Sul finire dell’anno trova spazio sui giornali il triste esito di
un esperimento, quello del car pooling scolastico, che avrebbe potuto avere ben
altro successo, se lo spirito della proposta di qualche anno fa fosse stato
effettivamente rispettato.
Riassumiamo brevemente;
l’assessore Galantini, risponde all’interrogazione dei consiglieri del
M5S sul funzionamento del car pooling per gli studenti delle superiori,
sostanzialmente fallimentare, ventilando la sua “estinzione” l’anno prssimo per
destinare le risorse ad altre iniziative e ricordando che era stata una “cosa”
voluta dai “grillini”.
L’assessore, al tempo fuori dal consiglio comunale,
evidentemente non ha gran contezza di cosa nel 2012, non i “grillini” ma la
coalizione Carpi 5 Stelle e Rifondazione Comunista avessero effettivamente
proposto, con un odg suggerito da Andrea Losi e presentato in consiglio dal
sottoscritto (per i quattro lettori
curiosi, lo trovate qui).
L'esito del dibattito in consiglio invece è riassunto qui
In sintesi, la nostra proposta per ridurre il traffico
davanti alle scuole si differenziava dal papocchio organizzato dall’assessore D’Addese
per due punti.
Il primo è che era pensata per le scuole elementari e medie,
che hanno, diciamo così un “tasso di accompagnamento” degli studenti ben
maggiore di quello delle superiori, i cui alunni sono decisamente più autonomi
nell’uso del mezzo pubblico, della bici, degli scooter e dell’auto.
In sintesi si è puntato sull’utenza sbagliata.
In una scuola media o elementare, dove il
ruolo dei “genitori autisti” è decisamente prevalente rispetto alle superiori,
l’iniziativa avrebbe potuto essere un grande esperimento di educazione civica,
integrata nelle attività scolastiche, per conoscere il proprio
territorio,orientarsi nella città, aumentare la collaborazione fra genitori e
alunni delle classi.
Farla sulle
superiori, puntando su studenti nel momento della loro massima ricerca di
autonomia dalle famiglie, ha decisamente ridotto le possibilità di successo
per un esperimento che richiede tempo e ripetuti richiami, per cambiare
abitudini inveterate e una sensibilità ambientale sui temi della mobilità, che
ai cittadini carpigiani evidentemente manca
In secondo luogo viene da chiedersi perché sia stato
necessario andare a compare un sistema informatico ad hoc, quando esisteva già
quello della Provincia di Modena, che era indicato nella proposta.
Il tutto, giusto per chiarire le cose circa l’ultima
polemichetta da fine anno: se un’idea è buona o anche solo interessante, merita
perlomeno di essere sperimentata correttamente, dato che stiamo parlando di una
delle emergenze ambientali di questa città (il traffico è responsabile di un
buona percentuale delle emissioni nocive che rendono l’aria della pianura
padana fra le più inquinate d’Europa, con quanto ne consegue in termini di
costi, umani ed economici per la nostra salute).
Insomma, anche le buone proposte, se date in mano ad
amministratori poco interessati al tema, fu l’assessore alla mobilità
precedente, che vanta al suo attivo non una iniziativa utile alla riduzione del
traffico automobilistico in città, con una maggioranza che ha dedicato all’asfalto
risorse infinitamente superiori alle altre forme di mobilità e che ha fatto
delle ciclabili il monumento degli investimenti sprecati in percorsi utili solo
per le statistiche e non certo per favorire la bici negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola (basti
pensare anche all’assurdo collegamento fra piscina e altrettanto assurda nuova palestra in zona industriale),
possono certamente risultare fallimentari, ma non si dica che il problema è
nella “proposta”.
Per inciso, quella proposta chiedeva anche un modesto
cambiamento degli orari nel servizio di bus a chiamata per la frazione di Fossoli (suggerito da un genitore di Fossoli, sensibile al tema),
per favorirne l’uso da parte di studenti.
Cosa molto meno impegnativa di un car
pooling . Bocciata.
Vedremo ora come si muoverà l’assessore Galantini sulle
richieste che gli vengono dai genitori del quartiere Due Ponti, separato dalla
scuola di Cibeno di poche centinaia di metri in linea d’aria, per il quale una
pista ciclabile tra via Due Ponti e Tre ponti, darebbe una soluzione rapida e
indolore e amgari anche il via per il
famoso affaccio ad est della stazione ferroviaria, che non venne fatto per
favorire un sottopasso a poche centinaia di metri, nell'area verde di via Giovenale, collegato alla pista che
sbocca in centro nel delirio degli attraversamenti pedonali di via Nicolò Biondo e
Carducci, con curve cieche a 90 ° e commistione di pedoni e biciclette, roba
che se la proponi in qualsiasi città europea come mobilità ciclabile ti ridono
dietro per una settimana).
Commenti
Posta un commento
I commenti a mio insindacabile giudizio ritenuti offensivi o clamorosamente off topic, specie se anonimi, saranno rimossi . Fa te...