prima pubblicità della L'Oreal "Perché io valgo".
Insomma mi fa pensare che "noi" sia riferito non alla comunità ma alla loro cerchia. Ossia "Adesso tocca a noi: è da quando siamo nati che ci hanno promesso che avremmo amministrato la città".
Per la cronaca la L'Oreal ha cambiato la pubblicità prima in "Perché voi valete" ma aveva una connotazione ancora negativa e poi in "Perché noi valiamo".
No, lo dico giusto oggi che c'è Oliviero Toscani a Carpi. Una coincidenza."
Aggiungo un’altra valutazione, che vale per Bellelli
come per qualunque altro faccione che troveremo su manifesti 6X3 in questa
campagna elettorale.
A mio modo di vedere, quando si cominciano a investire
decine di migliaia di euro per una campagna elettorale su un comune come quello
di Carpi, la questione non è solo, diciamo così, sulla qualità del messaggio, ma
diventa questione etica e morale.
Per la campagna elettorale del 2009 Campedelli spese, se non
ricordo male, circa 50.000€, (ai quali vanno aggiunti 15000 euro di una
vergognosa campagna di comunicazione del comune, autocelebrativa, uscita guarda
caso poche settimane prima della campagna elettorale) per far conoscere il
lavoro di un sindaco che aveva già governato cinque anni e che fa parte della
vita politica di questo comune da
sempre.
E’ evidente che se si ritiene che per far politica, in un
luogo che governi da sempre, con candidati che fanno parte della vita politica
di questo comune da lustri se non decenni, devi spendere risorse così ingenti,
non stiamo più parlando di politica, di informazione e ormai neanche di
propaganda.
Siamo al puro marketing pubblicitario ed è evidente che per
fare pubblicità serva una montagna di soldi, che a loro volta ad ogni campagna
elettorale alimentano una rete di interessi e, come si suol dire, tutto si tiene.
C’è un problema etico e morale, secondo me, quando la politica si riduce al
cannoneggiamento pubblicitario, e non stupisce che per nutrire questo
modo di intendere la politica, siano serviti negli anni, le centinaia di
milioni di risorse pubbliche alla quale si sono sempre aggiunte le risorse di
gruppi grandi e piccoli, in grado di far valere i propri interessi, non sempre coincidenti con quelli della collettività,
oggetto e destinatario della persuasione pubblicitaria.
E' ovvio che anche Carpi Bene Comune spenderà e ha già speso soldi solo per poter eleborare una proposta di alternativa per questa città (nello specifico, per il solo fatto di trovare sale dove riunirci, abbiamo speso alcune centinaia di euro di cui hanno beneficiato il Comune, il circolo Arci Mattatoyo, l'ANPI, il centro anziani di Cibeno, perchè in questa città non c'è uno spazio civico dove cittadini interessati a partecipare alla cosa pubblica, possano riunirsi senza spendere soldi...), qualche decina di euro per provare la promozione dei post su facebook e spenderemo qualcosa per materiali di comunicazione (pochi volantini, possibilmente su carta riciclata, i manifesti necessari per gli spazi elettorali e per i banchetti per la raccolta firme).
Il tema quindi, non è tanto eliminare il finanziamento
pubblico ai partiti (cosa dovuta, in base a un esito referendario e in un paese
decente non ci sarebbe neanche da discuterne) o il mettere un tetto ai contributi privati (quando poi non si regola tutta la fauna delle "Fondazioni" politiche, i cui finanziamenti sono fra le cose più opache del nostro sistema politico), di fronte alla prova dei fatti
che queste risorse servono solo per ridurre la politica a marketing, ma sia necessario mettere
un limite alle spese per una campagna elettorale, per ricordare a tutti che
presentare un candidato o (meglio) un progetto politico, non è come vendere una
saponetta.
Un limite di "accettabilità morale" per un'elezione comunale come quella di Carpi, io lo vedrei non oltre i cinquemila euro (in ogni caso, Carpi Bene Comune, ne spenderà molti meno).
Ma suppongo che nell'era della politica ridotta a spot, di "questioni morali" sia bene non parlarne...
Ma suppongo che nell'era della politica ridotta a spot, di "questioni morali" sia bene non parlarne...
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