Fatte salve le considerazioni generali di stamani, sul crollo dei consensi in termini assoluti per
tutti coloro che hanno partecipato a queste elezioni, quel che resta da
commentare e che ha una certa rilevanza per Carpi è l’andamento delle
preferenze.
Risultato
quasi sbalorditivo, per me che sono un ingenuo, per quanto riguarda il
partitone: gli elettori del PD puniscono
severamente Luciano Vecchi (nel 2010 aveva più del doppio delle duemila
preferenze e rotti raccolte a questo giro) e non premiano il nostro ex sindaco
Campedelli, che si ferma al quinto posto (si vede che non avranno percepito il
messaggio da “nuovo che avanza” che esprimeva la sua campagna elettorale),
battuto per qualche centinaio di preferenze dal “giovine” assessore Luca
Sabbatini di Castelfranco, che evidentemente gode di favori nel resto della
provincia (a partire da Modena, solo lì porta a casa 300 preferenze in più di
Campedelli), che l’ex sindaco di Carpi
non ha.
Che sia
l’ennesima riprova della storica debolezza del partitone carpigiano nel
panorama provinciale o altro resta il fatto che gli anni di assenza dei
carpigiani in consiglio regionale saliranno così a 30 (se non erro).
Campedelli e
Vecchi resteranno, finanziariamente parlando,
sulla groppa del partitone, che comunque manda in regione 4 ex amministratori
locali, di età media decisamente elevata (nonostante la presenza del “giovine”),
di cui due donne riconfermate e due new entry, con l’ex segretario modenese
Boschini, che fa l’en plein del voto parrocchiale di tutta la provincia (per
dire che meniamocela fin che vi pare, ma le due anime del partitone, sono
ancora tutte e due lì e restano incollate con lo sputo).
Il crollo
nelle preferenze di Vecchi si può spiegare in due modi: o non era comunque
“prevista” la sua rielezione (in vista di un incarico regionale, attualmente
era diventato assessore al posto di Muzzarelli) e quindi non si è sbattuto più
di tanto per raccattare preferenze, o è stato oggettivamente bocciato dal suo
elettorato.
Nel caso si
trattasse della prima ipotesi, appare allora ancora più imbarazzante la
decisione di non candidare Paolo Trande nelle file del PD, in pratica fatto
fuori dalla direzione provinciale solo per garantire a Boschini l’assenza di
concorrenti e non alterare il delicato equilibrio tra “catto” e “non catto” tra
gli eletti PD.
Altro
candidato carpigiano in vista, l’assessore “sceriffo” Galantini, che dopo aver
goduto in questi mesi di un’esposizione mediatica senza pari per un esponente
di SEL e nonostante i manifesti diligentemente affissi, non supera le 125
preferenze a livello comunale, battuto in provincia da un Eriuccio Nora, la
cui lunga e antica conoscenza degli
uffici della Provincia (intesa come ente dove ha a lungo lavorato) ha avuto la
meglio sulle ambizioni del neo assessore carpigiano.
In ogni
caso, tutti e due rimangono a bocca asciutta, dato che il secondo seggio in
regione (conquistato solo in virtù dell’immeritato premio di maggioranza)
finisce a Reggio Emilia, che mostra un risultato in percentuale migliore e
beffa i modenesi.
Non che la
cosa abbia un peso: nel consiglio regionale il PD ha una solida maggioranza
assoluta anche senza i suoi alleati e potrà continuare ad usare SEL come mero
elemento decorativo
Magra
consolazione: a Carpi SEL guadagna uno zero virgola in più degli ex
alleati (alle europee) de L’Altra Emilia
Romagna, quando nel resto della regione resta in realtà piuttosto indietro
rispetto alla sinistra meno prona ai voleri PD.
Ci si
potranno consolare.
Per L’Altra
Emilia Romagna infatti il risultato
carpigiano e modenese è leggermente sotto la media regionale.
In assenza
di un secondo seggio, che avrebbe richiesto un 1,5% in più a livello
regionale, la neonata lista emiliana
affida la sua rappresentanza all’unico candidato eletto nella circoscrizione di
Bologna, un nome di prestigio, quello del prof. Alleva, che dovrà portare un
carico di lavoro non indifferente sulle sue spalle.
In ogni
caso, garantito l’obiettivo minimo per AER (entrare in consiglio, nonostante
SEL si fosse sganciata dall’alleanza che aveva visto tutti uniti alle europee),
quel che più conta è come ci si organizzerà da qui in avanti, ma è materia per
altri post…
Non
presentava candidati di Carpi il M5S, a livello provinciale stravince in
termini di preferenze Giulia Gibertoni (che mi aspetto sia comunque un’ottima
consigliera di opposizione).
Dopo i
“fasti” della gestione Alboresi, non ci sono carpigiani tra i miracolati del
risultato leghista, e l’unico altro nome
carpigiano conosciuto (Antonio Russo), viene giustamente relegato nell’oblio
del suo risultato di bassa classifica in termini di preferenze, insieme con quello dei suoi tristi compari
Fratelli d’Italia (qua da noi a fare i fascio-xenofobi bastano e avanzano i
leghisti, chi ha bisogno pure dei piccoli fans della Meloni?).
Riguardando
il quadro, si può tranquillamente dire che Carpi, a questo giro, non ha pesato
né in maggioranza né all’opposizione, per alcuni la cosa non è un problema, per
me, visto il livello feudale a cui è scesa la nostra politica, ritengo invece
che lo sia ma, appunto, è giusto un “secondo me”.
Commenti
Posta un commento
I commenti a mio insindacabile giudizio ritenuti offensivi o clamorosamente off topic, specie se anonimi, saranno rimossi . Fa te...