Ora che è ufficiale approfondiamo un po’ il giudizio sulla
composizione della giunta di Carpi, anticipato un paio di giorni fa dal suo
Deus Ex Machina Bellelli (Rossano).
In ordine rigorosamente sparso:
Simone Tosi: in giunta per forza di cose, dato che al
partitone con i chiari di luna dei bilanci di partito che girano, mica possono
riprendersi i dipendenti che hanno messo
a carico della collettività tutta, continuerà con la consueta abilità nel
traslare in un figurativo politichese le scelte più impattanti e
cementificatorie (in perfetta continuità con le giunte anche a lui precedenti)
in “sostenibili” (tipo il famoso ”primo mattone del Parco Lama”). Ha un altro
mandato di diritto per le regole del partitone, essendo del tutto ininfluente
in qualsiasi processo decisionale che abbia a che fare con la politica
urbanistica e ambientale decisa dai suoi dirigenti (e da fuori dal Comune),
riuscirà ad attraversare indenne anche questo. Poi fra cinque anni il partitone
vedrà dove ricollocarlo (se ancora potrà).
Simone Morelli: l’affidamento della delega alla cultura
all’assessore “alle feste” del comune di Carpi è in effetti una novità
inaspettata. Perfettamente in linea con la concezione “yè-yè” che gli istituti
culturali devono avere nell’Italia renziana, oggettivamente il partitone che
un tempo fu di Gramsci, non poteva scegliere assessore più in linea (per i due
lettori sui quattro di questo blog che non capiscono le battute: questo non è
un complimento). Certo un Taurasi avrebbe avuto un aplomb decisamente più
austero e cardinalizio, ma essendo effettivamente uomo di cultura, sarebbe
risultato incredibilmente noioso rispetto al nuovo corso.
Stefania Gasparini: in genere la separazione tra cultura e
istruzione nelle deleghe assessorili significa una cosa sola: depotenziamento.
Le politiche scolastiche sono materia di Unione (sfido l’elettore medio
carpigiano a dirmi a che sindaco dell’Unione siano toccate fino a d oggi…).
Aldilà delle qualità personali della Gasparini, appare evidente che è lì solo
in funzione di bilanciamento “correntizio-sindacale”.
Cesare Galantini: essere assessori senza una base di
consenso popolare e consiglieri in consiglio comunale, significa essere
sostanzialmente legati mani e piedi nella propria azione politica. Di Galantini
si ricordano le posizioni prese in consiglio comunale sui lavoratori in appalto
alla Loria (prima che li facessero fuori definitivamente), degli esponenti
di SEL si ricorda l’impegno contro la vendita
di AIMAG e poi sui referendum nazionali. Avendo fatto il PD tutto il contrario
di quanto sostenevano Galantini e SEL e non avendo loro la possibilità di incidere minimamente
in consiglio comunale, che abbiano un posto in giunta, con parte delle deleghe
che furono dell’altro microalleato D’Addese e con totalmente inutile delega al
bilancio (che andrebbe rinominata dai tempi della Caruso o della Valentini in
Provincia: “delega alla presentazione (breve e facilitata) del Bilancio redatto
dal dirigente di turno”), rientra nella normalità delle cose italiche. Il PD si garantisce nei secoli la fedeltà dell’alleato,
del quale non aveva assolutamente bisogno per vincere le elezioni, ma utilissimo per chiarire a tutti che questa
giunta, (pofferbacco !) è di centrosinistra (dove la sinistra conta appunto per
l’unovirgolablisga).
Daniela De Pietri: se non altro è una persona che il sociale
e la sanità nella sua attività da consigliera le ha seguite, al contrario delle
due donne che precedettero lei e Bellelli al sociale. Senza dubbio è dotata di
una certa personalità, che non guasta, visto che anche questa materia
tecnicamente è dell’Unione e nell’ultimo quinquennio, il sindaco dell’Unione
che ne aveva la delega è stato pressochè un fantasma (rilancio la sfida
all’elettore carpigiano medio di cui sopra). Qua o tanto bene o tanto male, ma
per lo meno non ci si aspettano mezze vie (spero).
Milena Saina: sconosciuta al di fuori del suo ambito
professionale ed evidentemente anche agli elettori della sua lista, in attesa
di poterne valutare l’operato, sulla sua nomina l’unico giudizio che si può
dare è: le vecchie volpi democristiane
di Carpi sono dei geniacci (per gli altri due lettori su quattro di questo blog
che credono di capire le battute: questa non è una battuta).
Il Sindaco: … l’è un brèv (e tante bèl) ragas.
Auguri a lui e alla nuova giunta di buon lavoro. Ai
carpigiani:... auguri (e basta).
La foto è rubata dlla pagina FB di VOCE
La foto è rubata dlla pagina FB di VOCE
sfido l’elettore medio carpigiano a dirmi a che sindaco dell’Unione siano toccate fino a d oggi
RispondiEliminaProviamo con Schena?
Ciao
Comme 22: se sai chi era assessore a cosa nell'Unione TdA non sei un elettore medio ( quindi o sei Schena o un suo parente di primo grado).
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