Qualche nota sui ballottaggi a noi “vicini” (Sassuolo,
Vignola, Correggio e ovviamente Modena), a mio “insindacabile”
giudizio.
L’affluenza: Il
dato dell’affluenza ha sconvolto tutti (ma del resto da queste parti non si era
manco “abituati” ai ballottaggi, quindi non c’erano praticamente precedenti su
cui confrontarsi).
Banalmente di mio noto che la partecipazione ha superato il
50% solo dove la competizione è stata “vera”, ovvero dove l’elettorato si
sentiva di poter decidere effettivamente o di poter portare un cambiamento
reale: Sassuolo e Vignola.
Nei due comuni dove la gara era tra partitone e 5 Stelle
(Modena e Correggio), si resta invece lontani dal 50% dell’affluenza al voto.
Come avevo avuto modo di scrivere quest’inverno ragionandosu Carpi, il punto è che il simbolo dei 5 Stelle ha una caratterizzazione
nazionale troppo forte, per riuscire a convincere i delusi del partitone a
convogliare su di loro.
Convinti di poter fare “il botto” anche nelle terre più
rosse, gli attivisti 5 Stelle hanno voluto ignorare che, aldilà di tutti i
vezzi sull’essere “oltre” destra e sinistra, la politica si nutre di valori e
di simboli.
Quello del 5 Stelle nasce e cresce grazie a Grillo, ma con
Grillo si ferma anche. Se ne può pensare il bene o il male che si vuole, ma il
dato di fatto è che oggi il M5S esprime un’identità politica marcata, molti dei
suoi attivisti vi partecipano con la stessa (legittima) adesione dei militanti
di altri partiti e quando il simbolo elettorale diventa meccanismo più di
appartenenza e affermazione identitaria che strumento per un ragionamento
politico, siamo già ampiamente tornati nel recinto di una politica del tutto “normale”,
quella del “noi” e del “loro”, che a volte si rivela un freno nel riuscire a
comunicare nei confronti di quell’elettorato che vorrebbe fare scelte di buon
senso e non scelte di campo (per di più trincerato dalle menate grilline che
escono dal suo blog).
Così, anche davanti all’evidente e scandaloso disastro della
gestione piddina di Correggio, molto vigliaccamente oggi scaricata sulla sola
figura del Sindaco, come se partito, giunta e consiglieri del PD di Correggio
fossero stati tutti per cinque anni in vacanza (e di sicuro il loro senso
critico lo era), la risposta di un lista che utilizza un simbolo divisivo come
quello dei 5 Stelle ha secondo me, ridotto le chances per ogni possibile
alternativa.
Ragionamento parallelo per Modena: di fronte ad un candidato
evidentemente inviso anche a parte dell’elettorato piddino, la necessita di
dover portare avanti “l’identità grillina” degli stellati modenesi, impedisce
qualsiasi soluzione alternativa e credibile. Bortolotti guadagna voti, ma solo
tra la destra più rancorosa nei confronti del partitone, quando invece l’obiettivo
era raccoglierne i delusi, spostare i consensi da chi ha il potere, non raggranellare
i voti di chi comunque il centrosinistra non l’avrebbe votato.
Poi senza dubbio contano le qualità personali dei candidati
e la capacità di parlare a tutta la città prima e durante la campagna
elettorale, dei programmi credibili, ma
resta il punto che chi vota 5 Stelle in un comune, come qualsiasi altro simbolo
nazionale, in qualche modo sente di doversi far carico di tutto il “pacchetto”
grillino, ed evidentemente qua la cosa non era gradita.
Risultato: se ne stanno a casa più elettori che non altrove.
Riesce invece il colpaccio a Smeraldi a Vignola, ne avevoparlato giusto venerdì.
Vittoria sul filo di lana, ma in fondo in democrazia basta un voto in più.
Vittoria sul filo di lana, ma in fondo in democrazia basta un voto in più.
