Amianto nell'acqua: due anni di "politica del tubo"


A mio parere il punto è: se si ritiene che la presenza di amianto sia un problema (e anche solo per principio di precauzione lo è), questa amministrazione e la precedente hanno già perso due anni baloccandosi con una soluzione che, per un motivo o per l'altro, era già sembrata quella sbagliata a molti cittadini di buon senso che non avevano mancato di segnalarlo.
Nel frattempo non abbiamo inserito questa opera, che deve essere considerata urgente, fra i lavori post sisma e ora andiamo ad elemosinare dal governo per qualcosa che, magari, fosse stato posto fra le cose post sisma da fare due anni fa, sull'onda dell'emergenza avrebbe trovato più risorse e più in fretta.
In parole povere, mi pare un po' ridicolo minimizzare il problema per due anni (perchè questo hanno fatto le amministrazioni Campedelli e Bellelli, spalleggiate da molti consiglieri di maggioranza) e poi adesso chiedere soldi a Roma sulla base dell'imminente pericolo di un altro sisma, ma suppongo che le responsabilità per le decisioni sbagliate degli ultimi due anni su questo tema passeranno allegramente in cavalleria, mentre i tubi resteranno quelli che sono ancora a lungo.
O il problema c'era, e quindi chi doveva agire ha perso tempo, o non c'è e quindi non si capisce perchè Roma dovrebbe oggi "sganciare" risorse straordinarie, a tre anni dal terremoto (ma sono convinto che Renzi terrà in gran conto la letterina di Sindaco e Assessori, più o meno nello stesso conto in cui ci tiene tutto il resto del partitone in provincia e regione. 
A proposito, vista la dimensione provinciale del problema (le condutture di Fontana di Rubiera mica servono solo Carpi) , si attende anche il "vivo e vibrante" impegno del presidente della Provincia Muzzarelli (e qui scusate se mi parte una fragorosa risata).

Comunque tranquilli, con i soldi del terremoto ci siamo fatti una fantastica palestra nuova nel mezzo del niente, connessa da una fantastica ciclabile che porta al mezzo del nulla. Beviamoci quelle.

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