Certo la coalizione di Smeraldi è bella variegata e la sua
maggioranza in consiglio sarà ben diversa dai “monoliti” PD, speriamo che tutti
capiscano quale incredibile capitale hanno a disposizione, non lo disperdano e
riescano a praticare la nobile arte politica del “compromesso al rialzo”.
Sarà dura, non conosco Smeraldi quindi non esprimo giudizi
sulle sue personali capacità, ma intanto i civici vignolesi, partendo dal
laboratorio di Vignola Cambia, la cui natura è sempre stata chiara, hanno fatto
un percorso notevole. Incrocio le dita per loro e gli mando di nuovo il mio “in
bocca al lupo”.
Resta Sassuolo. Ancora una volta, come detto centinaia di
altre in passato, non c’è nulla da fare: dove il centrosinistra viene percepito
come reale alternativa alla destra (e sottolineo il “percepito”), il M5S non
trova spazi (che invece trova benissimo quando si tratta di esercitare una
critica di netto stampo ecologigista e legata al tema dei beni comuni dove il
centrosinistra è al potere.
Per i pentastellati sarà un modo “vecchio” di leggere la
politica, ma il punto per me resta sempre quello: si può tranquillamente dire
che le differenze tra partiti di centrodestra e centrosinistra, in questo paese,
sono esigue, ma certi temi e valori
non possono essere sposati da tutti e determinano scelte di campo.
Il M5S va bene (e in qualche caso limitato vince, ma evidentemente
non qui in Emilia) dove la sinistra non
fa il suo mestiere da anni. Stenta, come nel caso di Sassuolo e Vignola, dove
esistono evidenti alternative.
Nell’uno e nell’altro caso, la sua capacità di attrarre voti
è fortemente legata, nel bene o nel male, a quello che viene scritto su un blog
la mattina, a seconda di come si sveglia uno dei due guru e questo resta uno
dei principali limiti alla sua crescita.
E’ innegabile che in questo bailamme, grosse responsabilità
per non essere stati assolutamente parte in gioco, nel tentativo di
rappresentare quello che in senso lato identifico con il “popolo referendario”
del 2011, ci siano anche per la nostra parte.
Io continuo a non vedere altra soluzione se non la
costruzione di mezzi di partecipazione dal basso, dove l’identità dei valori
sia chiara, ma quella delle appartenenze partitiche o associative possa essere
messa a servizio di progetti comuni, se l’obiettivo è quello di poter
esercitare una reale influenza su chi esercita il potere.
Il risultato di Vignola ci dice che si può fare, quello del
resto della provincia invece ci indica che la strada è ancora lunga, richiede
parecchio impegno e parecchio spirito di apertura a nuove forme di
organizzazione e partecipazione, ma se qualcuno ha alternative credibili già pronte alzi pure la mano.
La foto è rubata alla pagina FB di Vignola Cambia
La foto è rubata alla pagina FB di Vignola Cambia
Caro Lorenzo,
RispondiEliminaper la prima volta dissento dalla tua analisi perché tu con le tue motivate ragioni hai preso un nuovo percorso, io mi sono messo in pausa a riflettere e ho capito che non tutto è Carpi 5 stelle o Grillo e Casaleggio ma persone pensanti.
Stimo le tua vedute e la tua capacità politica ma credo che sopravaluti il popolo nelle sue forme.
Di fatto i 5 stelle hanno perso perché hanno impostato la comunicazione tutto sul FATTORE WEB+YOUNG mentre in Italia il 50% e over 60 e Guarda porta a porta e Ballarò
Quindi se poi pensi che i giovani pur in crisi vanno al mare il gioco è fatto di chi ha votato.
La realtà che in Europa e forse nel mondo occidentale la crisi d'identificazione politica e il senso civico al minimo storico ci hanno portato qui...
Non sono in grado di percepire il futuro ma ho grossi dubbi che mio figlio gli interessi qualcosa di Grillo Carpi Bene Comune o FI... solo il tempo lo dirà...